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venerdì 29 gennaio 2016

Barbara Berlusconi, un siluro su Galliani in poche parole. Così affonda Adriano

Barbara Berlusconi, siluro su Galliani: "Siamo onesti, Milan da Europa League"




"Credo che si debba essere onesti, per quest'anno l'obiettivo è la qualificazione in Europa League ma dall'anno prossimo bisognerà puntare alla Champions". L'ammissione di Barbara Berlusconi, amministratore delegato del Milan, al di là dei toni diplomatici, suona come una nuova, durissima bordata spedita all'indirizzo di Adriano Galliani. Da quasi tre anni ormai i due "colleghi" coabitano, la figlia del Cav al marketing e Galliani al reparto sportivo. Come noto, però, i rapporti tra i due sono stati sempre tesi e l'entrata a gamba tesa di Barbara nel settore di competenza dello storico ad rossonero lo conferma. "Abbiamo investito tanto - aggiunge la Berlusconi alla conferenza stampa del Derby della Pace -, quindi la squadra è solida e per questo bisognerà ambire e raggiungere obiettivi importanti nelle prossime stagioni". Per quest'anno, però, la sfida appare già persa, con il Milan sesto a quota 33, a 14 punti dal Napoli primo e a 8 dal terzo posto, appeso a un successo in Coppa Italia per dare luce nuova a una stagione ancora una volta deludente. "Io e Galliani immaginiamo il futuro del calcio in modi differenti, ma non c'è volta in cui non abbiamo collaborato - cerca poi di glissare la figlia del presidente -. Abbiamo punti di vista diversi, ruoli, età e obiettivi diversi ma collaborare per il bene della squadra è la prima cosa. Nel piano Uefa dei prossimi quattro anni abbiamo deciso assieme gli obiettivi. Quest'anno non abbiamo raggiunto l'obiettivo e puntiamo l'Europa League, ma spero che mio padre e Galliani riportino il Milan dove merita".

L'ultima umiliazione per De Martino. Cosa vende Belen (a sua insaputa)

L'ultima umiliazione per De Martino. Colpo bassissimo: cosa vende Belen (a sua insaputa)




Riavvicinamento? Ma quando mai: tra Belen Rodriguez e Stefano De Martino è finita. Anzi, "finitissima". L'ultima prova (o presunta tale) è quella presentata da Novella2000, su cui si legge non soltanto che l'argentina non ci pensa proprio a tornare sui propri passi, ma anche che Belen "dopo avere iniziato il lungo lavoro per cancellare il tatuaggio che si erano fatti insieme, ha deciso di mettere in vendita la sua casa milanese". Il punto è che "come raccontano alcune sue amiche, le ricorda troppi momenti vissuti con il ballerino". Nel dettaglio, sarebbe stato messo in vendita un lussuoso appartamento nel centro di Milano: ci sarebbero già diverse persone interessate all'acquisto, e la Rodriguez sarebbe già alla ricerca di una nuova casa. Ma il punto più pruriginoso della vicenda raccontata da Novella 2000 è un altro: Belen avrebbe messo in vendita la casa all'insaputa di Stefano, "perché ormai non fa più parte della sua vita".

Beccato il trafficante di cocaina Clamoroso arresto a casa Pantani

Il trafficante di cocaina: un clamoroso arresto a casa Pantani




Un pusher di cocaina è stato arrestato mentre si trovava a casa di Laura Manola Pantani, la sorella del ciclista Marco, morto nel 2004 per un edema polmonare e cerebrale che si presume fosse dovuto a una overdose di cocaina. L'uomo finito in manette, 35 anni, è Lamine Sarr, considerato dagli investigatori "il referente per lo spaccio di cocaina a Genova". L'arresto è avvenuto a Cesenatico, nella casa della sorella del Pirata: lo spacciatore è stato sorpreso nella cucina della donna. Laura Pantani non risulterebbe indagata, e anzi ha affermato di non conoscere nulla del passato del pusher, un senegalese che era già stato condannato in via definitiva a sei anni per traffico di cocaina. La Pantani ha aggiunto di non sapere nulla "tantomeno del suo coinvolgimento nel mondo della droga". Secondo quanto si è appreso, lo spacciatore si trovava in casa della ragazza perché "era in difficoltà". La fedina penale di Lamine Sarr è piuttosto ricca: oltre all'arresto nel 2011 e a quello delle ultime ore, sul suo conto pendeva un provvedimento di espulsione, ovviamente eluso.

Il grande accusatore dei due marò? Spunta una mazzetta milionaria

La speranza per i marò. Il loro grande accusatore? Quella mazzetta da 19 mln...




L'uomo che accusa i marò sarebbe un corrotto. Si parla di Oomen Chandy, governatore dello stato indiano del Kerala e principale delatore dei nostri due militari, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, che avrebbe intascato una mazzetta da 19 milioni di rupie, ovvero 2 milioni di euro. L'accusatore, insomma, potrebbe essere ben più sporco e compromesso degli imputati.

La notizia viene rilanciata dalla stampa locale: Saritha Nair, una donna imputata nel processo sulle mazzette del Kerala, ha fatto il nome di Chandy, affermando, appunto che avrebbe intascato l'equivalente di 2 milioni di euro. Il governatore da par suo si difende affermando che si tratta "solo di un complotto ai miei danni. Un complotto ben orchestrato". Ad oggi non è arrivata alcuna condanna, ma non si può non notare come anche l'accusa ai nostri marò, sfruttata da Chandy a fini elettorali, ad oggi sia soltanto un'ipotesi indiana.

L'uomo, inoltre, solo pochi giorni fa si è opposto alla decisione di prolungare il soggiorno di Latorre in Italia, dove si trova per le cure mediche necessarie dopo l'ischemia che lo ha colpito durante la detenzione in India. Oomen Chandy ha chiesto al premier Modi di far rientrare il fuciliere, puntando il dito e affermando che "i militari italiani hanno compiuto un crimine sul territorio indiano e dunque devono rispondere alle leggi indiane".

Ufficiale: in Svezia muore Schengen 80mila migranti espulsi con voli charter

La Svezia espellerà con voli charter fino a 80mila migranti. Salvini: "È la fine di Schengen"




Secondo il leghista Matteo Salvini "questa è la fine di Schengen". La Svezia chiude la porta ai migranti: nel giorno dell'ennesimo naufragio nell'Egeo (almeno 24 morti, tra i quali 10 bambini), il governo di Stoccolma rende noto che espellerà tra le 60mila e le 80mila persone a cui ha negato la richiesta di asilo e li rispedirà a casa affittando voli charter (perché i voli commerciali usati abitualmente, dato il numero enorme non bastano più). Intanto un altro segnale di "chiusura" europea arriva dall'Olanda, che rispedirà in Turchia tutti i richiedenti asilo che arrivano in Grecia via mare in cambio di un piano di ingresso regolare in Europa per accogliere tra i 150mila e i 250mila rifugiati. Il Regno Unito invece ha reso noto che accoglierà i figli di rifugiati che siano stati separati dalla loro famiglia a causa dei conflitti in Siria e in altri Paesi. In gergo si chiamano "minori non accompagnati". Londra ha chiesto all'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati di "identificare le situazioni eccezionali nelle quali è meglio, nell'interesse dei minori, il loro trasferimento nel Regno Unito", ha fatto sapere il governo, precisando tuttavia che nella "grande maggioranza" dei casi è bene che rimangano vicino al loro Paese di origine con familiari. 

Dopo il massacro della volontaria - Il governo svedese ha chiesto a polizia e ufficio migranti che organizzino le espulsioni, ma i tempi non saranno brevi: "Ci vorrà tempo, forse anni", ha spiegato il ministro dell'Interno Anders Ygeman. Nel 2015 sono arrivati in Svezia circa 163mila richiedenti asilo, il numero più alto pro capite in Europa (e delle circa 58.800 richieste di asilo valutate lo scorso anno fu accettato il 55%). "Stiamo parlando di 60mila persone - ha spiegato il ministro - ma il numero potrebbe salire a 80mila". La decisione è la conferma delle difficoltà del governo svedese a gestire un così alto numero di migranti: in rapporto alla popolazione svedese, i 163mila rifugiati che hanno fatto richiesta di asilo in Svezia nel 2015 equivarrebbero a 1,3 milioni di persone in un Paese di 80 milioni di abitanti come la Germania (che ha ricevuto l'anno scorso 1,1 milioni di rifugiati). Il governo di Stoccolma ha annunciato la misura due giorni dopo l'uccisione di una 22enne, responsabile di un centro per minori stranieri alle porte di Goteborg, massacrata da un 15enne dopo un alterco.

CONTENTINO PER ALFANO Ufficiale: c'è il mini-rimpasto Due poltrone a Ncd: i nomi

Governo, via al rimpasto: contentino a Ncd, due poltrone a Enrico Costa e Dorina Bianchi




Via libera al rimpasto di governo, targato Ncd. Al termine del Consiglio dei ministri di questa sera sono stati "promossi" due uomini di Angelino Alfano: il nuovo ministro degli Affari regionali è Enrico Costa, mentre Dorina Bianchi è stata nominata sottosegretaria alla Cultura. Le due cariche erano vacanti da mesi, con la prima lasciata da Maria Carmela Lanzetta.  Sorpresa: Antonio Gentile, che si era dimesso nel 2014, torna al governo come sottosegretario allo Sviluppo. Per il senatore di Ap si prospetta però la promozione a vice ministro una volta che l'uscente Carlo Calenda, neo rappresentante del governo presso l'Ue, 
traslocherà ufficialmente a Bruxelles.

Salgono Zanetti e Cesaro - Promozione anche per il sottosegretario all'Economia Enrico Zanetti di Scelta Civica, che è stato nominato viceministro dello stesso dicastero. Il collega di partito Antimo Cesaro è a sua volta diventato sottosegretario alla Cultura. Sotto il profilo politico, il Pd si rafforza nel suo ruolo di traino della compagine con l'inserimento di tre nuovi sottosegretari più uno "d'area", Tommaso Nannicini. Ncd vede ripristinato il suo peso dopo le dimissioni di Maurizio Lupi. Ma la riorganizzazione della squadra di governo, come aveva promesso il presidente del consiglio la scorsa settimana, ha visto un vero e proprio vortice di nomi, con tanti spostamenti e qualche nuova entrata. Nei ruoli di sottogoverno si segnala, prima di tutto, la nomina di Tommaso Nannicini come sottosegretario alla presidenza del consiglio. Professore associato di economia politica alla Bocconi, Nannicini ha 42 anni ed è nativo di Montevarchi, in provincia di Arezzo. Il deputato del Pd, già capogruppo in Commissione Esteri, Enzo Amendola va a ricoprire il ruolo di sottosegretario agli Esteri con delega alla cooperazione internazionale, settore su cui il presidente del consiglio ha detto di voler investire molto in futuro. Volti nuovi anche alla Giustizia, con la deputata Pd Federica Chiavaroli e il collega Gennaro Migliore nel ruolo di sottosegretari. La sottosegretaria allo Sviluppo Economico Simona Vicari passa al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Tra i promossi a viceministri anche Mario Giro (Esteri e cooperazione) e Teresa Bellanova (Sviluppo Economico).

giovedì 28 gennaio 2016

UE, COMI: GRAVE ESCLUSIONE assegnisti di ricerca Italiani da Horizon 2020

UE, COMI: GRAVE ESCLUSIONE assegnisti di ricerca Italiani da Horizon 2020 


di Gaetano Daniele


Lara Comi, europarlamentare di Forza Italia
e vice-presidente del Gruppo PPE

"La Commissione Europea ha stabilito che gli assegni di ricerca (e con questi i co.co.co. e co.co.pro.) non sono ammissibili come "personnel cost" nei progetti finanziati dal programma Horizon 2020 dedicato alla ricerca e all’innovazione dell’Unione Europea. Così Lara Comi, europarlamentare di Forza Italia e vice-presidente del Gruppo PPE ai nostri microfoni, e nota: La decisione sarebbe addirittura retroattiva per l'Italia. Una iniziativa grave e un colpo durissimo all'università e alla ricerca italiana. Basti ricordare che nel 2014 - continua Comi - gli assegni di ricerca sono stati 22.093, molti dei quali coperti dai finanziamenti comunitari per la ricerca (Horizon 2020) erogati a giovani ricercatori. Secondo la Commissione Europea sono ammissibili solo ricercatori con contratto di lavoro dipendente, inoltre la remunerazione si baserà sulle ore di lavoro e non sui risultati. Un passo indietro che accomuna la ricerca a un lavoro impiegatizio. Le alternative proposte dalla Commissione Europea al momento non sono soddisfacenti. Occorre subito un chiarimento tra le parti: Università italiane, Miur, Commissione Europea. Il Governo italiano - conclude Lara Comi - sembra assente come al solito. A rischio il lavoro e il futuro dei tanti giovani di valore che sono un pilastro della competitività italiana. Il Commissario europeo per la ricerca, scienza e innovazione, Carlos Moedas, al quale ho chiesto un incontro urgente, ha risposto positivamente. Di questo lo ringrazio. La settimana prossima ci confronteremo per valutare possibili soluzioni".