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mercoledì 26 marzo 2014

Fondi neri Finmeccanica: Indagato il segretario dell'Udc Cesa? Suo nome in carte, lui: sono estraneo

Fondi neri Finmeccanica: Indagato il segretario dell'Udc Cesa? Suo nome in carte, lui: sono estraneo


Lorenzo Cesa
Segretario Nazionale UDC
Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell'Udc, sarebbe indagato nell'inchiesta sui fondi neri di Finmeccanica. Lo rivela il quotidiano "Repubblica". Cesa è stato tirato in ballo dai fratelli Sabatino e Maurizio Stornelli, gli imprenditori finiti in carcere un anno fa per il caso Sistri e che hanno scelto di collaborare con gli inquirenti. Il deputato Udc, Cesa, sarebbe appunto inquisito all'interno del filone romano dell'indagine per finanziamento illecito da parte dei vertici di Finmeccanica. Cesa ha già replicato: "Sono totalmente estraneo a quanto mi9 verrebbe attribuito". 

Salvini: Mozione di sfiducia contro Alfano. La Lega contesta lo svuota carceri

Salvini: Mozione di sfiducia contro Alfano. La Lega contesta lo svuota carceri


La Lega Nord presenterà una mozione di sfiducia nei confronti del ministro dell'Interno, Alfano, per "lo svuota-carceri, la cancellazione della Bossi-Fini e lo smantellamento della politica di sicurezza". Lo annuncia il segretario del Carroccio, Salvini. Per Salvini, Alfano "non sembra di destra". Sulle politiche dell'immigrazione, incalza, "l'incredibile accoppiata Alfano-Renzi ha fatto peggio della Kyenge": "Riempirci di clandestini". Poi in vista delle europee: "Proporremmo un'alleanza Ue contro l'immigrazione di massa, non solo rivolta alla Le Pen ma a austriaci, danesi, svedesi e a chi ci stà". 

Province: Governo battuto due volte, flop di Renzi

Province:  Governo battuto due volte, flop di Renzi


Ok! Dalle promesse alle chiacchiere in meno di 60 giorni
Governo e maggioranza vanno sotto due volte in Commissione Affari Costituzionali al Senato, durante il voto sugli emendamenti al ddl Delrio sulla riforma delle Province. Decisiva per ilo voto in Commissione, dove la maggioranza ha numeri ristretti, sarebbe stata l'assenza di Mario Mauro (Per l'Italia). Il testo ha avuto poi il via libera della Commissione ed è approdato in Aula. Il voto è previsto per oggi pomeriggio. Intanto è stata respinta la pregiudiziale di costituzionalità presentata dal Movimento 5 Stelle con soli 4 voti di scarto (112 sì, 115 no e un astenuto). Insomma, primo flop per Mattei Renzi. 



martedì 25 marzo 2014

Torino, incredibile, favori per appalti: 10 arresti. Coinvolti dirigenti Agenzia Casa

Torino, incredibile, favori per appalti: 10 arresti. Coinvolti dirigenti Agenzia Casa


Sono una decina le misure cautelari disposte a Torino per dipendenti dell'Atc: Agenzia Territoriale della Casa. In cambio di favori, avrebbero pilotato l'assegnazione di appalti di manutenzione delle case popolari torinesi. Ai primi 5 indagati - 4 dirigenti Atc e un imprenditore - se ne sono ora aggiunti altri. Disposto il carcere per i Dg di Atc e di Manet, la società di gestione ed erogazione servizi. Domiciliari per gli altri destinatari delle misure disposte. Sopralluoghi negli uffici dell'Atc e nelle abitazioni degli indagati. 

Polizia: Nel 2020, -80mila unità

Polizia: Nel 2020, -80mila unità


Se non cambieranno le norme attualmente in vigore, nel 2020 Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza avranno a disposizione complessivamente 80mila uomini  in meno. E' quanto emergerebbe da un dossier che sarebbe stato predisposto dagli uffici del dipartimento della pubblica sicurezza per il Capo della Polizia Alessandro Pansa. Dal documento, si apprende da fonti sindacali, emergerebbe inoltre che, tra sei anni l'età media dei poliziotti passerebbe dagli attuali 47 anni a 53. 

Berlusconi: "Via egoismi, rinnoviamoci" e nomina l'Ufficio di Presidenza di Forza Italia

Berlusconi: "Via egoismi, rinnoviamoci" e nomina l'Ufficio di Presidenza di Forza Italia 


Berlusconi ha nominato i membri del Comitato di presidenza di Forza Italia. I componenti effettivi sono trenta, compreso il presidente Berlusconi. Tra i nomi, quelli di Mara Carfagna, Bernini, Bergamini, Brambilla, Maria Rosaria Rossi, Gelmini, Toti, Bondi, Fitto, Ghedini, Verdini, Matteoli, Gasparri, Caldoro, Chiodi, Brunetta, Romani. Tra i partecipanti all'ufficio di presidenza, Abrignani, Ravetto, Santanchè, Nitto Palma, Polverini, Prestigiacomo, Rotondi. Intanto, forte il richiamo del Leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, alla coesione e al rinnovamento. "Mi auguro che tutti nel nostro movimento comprendano la gravità del momento, la crisi di fiducia che investe la politica e l'esigenza di rinnovarci". "Dobbiamo mettere da parte interessi e ambizioni personali e la difesa di rendite di posizione". Così scrive Berlusconi in una nota. Ai militanti: "Stiamo lavorando per rappresentare al meglio i moderati in Italia e in Europa". Poi in una telefonata al Club di Forza Italia di Padova: "Un ipotetico partito vittime (vittime della giustizia) otterrebbe il 18-21%. Vinceremo con i Club: voglio siano 12 mila". 

lunedì 24 marzo 2014

Dopo la casa i treni

Dopo la casa i treni


di Alessandro Sallusti 


Dietro la polemica sullo stipendio del capo delle Ferrovie ci sono alleanze e interessi: Moretti è il grande nemico dei grandi amici del premier, Montezemolo e Della Valle

Azionisti miliardari contro manager milionari. È una delle novità dell'era Renzi, un magico mondo dove tutto è possibile.


È possibile fare finta di niente per una casa utilizzata in modo misterioso grazie a un rapporto ambiguo con un signore al quale il sindaco di Firenze aveva dato appalti e incarichi. È possibile sputtanare uno dei pochi manager pubblici di valore, Mauro Moretti, un comunista alla rovescia: detestato dai lavoratori pendolari ma amato dai borghesi che finalmente possono attraversare l'Italia su treni veloci, puliti e in orario. Renzi vuole tagliargli lo stipendio (alto ma in linea con quello dei suoi colleghi europei) e fin qui va anche bene. Quello che non si capisce è l'accanimento del premier, quasi lo stipendio fosse un pretesto per costringerlo alle dimissioni. E perché mai? La verità è che Moretti è il nemico numero uno degli amici numero uno di Renzi. Parlo di Luca Montezemolo e di Diego Della Valle, i due bravi e prestigiosi imprenditori che hanno cercato, con il progetto Italo, di togliere allo Stato il monopolio delle ferrovie. Una operazione da miliardi di euro che stenta a decollare proprio per l'opposizione, i dispetti e le ripicche di Moretti che ha blindato a suo favore la rete italiana.

In questo senso va letta la presa di posizione di ieri di Diego Della Valle contro Moretti. Strano no? Un imprenditore privato che entra a gamba tesa su una polemica tra il premier e un suo manager. Parla Della Valle, pensiamo, anche a nome del suo socio di treni Montezemolo. Diciamo che siamo in un leggero conflitto di interessi, che a questo punto coinvolge anche il presidente del Consiglio. Con che treno sta Renzi? Con quello dello Stato o con quello dei suoi due amici ricchi e influenti? Non vorremmo che dopo la casa dell'amico Carrai si aprisse un nuovo fronte di sospetti. Io uno l'ho già. E cioè che sì in Italia stia nascendo un cerchio magico forte e pericoloso. Ma non è quello ipotizzato in questi giorni che cingerebbe Silvio Berlusconi (ridicolo solo a pensarlo). È il clubbino di Matteo, tutto affari, interessi e vendette da consumare velocemente. Prima che nelle teste degli italiani si faccia largo un dubbio: vuoi vedere che Renzi parla parla ma alla fine fa solo i cavoli suoi e dei suoi amici?