Visualizzazioni totali

venerdì 23 ottobre 2015

Trema il Pd, tira aria di scissione Chi sono i 10 anti-renziani a cena

Pd, aria di scissione: la sena dei 10 onorevoli contro Renzi. Il documento: "Molte fini, un nuovo inizio"




Una cena tra 10 dissidenti del Pd e freschi fuoriusciti, per capire come far cadere Matteo Renzi e far nascere un nuovo partito a sinistra del Partito democratico.  Il ristorante toscano, in pieno centro a Roma. è in via della Vite. Secondo il Corriere della Sera hanno partecipato Stefano Fassina, Monica Gregori, Alfredo D'Attorre, i primi due già ex e il terzo sulla strada dell'addio. Al loro tavolo, appartato, ci sono anche gli onorevoli Carlo Galli, Vincenzo Folino e il prodiano Franco Monaco, i senatori Corradino Mineo e Maria Grazia Gatti e altri due deputati toscani. Assente ma come se ci fosse stato un anti-renziano della prima ora come Walter Tocci. 

"Molte fini, un nuovo inizio" - Al centro della serata il documento ormai non più tanto segreto del professor Galli dal titolo che è tutto un programma: "Molte fini, un nuovo inizio. Tesi per una sinistra democratica sociale repubblicana". "La grande decisione - si legge - è oggi se ci sia spazio per la sinistra e, in caso affermativo, se tale spazio sia interno o esterno al Pd". La tesi di Galli e degli altri dissidenti dem è una condanna a 360° del Renzi "leader paracarismatico" che ha "ridotto all'obbedienza" il Parlamento e che ha trasformato il Pd in un "partito di centro che guarda a destra". Insomma, di spazi di mediazione pare ce ne siano pochi, forse nessuno. Sarà scissione, magari "consensuale" come auspicato da Monaco? Per ora resta più un sogno di un'ipotesi concreta, perché, spiega D'Attorre, nonostante "il livello di disagio sia arrivato a un livello di guardia" e "tanti parlamentari sono stanchi di essere irrisi", "per molti agisce ancora il senso di responsabilità di chi viene dalla tradizione comunista".

Grillo e Salvini, sondaggio per due Chi sale e chi scende: i verdetti

Sondaggio Datamedia: 5 stelle in rimonta sul Pd, cala la Lega




Continua la rimonta del Movimento 5 stelle ai danni del Partito democratico. Lo evidenzia il sondaggio di Datamedia Ricerche per Il Tempo. Il partito fondato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, cresce rispetto alla scorsa settimana dello 0,4%, attestandosi al  26,3% e recuperando mezzo punto percentuale al Partito Democratico, che scivola al 32,6% (-0,1%). La distanza tra le due principali forze politiche italiane si è ridotta a 6,3 punti percentuali, alle Europee del 2014 sfiorava i 20. Stabile al 31%, la fiducia in Matteo Renzi. 

Gli altri partiti - Anche la Lega arretra sensibilmente (-0,4%) al 14,2%, restando il primo partito di quella che fu la coalizione di centrodestra. Forza Italia malgrado un recupero di due punti decimali, resta all' 11,2% . Un punto decimale lo guadagna Fratelli d'Italia, che sale al 4,0%. Un altro 0,1%, invece, porta Alleanza Popolare (Ncd-Udc) al 2,7%. Stabile al 3,4%, dall' altra parte della barricata, Sinistra Ecologia Libertà. Astensione al 54%.

giovedì 22 ottobre 2015

Caivano (Na): Forza Italia scarica Monopoli I conti non quadrano

Caivano (Na): Monopoli sempre più solo Il Salotto torna a svuotarsi Rientrerà la maretta? 


di Gaetano Daniele 




Consiglieri comunali senza esperienza sì, ma non con l'anello al naso! Molti anni fa, nei modi di dire romaneschi, “avere l’anello al naso” o “la sveglia al collo” significava essere imbranato e stupido. Interiezioni  legate a un passato di esplorazioni africane, di colonialismo e di razzismo ingenuo, in cui era normale parlare di esploratori messi in pentola dai cannibali, di carducciane “zagaglie barbare”, di “faccette nere” prosperose e accoglienti. Ora, finalmente, l’anello al naso è stato sdoganato. E bellissime ragazze e adolescenti pimpanti inalberano con fierezza l’anello sulle narici, un attrezzo che da sempre, nelle tradizioni contadine, è considerato l’unico sistema per condurre  tori recalcitranti e guidare i buoi  nei lavori dei campi o aggiogati ai carri. Premessa fatta. In Forza Italia è successo di tutto, quando il gruppo consiliare, con molta intraprendenza, ha chiesto al primo cittadino alcune delucidazioni in merito al trascorso di alcuni debiti fuori bilancio. Missive allarmanti. Si, missive. Con precisione due. Nella prima si invita il Sindaco Monopoli a formare un tavolo tecnico che possa raccogliere le competenze, le esperienze e le energie di tutti i membri del gruppo interno alla maggioranza, diciamo così, affinchè ridistribuire secondo logica di partito tali incarichi. Non è mica reato o peccato chiedere di rispettare questa regola fondamentale, visto che siamo nel 2015, quindi in un Paese Democratico! Mica i consiglieri di Forza Italia, quindi di maggioranza, hanno chiesto la luna nel pozzo? O viceversa hanno smosso con un dito le acque dell'Oceano? Nella seconda, e qui viene il bello, chiedono al primo cittadino Monopoli, di disporre ogni opportuna iniziativa tesa a garantire il ripristino della legalità e della trasparenza della vita amministrativa. Insomma, mica passeri e pinoli, qui si parla di ripristinare la legalità amministrativa, e a dirlo non sono mica le opposizioni? oppure un gruppo appartenente alla Cisl? no, qui a scriverlo è il gruppo consiliare di Forza Italia, partito del primo cittadino, Simone Monopoli. La risposta però, non si fa attendere, e penna alla mano, il Capo di Staff, o il primo cittadino Monopoli, lancia su Facebook una risposta che pare inizialmente essere indirizzata all'ex Sindaco Tonino Falco, concludendo, per Monopoli pare che la campagna elettorale non finisca mai. Tra Post e propaganda, come quando promise il reddito di cittadinanza, oppure come quando promise che agli inizi di settembre spariva la spazzatura dalle vie di Caivano, si è arrivati invece alle missive di sfiducia da parte dei consiglieri del suo stesso partito. Di questo passo, sta scomparendo una maggioranza formata da consiglieri comunali neofiti sì, ma non stupidi. Per dirla in breve, cosa succederà nelle prossime ore? ma soprattutto oltre al dott. Giovanni De Cicco, chi scalderà quel divano o quelle sedie predisposte appunto alle eventuali riunioni pollitche, ormai più deserte che piene? 

mercoledì 21 ottobre 2015

Caivano (Na): Il Sindaco della discontinuità (al momento a parole) Monopoli, colpisce ancora, si, ma in negativo

Caivano (Na): Il Sindaco della discontinuità (a parole) Monopoli, è controproducente per il Paese




L'ultimo disperato tentativo da parte nostra di scrivere che il Sindaco Monopoli, uomo della discontinuità, come tanto tenne a decantare in campagna elettorale (forse per racimolare qualche voto in più), e come fa a tutto oggi sui vari portali di informazione del suo capo di staff di fiducia, dott. Giovanni De Cicco (collaboratore di: Mosaico, Napolimetropoli, Julie), costato all'Ente (40.000 euro circa) non è andato a buon fine. O meglio, solo a parole. Proprio come il reddito di cittadinanza. Ricordate il reddito di cittadinanza? Ecco, a proposito del reddito di cittadinanza, il neo Sindaco dott. Simone Monopoli, consigliato da un equipe di esperti, non solo non è riuscito a mettere neanche mano al reddito di cittadinanza, cosa che non riuscirà a realizzare neanche nei suoi sogni, ma, appunto, è riuscito ad affidare sempre per il bene della collettività, con determina numero 1441, lavori pari a 18.300 euro, (diciottomilatrecentoeuro) alla S.C.G Costruzioni. Tutto regolare. Solo che sono stati affidati i lavori con somma urgenza, proprio le somme urgenze, quelle che mandavano al manicomio il Sindaco Monopoli quando era consigliere comunale d'opposizione. Ma non finisce qui. Sempre alla vigilia di ferragosto, mentre i caivanesi erano intenti nelle loro disgrazie lavorative, chi non poteva permettersi neanche un bagno al mare, chi non poteva pagare neanche luce e gas, chi malato oppure intento ad assistere un suo familiare, chi chiuso dentro alla propria abitazione per sfuggire alle tante puzze nauseabonde che circolavano e circolano proprio da un po di tempo per le vie di Caivano, pochi coloro che si sono potuti permettere una vacanza, il Sindaco Monopoli, o meglio il suo assessore di riferimento, con determina numero 1442, aggiudicava l'esecuzione dei lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria per il manto stradale di alcuni edifici scolastici, per un importo di 14.640 euro (quattordicimilaseicentoquarantaeuro) alla ditta C.M Costruzioni. Altre 12.200 euro (dodicimiladuecentoeuro) Alla Rio Costruzioni. Altre somme urgenze. Insomma, al momento, somme urgenze ad amici e a fratelli di consiglieri comunali, differenziano il modo tanto decantato dal Sindaco Monopoli? Eppure l'ex Sindaco Falco non nominò anche se lo prevede lo Statuto un suo addetto Stampa, forse, quella di Monopoli è stata solo propaganda elettorale per togliere lo scettro dalle mani dell'ex Sindaco Tonino Falco? Per farla breve, il Sindaco della discontinuità, Monopoli, ha già fallito in meno di 6 mesi di governo cittadino, altro che un intero mandato! 

La Meloni supera Forza Italia Boom dei grillini e di Marino Mentana, gli ultimi verdetti

Il sondaggio di Enrico Mentana per il sindaco di Roma




Un sondaggio commissionato dal TgLa7 conferma due cose: il gradimento della città di Roma per Giorgia Meloni e il fatto che Fratelli d'Italia superi Forza Italia.

Ecco cosa accadrebbe se si andasse a votare per le comunali nella Capitale: nel sondaggio realizzato per il Tg di Enrico Mentana, si vede che nel voto di lista i Cinque Stelle sarebbero nettamente in testa con il 31,8% di preferenze, con il Pd staccato al 19,7%. Intorno al 9% Forza Italia e Fratelli d'Italia (9.1), la stessa percentuale che otterrebbe un'ipotetica Lista Marino.

Nel sondaggio realizzato due giorni fa da Datamedia per il quotidiano Il Tempo, Giorgia Meloni era a quota 26.4%. Per il Movimento 5 Stelle, Alessandro  Di Battista raggiungeva il 21.5. Nonostante i recenti fattacci, il sindaco uscente Ignazio Marino galleggiava al 16.7. Il nome dell'imprenditore Alfio Marchini come possibile candidato a sindaco di Roma raccoglieva invece il 10% delle preferenze. 

Addio Tasi, ecco quanto si risparmia La classifica e il calcolo città per città

Tasi, quanto si risparmia città per città




Con lo sgravio sulla prima casa per l'eliminazione della Tasi annunciata dal premier Matteo Renzi per il prossimo anno, otto famiglie su dieci avranno un risparmio sicuro. I benefici della nuova legge di Stabilità però, non saranno uguali per tutti, o almeno, non per tutte le città. La Tasi avrà effetti diversi a seconda che una famiglia viva a Torino, cioè nella città dove si risparmierà di più, o ad Asti che, invece, è quella dove si risparmierà di meno, appena 19 euro. 

Dove si risparmia di più - Come scrive La Stampa, i maggiori risparmi si avranno nel comune di Torino, con 403 euro che resteranno nelle tasche dei cittadini. Al secondo posto Roma, con un risparmio di 391 euro. Seguono due toscane: Siena (356 euro) e Firenze (346 euro). Nella lista delle città con "il segno più", proprio come dovrebbe essere l'Italia con la legge di Stabilità, ci sono anche Genova, Bari, Bologna, Foggia, Como e Ancona, con un risparmio che va dai 345 ai 318 euro.

Dove si risparmia di meno - Ma ci sono anche comuni che di vero e proprio risparmio non possono parlare. I cittadini di Asti sono i meno fortunati, avranno infatti appena 19 euro in più nelle loro tasche. Anche ad Ascoli Piceno e a Crotone la situazione non sarà molto diversa con risparmi rispettivamente di 46 e 51 euro. A chiudere la classifica, dopo Catanzaro, Cesena, Treviso, Potenza  Matera e Cosenza, c'è Nuoro che, fra le ultime, è la più fortunata: i suoi abitanti risparmieranno 88 euro.

Ville e palazzi - I tagli dunque ci saranno, anche se dipenderà quasi tutto dal comune di appartenenza. Ma intanto emergono altri dettagli su quello che ormai viene definito come "il colpo di spugna sulla Tasi". I tagli non riguarderanno balconi, terrazze, cantine e box, cioè le seconde pertinenze. I proprietari di seconde case avranno invece grandi vantaggi: niente più addizionale dello 0,8 per mille che 460 sindaci, compresi quelli di Roma e Milano, avevano introdotto tempo fa. Così nella Capitale si risparmieranno 142 euro, mentre a Milano 128. Ma chi può davvero brindare ai nuovi provvedimenti sono loro, i ricchi proprietari di ville e palazzi dove la Tasi è stata completamente abolita. Così a Roma il risparmio, in questo caso, arriverà a più di 12 mila euro, mentre a Torino supererà i 4 mila.

La regione rossa rischia il fallimento. L'allarme: ci sono 6 miliardi di debiti

La regione rossa rischia il fallimento. L'allarme: 6 miliardi di debiti, intervenga Renzi





La Regione Piemonte rischia il tracollo finanziario. L'udienza della Corte dei Conti di questa mattina, martedì 20 ottobre, ha certificato il bilancio regionale rispetto al 2014, per metà amministrato dalla giunta del leghista Roberto Cota e nella seconda parte da quella del Pd Sergio Chiamparino. I giudici contabili hanno confermato il disavanzo di sei miliardi di euro, dieci di passivo, con l'amministrazione regionale incapace di poter programmare gli interventi di finanza pubblica, sovrastata dalle spese sempre maggiori delle entrate e la fatica enorme nel razionalizzare il settore sanitario e le società partecipate, come riporta la Stampa.

L'allarme - Non c'è altra via, secondo la Corte dei conti, se non l'aiuto del Governo per evitare il precipizio del Piemonte e anche l'intervento dell'amico Matteo Renzi a favore del presidente piemontese Chiamparino potrebbe non bastare: "Saranno comunque anni di lacrime e sangue" ha detto l'ex sindaco di Torino, seguito dal procuratore della Corte Pier Carlo Floreani che ha descritto una tendenza a posticipare i correttivi e gli interventi strategici, di fatto rinviando la soluzione della situazione debitoria a chi dovrà in futuro amministrare la regione.