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venerdì 10 febbraio 2017

Italicum, depositata la sentenza Perché la Consulta ha cancellato Renzi

"Il ballottaggio non garantisce rappresentatività"



La soglia di sbarramento introdotta con l’Italicum "non è irragionevolmente elevata" e "non determina di per sé, una sproporzionata distorsione della rappresentatività dell’organo elettivo". Lo scrivono i giudici della Consulta nelle motivazioni della sentenza sull’Italicum (n.35/2017), appena depositata. La Corte evidenzia che la legge elettorale voluta dal governo di Matteo Renzi "non può essere la compresenza di premio e soglia, nelle specifiche forme ed entità concretamente previste dalla legge elettorale, a giustificare una pronuncia di illegittimità del premio: ben vero che qualsiasi soglia di sbarramento comporta un’artificiale alterazione della rappresentatività di un organo elettivo, che in astratto potrebbe aggravare la distorsione pure indotta dal premio".

Il ballottaggio, così come configurato dall’Italicum, continua la Consulta, rischia di "comprimere eccessivamente il carattere rappresentativo dell’assemblea elettiva e l’eguaglianza del voto". E ancora, si legge nel testo depositato: "Una lista  può accedere al turno di ballottaggio anche avendo conseguito, al primo turno, un consenso esiguo, e ciononostante ottenere il premio, vedendo più che raddoppiati i seggi che avrebbe conseguito sulla base dei voti ottenuti al primo turno". Da tali disposizioni dunque si produce "un effetto distorsivo" analogo a quello individuato dalla Consulta nella sentenza contro il Porcellum.

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