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lunedì 6 ottobre 2014

Lavoro, Renzi "copia" Marchionne Ecco come saranno i nuovi contratti

Riforma Lavoro, accelerazione a Palazzo Chigi: modello Fiat per i contratti




Matteo Renzi copia Sergio Marchionne. "Modello Fiat" per le nuove relazioni industriali. Matteo Renzi preme sull’acceleratore del cambiamento incontrando, con una convocazione a sorpresa i sindacati, per la prima volta, martedì a palazzo Chigi. Se sui licenziamenti userà davvero la fiducia per eliminare la discrezionalità del giudice su quelli disciplinari  cercherà il confronto con i sindacati. Il premier a Ferrara ha detto di voler incontrare i sindacati, a patto che questi cambino. I temi sono quelli annunciati nella direzione del Pd: legge sulla rappresentanza sindacale, contratti di secondo livello, salario minimo. Si tratta di una vera bomba destinata a spaccare i sindacati proprio alla vigilia delle manifestazioni di piazza da questi annunciate, a partire da quella della Cisl del 18 ottobre.

I consigli di Marchionne - Secondo alcune indiscrezioni raccontate dal Corriere della Sera, il modello che Renzi avrebbe in mente, e che il manager della Fca, Sergio Marchionne, potrebbe avergli suggerito nell’ultimo incontro a Detroit. La ricetta prevede una prevalenza del contratto aziendale o territoriale su quello nazionale. Sul punto Renzi ha presente il tentativo dell’ex ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi (Ncd), che nella Finanziaria del 2011 inserì l’articolo sulla derogabilità del contratto nazionale, poi sterilizzato da un successivo accordo tra Confindustria e i sindacati che ne arginò la portata. 

Tempi rapidi - Proprio Sacconi ha detto che "il governo ha il dovere di recepire i criteri di rappresentatività che le parti hanno definito nella loro autonomia, incentivando la contrattazione aziendale e territoriale attraverso il ripristino di una tassazione di favore per il salario in essa deciso". Insomma sulla riforma del Lavoro il premier accelera e il ministro Giuliano Poletti chiede tempi rapidi per l'approvazione: "Ci sono i regolamenti parlamentari che non possiamo violare, ma mercoledì al vertice europeo del Lavoro deve essere chiara la volontà del governo di voler fare le cose. Abbiamo la necessità - dice - di un’approvazione rapida e certa. Domani (lunedì, ndr) troveremo il punto di incontro".

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