Visualizzazioni totali

sabato 23 agosto 2014

Risposta dell'ambasciatore ai deliri sull'Isis di Di Battista "Vuole trattare con i terroristi? Il visto per l'Iraq è pronto"

Alessandro Di Battista, l'ambasciatore Iracheno: "Vuole trattare con i terroristi? Il visto è pronto"




Il grillino Alessandro Di Battista, su Facebook, ha rincarato. Il risultato? La proverbiale toppa peggiore del buco: ha cercato di argomentare la sua posizione sull'Isis, il movimento fondamentalista che sta trucidando le minoranze irachene, spiegando in buona sostanza che la loro ultra-violenza è una conseguenza delle violenze degli americani, per esempio, ad Abu Ghraib. Folli teorie da Cinque Stelle, insomma. Parole, quelle di Di Battista, che hanno innescato anche la reazione dell'ambasciatore iracheno a Roma, Saywan Barzani: "Se l'onorevole Alessandro Di Battista ha la possibilità di entrare in contatto con i terroristi e vuole andare nelle zone sotto il loro controllo per intavolare con loro una discussione, sappia che il suo visto di ingresso in Iraq è pronto: può andare ad Erbil, raggiungere in qualche modo Mosul e convincere i terroristi a fermare il genocidio di cristiani e musulmani come sta avvenendo in questi giorni". L'ambasciatore, però, aggiunge che "è impossibile per chiunque intavolare discussioni con questa gente". Barzani prosegue, non senza ironia: "Diamo il benvenuto a qualsiasi iniziativa lodevole, quindi anche a quella dell'onorevole Di Battista, atta a porre fine al massacro della minoranza cristiana e yezidi nel nord del Paese, dove i terroristi seminano il terrore uccidendo bambini e rapendo donne su basi unicamente identitarie".

venerdì 22 agosto 2014

Battaglia Anti-Sla, la doccia gelata di Matteo Renzi

Renzi fa la doccia gelata e nomina Baggio ...


Il premier Matteo Renzi si versa il secchio d'acqua gelata in testa, segno dell'adesione alla battaglia anti-sla. Renzi passa il testimone a Roberto Baggio, a un suo amico medico che cura i malati di sla e a tutti i direttori dei giornali, per dimostrare che della battaglia per i fondi per la sla non si parlera solo in questa occasione.
Il premier Matteo Renzi si versa il secchio d'acqua gelata in testa, segno dell'adesione alla battaglia


Balotelli, la "mela marcia" se ne va I tifosi vip esultano: ecco chi gioisce

Mario Balotelli, addio al Milan: i tifosi vip esultano su Twitter




Mario Balotelli se ne va. "E' il mio ultimo giorno a Milanello" fa sapere il bomber arrivando al centro sportivo in Ferrari. Addio al Milan, direzione Regno Unito: dopo il Manchester City, ecco il Liverpool. Ma se a qualche fan scende una lacrima per un talento mai del tutto espresso, non tutti i supporter si disperano per la partenza del numero 45. Anzi. Chi di social ferisce spesso di social perisce. E Balotelli in quest'ultimo anno, seppur idealmente, ha "ferito" parecchio. E allora, nel giorno del commiato, parecchi addetti ai lavori, giornalisti, tifosi vip o semplici appassionati hanno sfogato sui social - appunto - il loro sollievo, non risparmiando all'ex City qualche staffilata.

"Finalmente" - Matteo Salvini ad Affaritaliani.it ha confidato: "Sono contento! Era un anno che dicevo che Balotelli ha grandi numeri in campo ma non ha la testa". Il segretario della Lega Nord ha poi rincarato la dose, puntando il dito contro la scarsa modestia del numero 45: "Ora il Milan punti su El Shaarawy, ha più equilibrio e più umiltà". Su Twitter scherza Paolo Giordano, che ha da ridire sull'apporto alla causa rossonera dell bomber della Nazionale: "La cosa più grande che Balotelli ha fatto in Italia è stata la gigantografia in Duomo a Milano". Della stessa idea pare Andrea Scanzi, il giornalista del Fatto Quotidiano che la butta sul politico: "La cessione di Balotelli ha unito l'Italia come nessun politico è mai riuscito a fare."

Eccezziunale veramente - Poi un tifoso rossonero doc, Diego Abatantuono che dal canto suo ci scherza su e ironizza sull'attitudine gossippara dell'attaccante: "Balotelli verso l'Inghilterra... Signorini disperato!". Non poteva mancare all'appello neanche il super tifoso milanista Vittorio Zucconi, che, spazientito dalle cifre sproporzionate del contrattino inglese pronto per Supermario sbotta: "Posso dire senza ricevere valanghe delle solite banalità sui soldi che Balotelli comincia a farmi pena? Povero ricchissimo bambino". Chiosa implacabile Bobo Vieri: "Oggi Galliani ha fatto il più grande COLPO della storia del MILAN". Da Bobogol, il colpo di grazia.

Avevano detto - Amato poco sin dai primi giorni - da tifosi e dirigenza milanista - Balotelli si è confermato come una sorta di Re Mida al contrario del calcio italiano: se a livello internazionale Mario gode di ottima stampa (copertine a destra e a manca, Sports Illustrated e Time su tutte) l'Italia pallonara l'ha spesso scaricato e ridimensionato, pure a livello tecnico. Celebre la "mela marcia" del Presidente Silvio Berlusconi, una frecciata soltanto pochi giorni prima del suo sbarco rossonero: "Mi spiace doverlo dire, ma nel Milan è molto importante l’aspetto umano. Se metti una mela marcia nello spogliatoio può infettare tutti gli altri", disse il presidente.

La verità di Emilio Fede... - E oggi, nei minuti del nuovo addio all'Italia del presunto super-Mario, a un anno e mezzo di distanza dalla pluricitata "mela marcia", è Emilio Fede che sempre ad Affaritaliani.it dice: "Berlusconi lo ha venduto non per una questione economica. Ma perché si è reso conto che non è più governabile". L'ex direttore del Tg4, rossonero doc, aggiunge: "Berlusconi non vuole comandare ma essere ascoltato. Diciamo che Balotelli è, tra virgolette, troppo capriccioso. Ovvero disordinato". Insomma, neanche Fede si dispera per l'addio del bomber: "Oggi Balotelli aveva perso credibilità tra i tifosi del Milan che non erano più pronti a sostenerlo. Aveva perso credibilità sul piano umano e atletico. Insomma, non è più quello di prima. Il giudizio di Berlusconi è completo e ricordiamoci che non lo ha voluto lui...".

L'estate-choc di Caterina Balivo: "Ho avuto tanta paura, con mio figlio..." Ecco cosa è successo...

Caterina Balivo: "Sono caduta sull'asfalto bollente con mio figlio in braccio"




Dramma sfiorato per Caterina Balivo. Su Tv Sorrisi e canzoni arriva la confessione mozzafiato di Caterina Balivo su un episodio drammatico che ha vissuto questa estate: "Un mese fa, quando sono caduta sull'asfalto bollente con mio figlio in braccio (che pesa 16 chili!). Per proteggere lui sono caduta sulle ginocchia: ho sentito un dolore allucinante che, assieme alla paura che il piccolo si fosse fatto male, mi ha fatto piangere come una bambina. E invece io avevo le ginocchia sbucciate, lui neppure un graffio!". Insomma una disavventura che poteva avere conseguenze ben più drammatiche. La Balivo dopo aver superato lo choc si rituffa in tv e nella nuova stagione che sta per cominciare. 

Romeno ubriaco al volante della sua auto si schianta e uccide due bambini L'assessore: "Contenta che sia morto"

Romeno ubriaco travolge e uccide due bimbi, l'assessore: "Sono contenta che sia morto"




Sta scatenando molte reazioni il post che l'assessore regionale al Territori di Fratelli d'Italia Viviana Beccalossi. "Un solo commento, forse cattivo e poco usuale per un “politico”: non mi dispiace affatto che questo rumeno ubriaco e assassino sia morto, anzi... E una preghiera per Greta e il suo papà". L'assessore si riferisce all'incidente del 20 agosto a Verolanuova in cui un 19enne di origini romene ha sbandato con la sua Golf finendo contro l’Audi di Roberto Facchinelli, che tornava a Cremona con i figli Matteo (11 anni) e Greta (5 anni). Il romeno, Bogdan Vasilache  è morto sul colpo. Sono Morti anche i due figli di Roberto, Matteo e Greta che è stata operata notte all’ospedale di Giovanni XXIII di Bergamo per una emorragia interna.  Moltissimi commenti al post dell'assessore che riveve un centinaio di "mi piace". 

Corona è in carcere per quattro foto..."Non è razzismo, ma la misura è colma”, ha aggiunto poi Viviana Beccalolossi. “Ancora una volta uno straniero si è distinto per un atto vergognoso andando in giro ubriaco e distruggendo una famiglia. A Brescia la misura è colma ma nella provincia prima in Italia per numero di stranieri sono in arrivo altre centinaia di immigrati”. L’assessore regionale “la certezza della pena. Altrimenti l’Italia resterà sempre la repubblica della banane. In Italia Corona è in carcere per quattro fotografie, mentre i criminali sono liberi”.

"Cagai", "Isis chi?", "boh... non so" gli onorevoli mandano le armi ai curdi ma non sanno chi sono: tutte le gaffe

Isis e curdi: in Parlamento regna la confusione




Il Parlamento ha dato l'ok per l'invio di armi ai curdi che devono difendersi dall'avanzata dell'Isis in Iraq. Una decisione quella delle Camere che ha creato diverse tensioni tra maggioranza ed opposizione. Ma a quanto pare non tutti i parlamentari hanno ben chiaro il quadro  della crisi irachena. Come racconta il Fatto Quotidiano tra onorevoli e senatori regna una confusione bipartisan.

"I cagai" - Ad esempio Carlo Sibilia del Movimento Ciqnue Stelle non ricorda nemmeno chi sia il premier iracheno: "Su questo noi come M5s non ci siamo soffermati, ci sono stati troppi avvicendamenti in questi anni". In realtà Al Maliki è stato ininterrottamente premier dal 2006 all'11 agosto scorso, per poi lasciare il posto a Haider al-Abadi. Ma il grillino ha le idee confuse anche sulle minoranze che sono nel mirino dell'Isis: "Bisogna guardare con attenzione agli yazidi, i cagai e altri". Ma quando qualcuno gli chiede chi siano i "cagai", Sibilia glissa: "Soffermarsi sulle singole minoranze è riduttivo...". 

"Isis chi?" - Poi è il turno di Antonio Razzi: "Serve dialogo, non armi. Io parlo abruzzese. L'Isis? Non so chi siano. Ogni tanto esce un gruppo nuovo e si dà un nome, per confondere le idee...". Giuseppe Fiorni del Pd ha invece qualche problema con i peshmerga: "Sono quelli sottoposti agli attacchi, al genocidio, il governo curdo". In realtà i peshmerga sono l’esercito di uno Stato che non esiste, il Kurdistan. Il loro nome, nella traduzione letterale più accreditata, significa “colui che si trova di fronte alla morte” (pesh: prima, merga: morte). Insomma a quanto pare le idee tra gli scranno di Montecitorio e palazzo Madama sulla crisi irachena non sono chiarissime. Serve un breve "ripasso"...

Feltri a Bechis: "Al Colle meglio la Pinotti di Napolitano" / Guarda il video

Feltri a Bechis: "Al Colle meglio la Pinotti di Napolitano"




"Roberta Pinotti è una signora per bene. Fosse per me non diventerebbe presidente della Repubblica, ma dovessero eleggerla al posto di Giorgio Napolitano di sicuro non cascheremmo dalla padella alla brace". Lo sostiene Vittorio Feltri partecipando alla trasmissione della web tv di Libero "Il Pagellone", registrata a Capalbio libri. Feltri già che c'è ha qualche consiglio da dare alla Pinotti una volta arrivata sul Colle...