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giovedì 14 gennaio 2016

2016 catastrofico: vendete tutto Allarme dalla City: peggio del 2008

GLI ECONOMISTI: VENDETE TUTTO L'allarme: "Sarà un anno catastrofico"




Un grido d'allarme. Una profezia nerissima quella lanciata sul Guardian dagli analisti di Royal Bank of Scotland che, senza mezze  parole, che il 1016 sarà un anno catastrofico. "Vendete tutto, a parte i titoli sicuri come i buoni del tesoro più affidabili".  In una nota la banca ha messo in guardia i propri clienti spiegando che è in arrivo "un anno catastrofico", con i listini che cadranno fino al 20% e il petrolio che scenderà fino a 16 dollari al barile. Per questo bisogna attrezzarsi per tempo: "Non si tratta di rendimento sul capitale investito, ma di rientro del proprio capitale.

Un altro allarme - In una sala affollata, le uscite di emergenza sono strette". Parole durissime che lasciano poche speranze anche da parte dell'analista di Société Générale Albert Edwards: ""La crisi finanziaria si sta risvegliando . Sarà grave come quella del 2009-2009, ed è destinata ad essere molto brutta", ha spiegato in una conferenza tra analisti martedì a Londra. In effetti l'andamento dei primi giorni dell'anno non lasciano ben sperare: con la caduta della Borsa nei primi giorni e il petrolio che registra nuovi minimi.  E la crisi rischia di colpire duramente anche il nostro Continente: "Se l'economia tornerà in recessione sarà la fine per l'Eurozona", ha avvertito Edwards

Renzi vuole cambiare nome al Pd Ecco come chiamerà il partito

Renzi cambia il nome al Pd: si chiamerà "Democratici"




Sarà solo questione di parole, oppure no. Fatto sta che il "partito" sparisce. Quello "democratico". Roba vecchia, da cassettone della repubblica. Almeno, così sembra pensarla il premier Matteo Renzi secondo quanto riporta il sito affaritaliani.it. Che rivela come imminente un completo restyling del Pd, al quale Renzi vorrebbe mettere mano subito dopo il referendum sulle riforme costituzionali del prossimo autunno. Obiettivo sono le elezioni politiche che potrebbero tenersi con un anno di anticipo rispetto alla scadenza naturale della legislatura, prevista nel 2018, proprio per poter "incassare" (almeno questa sarebbe l'intenzione del premier) il successo nel referendum.

Sarà un restyling del nome, con "Democratici" (senza la "i") che prenderà il posto di "Partito democratico". E di simbolo, con una grande "D" rossa (il colore resta, almeno per il momento, ancora quello) a dominare lo sfondo bianco. In Democratici - molto probabilmente - entreranno anche le formazioni centriste che non hanno alcuna chance con la nuova legge elettorale e quindi Area Popolare, Scelta Civica, il gruppo Ala di Denis Verdini e forse anche l'Italia dei Valori. Accantonata, quindi, l'idea del Partito della Nazione, anche per evitare l'acronimo PdN che suona con quella "N" piuttosto respingente.

mercoledì 13 gennaio 2016

Latorre resta in Italia (per ora) Ma sui marò l'India ci minaccia

Marò, la Corte suprema indiana: Latorre può restare in Italia fino ad aprile




Il marò Massimiliano Latorre potrà restare in Italia altri tre mesi, fino ad aprile, per riprendersi dall'intervento al cuore seguito ad un ictus che lo aveva colpito lo scorso anno. Lo ha deciso la Corte suprema indiana, secondo quanto scrive l'Hindustan Times. Latorre sarebbe dovuto rientrare in India tra due giorni, ma i suoi legali, riferisce il giornale, hanno chiesto alla Corte una estensione del periodo di permanenza in Italia per via delle sue condizioni di salute. "Considerando il fatto che il governo indiano non ha obiezioni - ha detto il giudice - è concessa a Latorre un'estensione di tre mesi per fare rientro in India". Lo stesso giudice ha fatto sapere che l'ambasciatore italiano in India dovrà firmare un documento nel quale assicura che il marò tornerà a Nuova Delhi in aprile.

Il Festival di Sanremo più gay di sempre Ecco tutti gli idoli omosex sul palco

Il Festival di Sanremo più gay della storia: ecco tutti gli idoli omosex sul palco




Tiziano Ferro, Cristina D'Avena, Patty Pravo, Arisa fra i cantanti che si esibiranno e Gabriel Garko sul palco, affianco al presentatore Carlo Conti e alle due vallette Madalina Ghenea e Virginia Raffaele: il prossimo Festival di Sanremo sarà il più gay friendly della storia del programma. Tutti gli ospiti infatti sono considerati dalla comunità omosessuale italiana come icone gay. 

Come nota anche Selvaggia Lucarelli sul Fatto quotidiano, "mentre in Parlamento sono ancora lì a capire cosa fare di unioni civili e matrimoni gay, tu (Carlo Conti, ndr) hai già attuato le tue riforme. A Sanremo, quest'anno, ci sono più gay che garofani, per cui è evidente che a questo paese resta solo una soluzione: nel 2017, toglierti da Sanremo e metterti al posto di Alfano". 

MELONI, LO SCHIAFFONE "Renzi, sai che cosa devi fare coi rolex degli arabi?"

Giorgia Meloni, schiaffo in piena faccia a Renzi: la protesta davanti a Palazzo Chigi




"Noi dal mondo islamico non vogliamo regali e orologi di lusso, ma solamente rispetto e sicurezza per le nostre donne". Per questo motivo Giorgia Meloni e Fratelli d'Italia hanno organizzato un flash mob davanti a Palazzo Chigi: uno schiaffo dritto in faccia al premier Matteo Renzi, su cui pendono due "capi d'accusa". "È vergognoso che dal governo italiano non sia arrivata una parola di condanna dei fatti di Colonia e sulle centinaia di donne tedesche molestate da immigrati e profughi durante la notte di Capodanno - spiega la Meloni -. Siamo qui per denunciare il silenzio assordante delle donne della maggioranza, dei comitati di Se non ora quando e di tutti quelli che in questi decenni hanno fatto finta di difendere i diritti delle donne". C'è poi l'altra questione, imbarazzante, scoppiata nell'ultima settimana: "L'unica cosa che ha saputo fare Renzi in questi giorni è andare in Arabia Saudita e farsi regalare dei Rolex che non avrebbe potuto prendere. Chiediamo a Palazzo Chigi di vendere quegli orologi e di dare il ricavato in beneficenza alle associazioni che si battono contro la violenza sulle donne".

Caivano (Na): Esclusiva Intervista al Capogruppo di Forza Italia Gaetano Ponticelli

Caivano (Na): Esclusiva il Notiziario Intervista al Capogruppo di Forza Italia Gaetano Ponticelli


Intervista a cura di Gaetano Daniele


Gaetano Ponticelli
Capogruppo Forza Italia


Consigliere Ponticelli, il Partito Democratico, prende spunto da una missiva protocollata dai consiglieri di Forza Italia dove appunto, si invita il Sindaco Simone Monopoli a ripristinare la legalità a Caivano. Cosa ne pensa?

Il Partito Democratico si è affidato all'On. Manfredi, che appunto, prende spunto da una lettera protocollata da noi consiglieri comunali di Forza Italia, in un contesto diverso e, in una chiave di lettura completamente opposta da come è stata interpretata dal Partito Democratico locale che, nelle passate amministrazioni di centrosinistra, non solo non sono riusciti ad effettuate gare d'appalto serie, ma non sono nemmeno riusciti ad indire una vera e propria gara d'appalto sui rifiuti, e non mi pare di aver letto di qualche interrogazione Parlamentare. 

Consigliere Ponticelli, Lei, il suo Partito, Forza Italia, temete qualcosa? 

Assolutamente no. Anzi, se dovesse arrivare qualche verifica, aldilà che siamo insediati da poco più di sei mesi, appunto, non farebbero altro che riscontrare molte illegittimità in vari settori, tutti atti varati dalle passate amministrazioni che ha visto appunto, primo attore il Partito Democratico, nonostante negli ultimi anni non riesce più a vincere le elezioni amministrative. 

Consigliere Ponticelli, sta dicendo che il Partito Democratico non è credibile? 

Si. Non è credibile. Manfredi è notoriamente una persona perbene ed un politico preparato, ma in questo caso è stato indotto in errore dai compagni locali, che pensa che col fango, con le offese e con le strumentalizzazioni possono impedire la rivoluzione che l'amministrazione, in primis tutti noi consiglieri comunali, stiamo garantendo al Paese, rompendo quel muro d'omertà che in alcuni settori ne faceva da padrona, ovviamente, nell'esclusivo interesse di pochi e non della collettività. 

Consigliere Ponticelli, oltre al Partito Democratico, con quale occhio vede le opposizioni? 

Fino a quando le opposizioni viaggeranno su questi itinerari dormiremo sonni tranquilli. Anche perchè possono ordire tutte le manovre che vogliono, alla fine si va sempre alle elezioni e i cittadini sanno bene chi sono i mercanti e chi lavora nell'interesse del Paese. I mercanti e i portatori di odio non vinceranno mai. La città ci segue e li ha abbandonati dopo che li ha visti all'opera. E il bello deve ancora venire: prima dell'estate faremo un bilancio dell'amministrazione e parleremo direttamente alla città delle cose fatte. Magari, inviteremo alla manifestazione anche il Parlamentare del Pd, Manfredi, per fargli capire atti alla mano come e dove abbiamo ripristinato la legalità, e come e dove siamo riusciti a garantire il primato nell'esclusivo interesse dei caivanesi, e non su quello di parte, a differenza di quanto avveniva durante le amministrazioni di centrosinistra che vedevano il Pd in prima fila nonostante da anni, e non è un caso, i compagni, come ricordavo poc'anzi, sono sistematicamente bocciati dall'elettorato, collezionando fallimenti su fallimenti. 

Terremoto a Mediaset: non solo Isola La Ventura si pappa un altro format

Terremoto a Mediaset: non solo Isola per Simona Ventura, la conduttrice si pappa un altro format stellare




Super Simo senza limiti. Simona Ventura, oltre a partecipare come concorrente alla prossima Isola dei famosi, al via a fine febbraio su Canale 5, dovrebbe raddoppiare sulle reti Mediaset. Lo sussurra il sito Tremenza.it. Pare che la tv del Biscione abbia promesso a Simona la conduzione del Grande Fratello Vip, il reality show in cantiere a Cologno Monzese. La mossa non farebbe piacere a tutti, in quel di Mediaset, ma tant'è. Intanto, pare che la produzione dell'Isola abbia scritturato altri due nomi vip: Monica Setta e Pamela Prati