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mercoledì 8 aprile 2015

Prof 35enne fa sesso con alunno di 17 Condannata solo a 30 giorni, perché...

Prof 35enne fa sesso con alunno di 17: condannata a soli 30 giorni




Erica Ginetti 

Una professoressa di 35 anni fa sesso con un alunno di 17. Lei si chiama Erica Ginetti, insegnante di matematica a Philadelphia. E' iniziato tutto nel maggio 2013, lei lo aveva invitato ad allenarsi insieme, e da lì è cominciata una corrispondenza fissa, fino al luglio 2013, quando sono iniziati i rapporti sessuali.  La storia tra la prof e lo studente fece in tempo ad arrivare alle orecchie di qualche agente e così la coppia ammise. La donna è stata condannata a soli 30 giorni di carcere perché, secondo il giudice, si trattava di una relazione illecita ma comunque consensuale e connotata da un sentimento reciproco. Erica Ginnetti è stata allontanata dalla scuola e ora è un’istruttrice di fitness. E’ sposata e ha tre figli.

A 55 anni si ritira tutta la pensione ecco chi potrà farlo, dove e perché

Riforme d'azzardo, a 55 anni si può ritirare tutta la pensione


di Andrea Scaglia 


La scommessa è di quelle d’azzardo, della serie o va bene o son dolori. Ma Cameron si mostra oltremodo ottimista. In ogni caso, da ieri entra in vigore la principale riforma per cui il premier britannico conta d’essere ricordato. E il sistema è invero controcorrente, rispetto alla tendenza generale. Nel senso: niente allungamento dell’età pensionabile - in Italia, dalla riforma Amato del ’92 a oggi, l’anzianità contributiva necessaria per ottenere l’agognato assegno è in sostanza raddoppiata. Il discorso è apparentemente semplice: a 55 anni chi vuole - solo chi vuole - può ritirare tutto il cumulo di contributi versati nel corso di una vita di lavoro, e chi s’è visto s’è visto. Un quarto della somma esentasse, il resto sottoposto al normale regime fiscale (che attenzione, in Inghilterra non è così leggero). E poi liberi tutti: chiunque potrà fare quel che vuole dei propri soldi, naturalmente senz’aver più diritto a una pensione pubblica.

L’opposizione laburista critica molto l’idea di Cameron. Parla di provvedimento «prendi i soldi e scappa», poggiando su alcune inchieste giornalistiche che mostrano come in parecchi abbiano intenzione di utilizzare l’entrata per salutare baracca e burattini e andarsene a invecchiare dove il clima è meno british. Altri paragonano la riforma alle lotterie dei supermercati. Soprattutto, s’avanzano timori sulla tenuta del sistema stesso: e se in troppi decidessero di ritirare il malloppo, come le casse inglesi potrebbero far fronte all’impegno senza collassare? Dal canto suo, Cameron tiene il punto. Non teme la bancarotta previdenziale. E la sua convinzione è che - al netto degli scappati di casa - quei soldi torneranno in circolo sotto forma di investimenti, dando così un essenziale impulso alla crescita economica del Paese. Che peraltro si fonda sulla sterlina, e non sul nostro malmesso euro. Si vedrà. Certo è che la cosa fa impressione, vista dall’Italia dello Stato che dovunque s’infila. Dice il collega disilluso: al di là di tutto, da noi non sarebbe comunque possibile, sai quanti ritirerebbero i soldi, se li brucerebbero e poi tornerebbero a batter cassa facendo leva sul «disagio sociale»... Luogo comune? Può essere. Ma l’impressione è sempre quella d’essersi fermati, qui in Piazza Italia.

Nessuno riesce a fermare la Juventus: 3-0 alla Fiorentina e finale di Coppa Italia

Coppa Italia, impresa Juventus: 3-0 alla Fiorentina, vola in finale





La Juventus fa l'impresa e vola in finale di Coppa Italia, dove affronterà la vincente tra Napoli e Lazio. Sconfitta 2-1 all'andata a Torino, la squadra di Massimiliano Allegri travolge la Fiorentina al Franchi per 3-0, dimostrando una impressionante freschezza atletica abbinata ad una sicurezza e una capacità di gestione della gara invidiabile. Senza Pogba, Pirlo e soprattutto l'incontenibile Tevez di questo 2015, la Signora soffre in avvio il solito, devastante Salah (autore della doppietta dell'andata). L'egiziano segna al 4' ma l'arbitro Massa annulla per un fallo su Sturaro. Sono le prime polemiche di una partita dura e spigolosa, con tante decisioni dubbie del direttore di gara, che annulla un'altra rete dei viola di Gonzalo Rodriguez per fuorigioco. In mezzo, però, c'è il vantaggio Juve con l'ex Matri, lesto ad approfittare di un rimpallo in area. Qui praticamente la Fiorentina si affloscia: ancora qualificata, ma colpita nel morale, la squadra di Vincenzo Montella è sempre meno sicura e convinta e non basta Neto a tenerla a galla. Al 44' il portiere brasiliano respinge su Morata ma arriva Pereyra che fa 2-0. Nella ripresa prima Gomez e poi Salah illudono i padroni di casa, ma al 59 arriva la mazzata finale: ancora Neto salva su Pereyra, corner e destro al volo di Bonucci da centro area per il 3-0. Il finale con qualche tensione di troppo (che porta al rosso di Morata all'87') contribuisce solo a confermare che questa Juve, con vista su scudetto e Coppa Italia, se recupera i suoi big in forma accettabile può dire molto anche in Europa.

martedì 7 aprile 2015

Clientelismo in società Pubbliche Riproponiamo l'intervento di Pippo Papaccioli e dell'On. Luciano Passariello / Video

Clientelismo in società Pubbliche Riproponiamo l'intervento di Pippo Papaccioli e dell'On. Luciano Passariello 




dott. Giuseppe Papaccioli
Candidato a Sindaco Comune di Caivano 


Papaccioli: Ora come in passato bisogna scegliere chi nella vita ha il carattere ed il carisma del fare!

Guarda il Video, clicca qui: http://www.julienews.it/filmato/clientelismo-in-societ-pubbliche-papaccioli-passariello/64_4465.html

Coop, nuove rivelazioni del pentito Il "canale" con Renzi e i ministri

Inchiesta Coop, parla il super testimone: le indagini si allargano





Continuano le indagini partite dalle tangenti pagate per la metanizzazione dell'Isola di Ischia. E la "rete" si allarga".  Francesco Simone, l'ex capop delle Relazioni istituzionali della Coop modenese Cpl Concordia, il manager accusato di aver creato il sistema corruttivo che è stato scoperto una settimana fa dalla Procura di Napoli, sta parlando dal carcere. Secondo quanto scrive Repubblica  Simone avrebbe riempito decine di pagine con circostanze e nomi, dinanzi ai pm Henry John Woodcock, Celeste Carrano e Giuseppina Loreto. Il manager avrebbe svelato agli inquirenti l' esistenza una sorta di protocollo per truccare le gare. E dalle carte, stando a quanto scrive il quotidiano, Simone riusciva ad avere un canale preferenziale anche con Matteo Renzi e Dario Nardella - consulenze mirate a parenti di ammini-stratori, o quote societarie poi arricchite da plusvalenze. Uno scenario che fa tremare esponenti politici e istituzionali di varie regioni. Sono molti gli appalti su cui si concentrano le attenzioni degli inquirenzi: i lavori «Consip/ Cns, provincia di Caserta; Consip/ Cns, provincia di Napoli; Consip/Cns, Seconda Università di Napoli; Consip/Cns Salerno; e ancora Asl di Salerno, ospedali di Vallo della Lucania, Nocera Inferiore e Pagani". 

I ministri - Ma c'è anche un altro particolare che spunta invece dalle pagine del Corriere. I  pubblici ministeri Henry John Woodcock e Celeste Carrano lo scorso giugno interrogano Diego Solari, responsabile commerciale della Cpl. "Sono stato io a presentare Francesco Simone al presidente Roberto Casari. Tra i due si è stabilito un rapporto strettissimo dal quale io in qualche modo sono rimasto fuori. Lo presentai a Casari quando la “Cpl” voleva affermarsi in Tunisia, i due “si innamorarono”, poi Simone fece aprire alla “Cpl” un ufficio a Roma. Simone mi fu presentato da Saro Munafò, ex segretario del ministro Claudio Martelli. Simone mi ha sistematicamente “bypassato” e per questa ragione ho gettato la spugna. Posso dire che da quando è diventato consulente lo spettro dei rapporti istituzionali della “Cpl” si è molto allargato. Simone nasce come segretario di Bobo Craxi. La “Cpl” è una realtà commerciale molto radicata politicamente, soprattutto in un certo contesto. Rimasi molto sorpreso nel vedere che loro della “Cpl” dialogavano con ministri, politici e amministratori a tutti i livelli. Gli incarichi di consulenze non passano dal consiglio di amministrazione ma vengono conferiti direttamente dal presidente o dal vicepresidente".

"Eh ti pareva che la Lilli alla fine..." La iper-renziana la sfotte in diretta

Otto e mezzo, la moglie del renziano Carrai sfotte la Gruber: "Ti pareva che la Lilli non mi faceva questa domanda?"





La super-renziana sfotte in diretta Lilli Gruber. Imprevisto a Otto e mezzo, dove si parla di islam, cristianesimo e massimi sistemi geopolitici. Tra gli ospiti Lucio Caracciolo direttore di Limes e la filosofa Francesca Campana. Per chi non lo sapesse, è la bella e bionda moglie di Marco Carrai, potente imprenditore nonché amico intimo del premier Matteo Renzi. La Gruber si trattiene per tutta la puntata ma dopo mezz'ora non può esimersi dalla domandina maliziosa: "Ma Carrai a casa parla mai di politica?". "Ah, ecco che la Lilli mi fa la domanda su Carrai", è la reazione un po' stizzita della Campana. Momenti di imbarazzo, poi la Gruber insiste: "Ma allora, parlate mai di politica?". "Sì, ogni sera e guardando Otto e mezzo"...

Alonso, l'ultima drammatica verità Amnesia? Non c'entra la botta ma...

Formula uno, Fernando Alonso è stato sedato due volte dopo l'incidente





L'amnesia temporanea di Fernando Alonso dopo l'incidente nei test di Barcellona è stata causata dalla negligenza dei medici. A dirlo è la rivista specializzata tedesca Auto Motor und Sport secondo la quale il pilota spagnolo della McLaren sarebbe stato sedato due volte per sbaglio dai sanitari che lo hanno soccorso. La dose massiccia di sedativi ha quindi causato la perdita di memoria per diverse ore dopo l'uscita di pista. Nel corso dei giorni successivi all'incidente la McLaren aveva cercato di mantenere il massimo riserbo sulla dinamica dell'incidente. A quel punto si sono scatenate diverse tesi spesso discordanti. Lo stesso Alonso aveva in parte contestato la sua casa madre.  I giornalisti tedeschi hanno sentito molti testimoni dell'incidente. Secondo quanto raccolto Alonso è stato sedato dai soccorritori immediatamente dopo l’uscita di pista e per errore, una seconda volta dall’equipe del centro medico del circuito, prima del trasferimento in ospedale. In questo modo si spiegherebbe l'amnesia tra le 14 e le 18 e la decisione dei medici di trattenere il pilota in ospedale sotto stretta osservazione nei successivi tre giorni e mezzo.