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lunedì 13 giugno 2016

Denuncia-bomba: "Elezioni truccate" Parla il candidato, terremoto politico

Bomba sul voto: elezioni truccate. La denuncia: quanto costa ogni voto



Un nuovo scandalo sta per travolgere le elezioni comunali a Roma. La denuncia arriva da un candidato nella lista Noi con Salvini, Daniele Dragone, che era in corsa per un posto nel Consiglio comunale. In un'intervista al tempo, Dragone lancia una bomba devastante: "Un voto a Roma si compra con dieci euro". L'uomo ha raccontato di essere stato contattato al telefono da uno sconosciuto che l'ha chiamato con un numero anonimo già nel corso della raccolta delle firme per la presentazione delle candidature. "Sono stato raggiunto telefonicamente un paio di volte prima delle elezioni - ha detto Dragone - All'inizio mi ero candidato a sindaco di Roma presentando 340 candidati tra Municipi e Comuni. In questa occasione mi hanno chiesto se mi servivano le firme per presentare le liste".

Secondo la storia di Dragone, l'intero voto romano potrebbe essere stato completamente inquinato da un "mercato delle vacche", dove i bovini sono gli elettori raggruppati in pacchetti da piazzare per un candidato pagante: "Milletrecento fime con otto-novecento euro, così mi hanno detto - ha aggiunto il leghista - Con questo pacchetto sarei potuto andare al Comune e presentare il simbolo con le firme dei cittadini per questa mia pseudocandidatura. Qualche mese dopo sono stato chiamato per acquistare i voti: a dieci euro potevo guadagnare cinquemila voti spendendo cinquantamila euro".

Dragone ha detto di aver sempre rifiutato l'offerta, anzi ora è pronto a spiattellare tutto ai giudici: "Sto preparando la denuncia. Sto acquisendo altro materiale". Il suo sospetto è che però tanti altri abbiano accettato quella scorciatoia e individuarli non sarebbe complicato: "Dicevano che potevano arrivare a un massimo di cinquemila voti. Credo che sia il bacino massimo che possono dare come disponibilità. Ripeto: c'è il mercato delle vacche, se magari questo gruppo di persone può garantire centomila voti, questi probabilmente verranno divisi tra vari candidati". Difficile immaginare che un movimento di voti del genere possa essere gestito da una sola persona: "La struttura è da verificare. Ma se andiamo a verificare però le firme presentate nelle varie liste di competizione elettorale secondo me ne vedremo delle belle".

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