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domenica 25 ottobre 2015

"Ripensarci? No, non vi deluderò" Grottesco Marino: non si dimette

Ignazio Marino: "Dimissioni, mi chiedete di ripensarci e non vi deluderò"




Ignazio Marino, farsa continua. In piazza, sotto la statua del Marco Aurelio, la folla dei fan del sindaco chirurgo gli chiede di ripensarci, di rimanere al suo posto. E il sindaco che fa? Si incolla alla poltrona: "Mi chiedete di ripensarci e non vi deluderò - ha detto -. Questa piazza mi dà il coraggio e la determinazione per andare avanti. La democrazia - ha aggiunto - non si esercita in stanze chiuse. Dobbiamo chiedere un confronto a tutti gli eletti". Frasi che confermano le volontà del sindaco, ossia andare in aula per verificare se esistono le condizioni per ritirare le dimissioni (ha tempo fino al 2 novembre). Marino, dunque, potrebbe non mollare il Campidoglio. Un contesto grottesco, surreale, nel quale comincia a farsi strada l'ipotesi dell'espulsione dal Pd, la misura drastica alla quale starebbe pensando il premier nonché segretario, Matteo Renzi.

Caivano (Na): Duro Manifesto delle opposizioni

Caivano (Na): Duro ma VERO manifesto delle opposizioni 



di Gaetano Daniele




Il tempo è fatto dal presente passato e futuro. Per quanto riguarda il presente siamo qui e stiamo scrivendo, per quanto riguarda il futuro e fatto dai programmi e tutti quanti ne possono fare il libro dei sogni e la lista della spesa. Il passato è l'unica cosa incontrovertibile la quale nessuno può modificare. Quindi chiediamo al Sindaco Monopoli, è vero che sono stati affidati lavori per ben 1.200 euro euro (milleduecento euro) al fratello di una consigliera comunale? Insomma, se è vero come è vero, il Sindaco della discontinuità che ha il suo trascorso politico nel centrodestra adamantino, ha mentito al proprio Paese. Primo, perchè un politico serio che promette discontinuità con le passate amministrazioni, non affida lavori a fratelli di consiglieri comunali, proprio perchè potrebbe entrare in conflitto con la stessa e aprire delle falle, non solo, creare anche delle spaccature all'interno della coalizione, perchè poi a chiunque appunto, potrebbe avanzare richieste in tal senso. Secondo, si riguarda bene dal far affidare incarichi a studi vicini ma anche lontani, dove appunto, lavorano fratelli o amici di consiglieri comunali della sua coalizione. Per dirla in breve, ma la parola discontinuità, a Caivano, è sinonimo di strafottenza?  

Godetevi le ultime ore di sole dell'anno Meteo, occhio a questo giorno: dopo...

Meteo, da mercoledì inizia l'inverno




Dopo il passaggio del ciclone F2, il tempo migliora decisamente su tutta Italia con un weekend prevalentemente soleggiato, ma con l’incubo nebbia al nord. La redazione web del sito www.ilmeteo.it comunica che "oggi il sole splenderà su tutta Italia con temperature miti di giorno, e ancora fredde di notte, specie al nord e sulle zone montuose dove si andrà facilmente sotto lo zero. Lunedì il tempo peggiorerà sulla Sardegna con temporali su Olbia-Tempio, Nuorese, Ogliastra e Cagliaritano. Da martedì si avvicinerà all’Italia un nuovo ciclone atlantico. Tempo in peggioramento su Sardegna, ma in nottata anche sulla Liguria con nubifragi e rischio allagamenti su Genova e provincia. Mercoledì le piogge diverranno più diffuse anche al nord e coste di Toscana e Lazio. Dalla notte di mercoledì nuova allerta nubifragi sulla Liguria". Da mercoledì, insomma, inizia l'inverno. Antonio Sanò, direttore del sito www.ilmeteo.it, avvisa "che da mercoledì notte, il tempo peggiorerà ulteriormente su Liguria e Piemonte con piogge forti, incessanti su Genova e provincia, ma anche sul resto della Liguria e su Piemonte e Lombardia con rischio di nubifragi e allagamenti. Giovedì maltempo generale al nord, Toscana, Lazio e Umbria con temporali anche forti, ma peggiora anche in Campania e Puglia con piogge nella notte. Venerdì maltempo intenso sulle regioni adriatiche. Ponte di Ognissanti con nubifragi su Calabria, Basilicata e Puglia, tempo più asciutto al centro-nord".

L'ultima giravolta sul canone Rai: si paga una sola rata (molto presto)

La rivoluzione del canone: si paga in un'unica rata a febbraio




Nel 2016 pagheremo il canone Rai in una sola rata. Sarà addebitato sulla prima fattura relativa alla fornitura dell'energia elettrica. Lo prevede l’ultima bozza della legge di stabilità. Nel 2017 il pagamento sarà poi bimestrale.  La rata unica, però, non piace alle società elettriche che temono un aumento della morosità dei propri clienti obbligati a pagare fattura elettrica e tv. Da dibattere anche la questione relativa alle sanzioni per i gestori elettrici che si attardano nella comunicazione allo Stato dell’elenco degli utenti morosi. L’unica certezza resta che l’abbonamento alla tv pubblica scenderà da 113,5 a 100 euro.  

Le previsioni  Il governo sta decidendo a chi destinare le maggiori entrate che dovrebbero derivare dall'abbattimento dell'evasione fiscale garantito dal pagamento con il cedolino della luce. Tali somme - si legge nella bozza della manovra - non andrebbero a finanziare la tv pubblica, ma finirebbero nel fondo per la riduzione della pressione fiscale. Un tesoretto, stimato in circa 500 milioni di euro, che fa gola alla Rai e che sembrava destinato alla riduzione della pubblicità su alcune reti pubbliche (un obiettivo più volte sottolineato dal premier Matteo Renzi) o al fondo per le tv private e l’editoria.   Negli anni dal 2016 al 2018, invece, secondo l’ultima versione dell’articolo, la Rai dovrebbe poter contare su introiti per un miliardo e 700 milioni come negli anni passati, rispetto un gettito previsto di 2 miliardi e 200 milioni.

Vigile beccato a timbrare in slip Faccia tosta: la ridicola difesa

Il vigile che timbra in mutande. La moglie: "Ecco perché"




Alberto Muraglia è il vigile urbano di Sanremo diventato simbolo dell'inchiesta sugli impiegati comunali che timbravano la presenza al lavoro e poi facevano i fatti loro.  Lavoratore modello, un doppio impiego come custode del mercato e italiano di fiducia dei reali del Belgio per vent'anni: fa parte infatti dello staff Paola Ruffo di Calabria. "Alberto è sempre stato un motivo di orgoglio per il Comune e adesso guarda cosa doveva capitare...", dice la moglie Adriana al Corriere della sera. "Una vita intera a lavorare, lavorare, lavorare e alla fine mi ricorderanno tutti come il vigile in mutande...", dice l'uomo. 

Agli arresti domiciliari da due giorni (come altri 34 dipendenti), Muraglia ha il divieto di rilasciare interviste. Parla la moglie, però: "Per ciascun fatto abbiamo le prove che niente è come è stato descritto nelle accuse. Dicono che si allontanava dal servizio e invece abbiamo carte e testimoni che dimostrano che stava lavorando eccome! Dicono che timbrava in ritardo per far la cresta sugli straordinari eppure non ha mai preso un centesimo di straordinario se non richiesto e approvato dai suoi superiori per motivi certificati".

Ci sono però le immagini che mostrano la signora e la figlia che timbrano al posto dell'uomo: "È che magari si ricordava del timbro mentre era sotto la doccia e ci diceva: per favore vai tu? Non era un imbroglio, mi creda. Noi siamo gente perbene". Adriana svela un retroscena che scagionerebbe il marito: pare che la casa del vigile - con vista sulle bancarelle di frutta e verdura dentro il mercato - ha un ufficio con due porte: da una parte si va nell'appartamento, dall'altra nel corridoio che mette in comunicazione diversi uffici comunali. Per questo, dice andava a timbrare "in mutande se si ricordava di farlo fuori tempo massimo, quando si era già messo in libertà".

L'isola da sogno non è più italiana Chi si è comprato il nostro Paese

Budelli, l'Italia perde l'isola da sogno: il tribunale la consegna al magnate neozelandese Michael Harte




Sembrerebbe impossibile, eppure è così: l'Italia ha perso una delle sue splendide isole. Michael Harte, un magnate neozelandese collezionista di atolli, ha comprato all'asta l'isola di Budelli, gioiello dell'arcipelago de La Maddalena. A consegnargliela è stato niente meno che il giudice del Tribunale sardo di Tempio Pausania, spiazzando tutti. Budelli sarà completamente di Harte se l'ingegnere verserà entro 60 giorni al tribunale i 2 milioni e 900 mila euro stabiliti al momento dell'asta. Una sentenza che ha dell'incredibile, anche perché l'isola e la sua famosa spiaggia rosa fanno parte del parco nazionale dell'Arcipelago de La Maddalena, tutelato, a quanto pare solo a grandi linee, dal diritto di prelazione dell'ente gestore e anche dal Ministero dell'Ambiente.

La decisione dei giudici - A nulla dunque, come spiega La Stampa, è valsa la battaglia del parco nazionale per evitare che questo angolo di paradiso italiano finisse nella mani di un magnate straniero. Dopo due anni e mezzo di scontri legali - era il 2013 quando Harte, sbarcato per la prima volta sull'isola, aveva dichiarato di volerla acquistare -, ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato, non c'è stato nulla da fare. I giudici hanno dato ragione al neozelandese nonostante il Tribunale di Tempio avesse rimandato al 2017 l'interpretazione della sentenza. Così qualche giorno fa è arrivata la beffa inaspettata: il provvedimento che consegnava all'imprenditore le chiavi del fiore all'occhiello del mare italiano.

Il futuro di Budelli - Adesso che Micheal è riuscito a mettere le mani sull'isola potrà realizzare i suoi grandi progetti, già chiari dal 2013. "Il mio sogno si chiama blue economy ed è quello di creare un osservatorio internazionale sulla biodiversità marina: un laboratorio all'aria aperta che attiri studiosi da tutto il mondo. Sarà anche una bella occasione economica per la Sardegna", aveva dichiarato. 

La lotta non si ferma - In ogni caso c'è anche chi ancora non si è arreso alla perdita di una bellezza italiana. Sulle rocce dell'isola infatti sventola una bandiera dei quattro mori issata dal parlamentare Mauro Pili. Il simbolo di una spedizione dimostrativa organizzata per attirare l'attenzione sulla vicenda. L'intento ovviamente è quello di salvare l'isola e far emettere quanto prima al Governo il decreto legge per espropriare i 160 ettari dell’isola. "Lo stato deve salvare questo gioiello ambientale", ha dichiarato Pili.

Caso Yara, ecco la pistola fumante Prova regina, Bossetti è "spacciato"

Yara Gambirasio, il Ris: "Sui suoi leggings fibre dei sedili del furgone di Bossetti"




Yara Gambirasio è salita sul furgone Iveco Daily di Massimo Bossetti. È questa, secondo gli inquirenti, la "pistola fumante" che prova la colpevolezza dell'operaio di Mapello, unico accusato dell'omicidio della 13enne di Brembate Sopra.

La ricostruzione del Ris - Gli specialisti del Ris hanno constatato come alcune fibre isolate dai pantaloni indossati dalla ragazzina il giorno della sua scomparsa, il 26 novembre 2010, combacino con quelle dei sedili del furgone di Bossetti. Secondo le ricostruzioni, l'Iveco Daily del carpentiere un'ora prima del sequestro (tra le 18 e le 19) era stato inquadrato più volte dalle telecamere mentre passava a ridosso della palestra dove Yara si stava allenando, pur non essendo identificabili al tempo né targa né guidatore. 

L'esperimento - In Aula Giampiero Lago, comandante dei Ris di Parma, ha spiegato che c'è "piena compatibilità" tra le fibre del tessuto dei sedili e quelle rintracciate sui leggings di Yara: "Abbiamo acquistato sul mercato un paio di leggings analogo a quelli della vittima, e li abbiamo fatti indossare a una collega con caratteristiche fisiche, soprattutto per quanto riguarda il peso corporeo, a quelli di Yara. L'abbiamo fatta sedere per pochi secondi sui sedili e abbiamo verificato quante e quali fibre dei sedili stessi siano state trasferite sui leggings. È stato un esperimento necessario per verificare la tendenza di questo tessuto, tipico dei veicoli commerciali e dunque molto resistente, a rilasciare fibre". "Per morfologia, compatibilità chimica indistinguibilità cromatica e percentuale di rilascio del tessuto - ha concluso l'esperto -, abbiamo avanzato una diagnosi di piena compatibilità". 

La macchia di ruggine - Un altro elemento inchioderebbe Bossetti: sulla fiancata destra del furgone ripreso dalle telecamere c'è una macchia di ruggine "coerente, compatibile e non difforme con quella poi trovata sul furgone dello stesso Massimo Bossetti". Non ci sarebbero quasi più dubbi, dunque, sul fatto che quel furgone ripreso dalle telecamere fosse effettivamente quello dell'operaio.