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domenica 31 maggio 2015

Bindi, dopo il siluro il boicottaggio: appello per far fuori Renzi alle urne

Lista impresentabili, Rosy Bindi: "L'indignata sono io, Matteo Renzi sapeva benissimo chi è Vincenzo De Luca"





Rosy Bindi ha terremotato il voto alle regionali: con la consegna in extremis della lista degli "impresentabili" (che pare aver compilato in assoluta solitudine), il Pd è imploso. Contro l'ex presidente, dopo la bocciatura di Vincenzo De Luca (operazione anti-renziana se c'e n'è una), si è scatenato il tiro incrociato dei democratici. Da par suo, Rosy, un po' beffarda, fa spallucce e risponde con un'intervista concessa a Repubblica: "Indignati? Indignata sono io, io. Lo hanno candidato loro De Luca e sapevano chi era, sta succedendo una roba fuori dal mondo, ma che Pd è diventato questo?". L'attacco a Matteo Renzi è palese: Rosy, da tempo, gli imputa la deriva della "creatura democratica". Di vendetta si è trattato, ma Rosy lo nega, con fierezza: "Sono indignata io, certo - ribadisce -, che qualcuno voglia con queste accuse senza fondamento delegittimare il lavoro di una istituzione. E la mia storia - aggiunge - parla da sola. Non conosco l'uso a scopi personali o di parte delle istituzioni. Non mi appartiene e credo lo sappiano tutti. Giudicheranno gli italiani chi usa le istituzioni per fini politici, ma certamente non sono io".

Tempismi sospetti - Le si fa notare che, forse, il caso-De Luca avrebbe potuto estrarlo dal cilindro almeno un po' prima. Anche perché a rafforzare la pista della presunta vendetta ad orologeria di Rosy, concorrono le dichiarazioni del suo vice in Commmissione antimafia (che la accusa in buona sostanza di aver agito in solitudine) e quelle di Enrico Buemi, il socialista che ha affermato che solo pochi giorni fa, Rosy, gli aveva assicurato che De Luca non sarebbe stato nella lista. Bindi tira dritto, e rincara: "Tutti sanno e sapevano tutto su De Luca. Da quanti giorni? E la fonte non era certo la commissione. Mi sbaglio o è stato il tema principale di questa campagna? Forse non erano note le posizioni di alcune persone che sono nella lista, ma De Luca è stato candidato con la totale conoscenza e consapevolezza della sua situazione. Cosa cambia ora?". Quel che cambia è che De Luca, ora, è stato bocciato dalla Commissione Antimafia. Non il massimo per chi si candida a governatore in Campania. Ma così non si altera il voto di domenica, si chiede alla Bindi? La risposta sa di presa per i fondelli: "Meglio dell'ultimo giorno, potrei dire". Meglio il terz'ultimo dell'ultimo, dunque. E ancora: "La verità è che tutti hanno fatto campagna liberamente e se la legge mi affida un compito di informare sulle qualità dei cittadini, quando avrei dovuto farlo? Dopo? Complimenti per il ragionamento". Per ultimo, un invito a chi andrà a votare, una sorta di ultimo "siluro" contro l'arcinemico Renzi: "Gli elettori sono in grado di decidere, il mio è un invito ad andare a votare. Agli italiani non manca certo l'intelligenza di fare delle scelte". Tutto chiaro, no?

sabato 30 maggio 2015

Elezioni Comunali e Regionali 2015 - "Come si vota"

Elezioni Comunali e Regionali 2015 - "Come si vota"





Latina, ucciso a Formia l'avvocato- blogger Mario Piccolino: gli hanno sparato

Latina, ucciso a Formia l'avvocato- blogger Mario Piccolino: gli hanno sparato. La vicinanza dell'Amministratore de il Notiziario sul web, Gaetano Daniele alla famiglia Piccolino. 




LATINA - E' stato ucciso a Formia Mario Piccolino, l'avvocato blogger famoso per le sue battaglie polemiche sul sito freevillage.it. Era arrivato a fare lo sciopero della fame contro l'illegalità diffusa nella sua città. Era stato anche aggredito nel 2009.

Sul posto sono arrivati gli agenti del commissariato e i sanitari del 118. A quanto si apprende Piccolino è stato raggiunto da un colpo di pistola alla testa mentre si trovava nel suo studio, davanti a un assistente. La polizia sarebbe già sulle tracce del killer.

Nel 2009 l'avvocato Mario Piccolino fu aggredito selvaggiamente nel suo studio dove oggi è stato freddato con un colpo di pistola. Piccolino fu colpito con un cric sul volto da un uomo che si era introdotto nello studio. L'uomo fu poi identificato come Angelo Bardellino e successivamente fu rinviato a giudizio per l'aggressione. Piccolino fu oggetto anche di avvertimenti espliciti: davanti alla sua abitazione trovò teste mozzate e viscere di pesce.

Il presidente della Regione Lazio. «La notizia della brutale esecuzione dell'avvocato e blogger Formiano, Mario Piccolino, è un fatto gravissimo che ci addolora e su cui va fatta al più presto piena luce. In attesa che le Forze Investigative assicurino i responsabili alla giustizia nel più breve tempo possibile, rivolgo le più sentite condoglianze, a nome mio e dell'Amministrazione Regionale, ai familiari di Mario Piccolino e a tutte le persone che hanno lavorato al suo fianco e condiviso le sue battaglie contro ogni forma d'illegalità». Lo dichiara in una nota Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio.

Le indagini. In via Conca a Formia è arrivato il sostituto procuratore della Repubblica di Cassino, Alfredo Mattei, insieme al capo della Squadra Mobile di Latina Tommaso Niglio e al dirigente del commissariato formiano Paolo Di Francia. «Le indagini - si legge in una nota della Questura - al momento non fanno escludere alcuna pista, neanche quella personale». In questo momento gli investigatori stanno ascoltando alcuni testimoni.


Fonte: Il Messaggero 

“Tutti a Tavola” in Seminario per il Grest 2015

Tutto pronto per la terza edizione dell’esperienza estiva tra divertimento e catechesi, senza dimenticare una riflessione sui temi dell’Expo: cibo e alimentazione


di Don Carlo Villano 
per il Notiziario sul web 



Tutto è pronto, dalla tavola alle piscine, dalla cappella al cortile, per una nuova esperienza estiva che possa riempire di gusto le giornate dei nostri bambini e ragazzi.

Dal 3 al 17 giugno, infatti, la
III Edizione del Grest Vocazionale approda al Seminario Vescovile di Aversa, che anche quest’anno apre le porte a tutti i ragazzi e ragazze dagli 8 ai 13 anni che vogliono vivere 10 giorni di intrattenimento e preghiera, catechesi e tanto divertimento.

“Il Grest racconta la profonda volontà che il Seminario, come le diverse comunità parrocchiali in cui ormai si va sviluppando, rivolge nell'attenzione e nella cura verso i bambini ed i ragazzi, facendo nascere la possibilità di educare i più piccoli a creare relazioni vere d'amicizia e di fiducia”. Così presenta l’iniziativa Mons. Stefano Rega, Rettore del Seminario Vescovile di Aversa e Direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale delle Vocazioni, che aggiunge come la cornice del Seminario potrà offrire anche “la possibilità di confrontarsi con un luogo che educa alle scelte di vita ed in particolare alla vita sacerdotale”.

Sulla scia di Expo 2015 e del suo messaggio “Nutrire il pianeta, Energia per la vita”, cibo e alimentazione saranno i temi portanti anche dell’esperienza aversana: a questo proposito, un ulteriore, centrale riferimento sarà l’evocativo titolo che la Santa Sede ha voluto dare al suo padiglione: “Non di solo pane”.

La metafora del Grest come tavola imbandita vuole sottolineare il suo essere occasione propizia per generare comunità nella quale bambini e ragazzi, adolescenti ed adulti, sacerdoti e laici possano vivere insieme una quotidianità capace di aprire sguardi nuovi e lasciare il segno indelebile di una cura ricevuta (www.cregest.it).

Per qualsiasi informazione sulle iscrizioni, ci si può mettere in contatto con il Seminario Vescovile recandosi direttamente in Piazza Normanna o chiamando lo 081-8901991.

“L’augurio è che il nostro Grest, come tutti quelli che vivranno le nostre comunità parrocchiali, possa essere una grande festa cui tutti possano sentirsi invitati e accolti”, aggiunge in chiusura Mons. Rega, “non dimenticando il Signore Gesù che ha scelto un banchetto come luogo privilegiato dell’incontro con ciascuno di noi e il pane come nutrimento per la nostra vita. Di cuore un augurio per un’estate serena”.

Lewis Hamilton intercettato. Bomba in Mercedes: tutta la verità sul pit-stop di Monaco (che guai per il campione)

Formula 1, Montecarlo: Lewis Hamilton ha indotto la McLaren a chiamare il pit-stop delle polemiche




Il caso del pit-stop chiesto o non chiesto da Lewis Hamilton nella gara di Monaco ha tenuto banco per giorni. Una decisione controversa, quella della Mercedes, che ha fatto fermare il campione del mondo in carica nel finale di gara, privandolo così della vittoria (andata a Nico Rosberg) e relegandolo al terzo posto (dietro alla Ferrari di Sebastian Vettel). Una decisione poi contestata anche da Hamilton, almeno a giudicare dalla sua furibonda reazione al termine della gara. Ma ora emerge una peculiare verità: quel pit-stop fu "indotto" - o chiesto, fate voi - proprio dal pilota britannico. La prova è stata mostrata dal sito formula.com, che ha pubblicato la comunicazione radio tra il pilota e il muretto della Mercedes. Hamilton chiede: "Siete sicuri che la cosa migliore sia restare fuori? Queste gomme hanno perso tutta la loro temperatura e tutti gli altri stanno andando sulle option". Insomma, il messaggio pare abbastanza chiaro: il primo a non voler restare in pista era proprio lui, proprio Hamilton. Infatti passano pochi istanti e arriva la replica del muretto: "Ok, box, box, box", l'ordine di rientrare.

Altri 4.200 sbarchi, 17 le vittime L'ipotesi: "Sono morti calpestati"

Immigrazione, Canale di Sicilia: recuperato 4.200 clandestini, 17 morti calpestati





Immigrazione no-stop. Pochi giorni dopo il via libera della Ue al piano per contrastare gli sbarchi dei clandestini, i marinai della nave Fenice della Marina Militare hanno recuperato nel Canale di Sicilia 17 cadaveri su un gommone carico di immigrati. Insieme a loro altri 217 extracomunitari. L'ultima tragedia del mare, che ha coinvolto uomini e donne partiti dalla Libia. Nel frattempo, sono stati tratti in salvo soltanto nella giornata di ieri altri 4.243 immigrati, che nelle prossime ore verranno portati nei centri di assistenza. Per quel che riguarda le 17 vittime, l'ipotesi è che siano morti di stenti, oppure calpestati dagli altri migranti.

Celentano, parla Claudia Mori: "Vi spiego perché Adriano è diventato un leghista"

Celentano e la cotta per Matteo Salvini. Ora parla la moglie Claudia Mori. E' un'altra sorpresa





"Nessun endorsement. E' un paradosso e un monito se una persona pacifista e mite come lui arriva a dire: Sto pensando a Salvini". Claudia Mori, in una intervista a Repubblica, prova a spiegare le ragioni che hanno portato Adriano Celentano a una svolta. Abbandonati Grillo e Renzi, accusati di "pensare solo ai voti" il Molleggiato ora guarda al Carroccio "per risvegliare le coscienze".

Come molti italiani, spiega la Mori, il Molleggiato "è esasperato da tutte le bugie e false promesse dei politici" che se ne "fregano dei veri problemi della gente. Lavoro, salute, scuola, sicurezza, diritti, rispetto delle regole. Se una persona notoriamente mite come Adriano dice che sta pensando a Salvini, lancia un grave allarme. Attenzione che il vaso è colmo". Ma attenzione, avverte la moglie di Celentano, quello di Adriano non è un endorsement: "Non condivide le linee della Lega Nord, a partire dai modi che alimentano la violenza. Ciò che lo ha spinto a scrivere, per come conosco Adriano, è che avverte un serio pericolo". Lui "non è un razzista. Come si possono dimenticare tutte le trasmissioni, canzoni, interviste, film che ha realizzato per difendere proprio i più deboli? Non può essere messa in dubbio la sua coerenza e onestà intellettuale per un post che è un monito per risvegliare le coscienze assopite o menefreghiste di chi ci dovrebbe onestamente governare e da anni non lo fa".

Eppoi, conclude Claudia Mori: "Non si può essere un giorno il diavolo e il giorno dopo l'acqua santa. Le tragedie ci costringono a riflettere. E Adriano è un uomo libero da qualsiasi condizionamento. Per questo credo che i suoi interventi spiazzino... Difende un'idea che ritiene giusta, da qualsiasi parte arrivi".