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lunedì 16 marzo 2015

"Licenziati gli statali inadeguati": cosa cambia con la riforma Madia

Marianna Madia: "Riforma degli statali, niente Jobs Act ma licenziamento per i dirigenti inadeguati"





"Il Jobs act non varrà per gli Statali, il reintegro resterà nei casi di licenziamento ingiustificato ma un dirigente inadeguato potrà essere licenziato". Il ministro Marianna Madia delinea in un'intervista a Repubblica la riforma della Pubblica amministrazione, che a giorni sarà votata in Senato e che entro l'estate dovrebbe diventare legge, con i decreti attuativi approvati. La rivoluzione vera, secondo la Madia, arriverà sulle teste dei dirigenti pubblici: "Dovranno superare un concorso per l'abilitazione ed entrerà così nel ruolo unico dei dirigenti", ossia dirigenti della Repubblica e non della singola amministrazione, per rendere possibile il passaggio di un dirigente dal centro alla periferia e viceversa. A distribuire i ruoli sarà "una commissione super partes composta da tecnici, che deciderà quali sono i dirigenti adatti per un determinato incarico anche sulla base del lavoro svolto in precedenza". 

Come cambia il dirigente pubblico - La carriera di un dirigente sarà dunque soggetta a queste valutazioni, l'incarico sarà affidato per tre anni, sarà rinnovabile per una sola volta e poi si ricomincerà. Chi non verrà confermato, resterà fermo in attesa di nuova collocazione e nel frattempo potrà lavorare nel settore privato. "Ma se dopo un congruo periodo che escluda qualsiasi ipotesi di fumus perscecutionis - avverte la Madia - continuerà ad essere senza incarico perderà l'abilitazione fino a perdere il lavoro". Sui dipendenti pubblici, come detto, non graveranno le condizioni del nuovo Jobs Act: "Già oggi c'è la messa in mobilità che può portare al licenziamento. Renderemo più semplici i procedimenti disciplinari, quelli per scarso rendimento. Ci saranno procedure specifiche per contrastare i casi di assenze di massa, come quelle dei vigili di Roma lo scorso Capodanno, o di assenze sospette (tutti i venerdì o i lunedì)". L'obiettivo immediato, però, è quello della mobilità dei circa 20mila lavoratori delle Province non più necessari dopo la riduzione delle competenze provinciali. "Sarà il grande banco di prova della Pubblica amministrazione - conclude la Madia -, i lavoratori andranno dove c'è bisogno e non dove prevede una statica pianta organica". 

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