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sabato 14 febbraio 2015

Briatore furibondo per Swissleaks: "Querelo tutti". Ecco chi ha nel mirino...

Briatore furibondo per Swissleaks: "Querelo tutti, pure Crozza"





“E’ una cosa pazzesca, pazzesca…. Mi hanno affiancato a della gente che ha avuto problemi col fisco italiano…questa è la cosa che mi dispiace, non lo accetto. Querelo tutti dalla A alla Z, anche gli imitatori. E' un Flavio Briatore furibondo quello che si sfoga ai microfoni de La Zanzara su Radio 24 per essere finito (ancora) nel tritacarne di Swissleaks, lo scandalo dei conti correnti che migliaia di italiani hanno in Svizzera presso la banca Hsbc. “Questa cosa qui - si sfoga il fondatore del Billionaire - è partita nel 2010, non è una notizia, è un riciclo giornalistico. I giudici hanno avuto in mano la lista nel 2010, hanno sicuramente indagato qualcuno ma è una roba finita. Io non sono mai stato chiamato né indagato, nel modo più assoluto. Sono stato tirato dentro perché in Italia uno che ce la fa deve essere sputtanato. E’ solo cattiveria. E Falciani è un truffatore un furfante, uno che ha rubato i dati a una banca. Se tu lavori in una banca e rubi i dati e i tabulati della banca e poi li pubblichi sei un truffatore. Lo considero così”.

Adesso partiranno le querele per tutti: "Querelo tutti dalla A alla Z: giornali, giornalisti, imitatori. Falciani? No, lui non c’entra niente, con lui non ho alcun problema". Ma con Crozza sì. Lui è il suo unico imitatore in Italia. L'ultima imitazione, proprio sul caso Swissleaks, risale alla puntata di "DiMartedì" su La7 di tre giorni fa, dall'eloquonte titolo "I have an Iban".

venerdì 13 febbraio 2015

Caivano (Na): Intervista al Candidato Sindaco Dott. Simone Monopoli (F.I)

Caivano (Na): Intervista al Candidato Sindaco Dott. Simone Monopoli (F.I)


di Maria Fusco 


Dott. Simone Monopoli
Candidato Sindaco
Comune di Caivano 


Siamo a pochi mesi dall'inizio della campagna elettorale, come vede l'attuale situazione? 

Innanzitutto, grazie per lo spazio che mi concedete sul blog il Notiziario. Per quanto riguarda il centrodestra, la situazione è molto chiara. Abbiamo costituito una coalizione e abbiamo designato un sindaco nella mia persona. Adesso stiamo lavorando per allargare il perimetro del raggruppamento naturalmente con le discriminanti che ci siamo dati. Non intendiamo imbarcare nè voltagabbana, nè trasformisti. 

Come vede invece la situazione all'interno della sinistra? 

Come al solito c'è molta confusione, non ho ben capito se faranno le primarie, e poi occorrerà capire quale collocazione avranno le forze centriste, le cosiddette ballerine, ma non è questo quello che mi preoccupa. La mia maggiore preoccupazione è che la disaffezione e il rifiuto della politica, che mi sembra estremamente diffusa nel nostro Paese, si traduca in un forte assenteismo, con il rischio che prevalgano ancora una volta le piccole lobbies e una classe politica vetusta e da sempre abbarbicata al potere. Anche se questa volta sono molto fiducioso. 

Come pensa di scongiurare questa deriva?

Da tempo abbiamo avviato una campagna di ascolto indirizzata soprattutto alla gente perbene che, in questo Paese è la maggioranza, alle associazioni e ai professionisti. Abbiamo raccolto indicazioni, proposte e suggerimenti da un lato, e, all'interno della coalizione, stiamo lavorando per la definizione di un programma di cose da fare realistico ed innovativo che si avvicina di più alle esigenze della collettività. Nel contempo per ravvicinare i cittadini alle istituzioni e alla politica, quella sana che intendiamo noi, stiamo costruendo delle liste che veramente raccolgono il meglio delle energie del Paese. 

Che farà nei primi cento giorni laddove fosse eletto Sindaco di Caivano?

Per prima cosa metterò in campo una task force all'interno dell'Ente per capire la reale situazione finanziaria del Comune. Su questa questione cruciale si sono spese molte parole e designati molto scenari. Sembrava che fossimo vicini ad un dissesto finanziario, poi è stato approvato un bilancio e adesso mi risulta che il Commissario voglia fare un taglio del 25% sui capitoli. In ogni caso sarà determinante leggere il bilancio del Commissario e ripartire da quel punto. La seconda cosa sarà il riordino della macchina comunale, privilegiando, nei settori chiave, personale di comprovata capacità ed esperienza, in modo da scongiurare la piaga dei debiti fuori bilancio. 

Quali opere pubbliche intende realizzare?

Credo sia inutile mettersi a scrivere una lista della spesa o dei sogni. La prima cosa da fare è assicurare la manutenzione ordinaria di quello che che c'è. Ogni giorno mi imbatto in cittadini esasperati per le numerose buche presenti nella rete stradale, per le fogne ostruite, per non parlare della manutenzione nelle scuole che è assolutamente carente. Quindi prima dobbiamo assicurare tramite gare ad evidenza pubblica, la manutenzione la manutenzione della rete viaria, fognaria etc. Non voglio più vedere verbali di somma urgente se non motivati dall'assicurare la pubblica incolumità. Poi andremo a rileggere il piano annuale e pluriennale delle opere pubbliche approvato in sede di bilancio e rifletteremo su quelle che sono indispensabili alla vivibilità dei caivanesi e quelle invece che possono essere dilazionate nel tempo. Inoltre ogni affidamento per progettazione dovrà indicare obbligatoriamente con quali mezzi sarà finanziato per evitare i casi come quello del Castello Medievale di Piazza Cesare Battisti, finanziato con fondi regionali e comunali, e che ora è diventato un cantiere abbandonato a se stesso perchè occorrono altre somme per il completamento dei lavori, non previste nel progetto originario. 

Come ben sa il Paese attraversa una fase acuta di sofferenza sociale. Come pensa di fronteggiare la situazione?

Per la verità tutta l'Italia attraversa una grave situazione di disagio. Partendo dal mio Paese, Caivano, occorre ridefinire strumenti e mezzi del nostro welfare locale. Riqualificare la spesa in questo settore, eliminare sprechi, ma soprattutto avere un ruolo di protagonista rispetto alle scelte che vengono assunte dall'ambito di zona. Dobbiamo meglio individuare il target su cui intervenire con progetti mirati. 

Da anni i cittadini sentono parlare di trasparenza e il governo è intervenuto con vari provvedimenti a garantire un maggiore coinvolgimento nelle attività del comune. Cosa pensa di fare a riguardo?

Per prima cosa intendo assicurare la massima pubblicità sugli atti adottati dal Comune e garantire che tutte le sedute del consiglio comunale possono essere ascoltate o viste dai cittadini a casa. Inoltre tengo a dare applicazione a quella parte dello statuto concernente la partecipazione popolare (consulta) ma soprattutto intendo provvedere a regolamentare l'istituto del referendum in modo da coinvolgere i cittadini sulle grandi scelte. Un consiglio comunale, quantunque autorevole, non può decidere su materie che riguardano le condizioni di vita dei caivanesi e delle future generazioni. 

A cosa si riferisce? 

C.D.R., TAV. Etc etc. 

Pensa che con la sua guida il Paese possa risollevarsi? 

Penso che questo Paese abbia subito molti torti e i cittadini caivanesi siano stati cinicamente sfruttati e ingannati. Occorre ristabilire la verità su molti fatti ma soprattutto occorre che il Paese venga guidato da una compagine amministrativa che agisca e pensi esclusivamente per l'interesse generale. Credo che senza il primato dell'Etica la politica si impoverisca e diventi un gioco di potere. L'unica possibilità perchè Caivano rinasca è nelle mani dei cittadini caivanesi. Essi sono difronte a una decisione importante: decidere se consegnare il proprio destino a piccoli ras di paese oppure concorrere al ricambio della classe politica. Io spero in un gesto di responsabilità dei miei concittadini perchè qui ho la mia casa, la mia famiglia e qui crescono i miei figli. 

Matteo Renzi, maggioranza in crisi. Riforme: M5s, Lega e Sel abbandonano l'aula

Matteo Renzi, maggioranza in crisi. Riforme: M5s, Lega e Sel abbandonano l'aula





Il governo di Matteo Renzi scricchiola. La maggioranza (o le ipotetiche maggioranze) tentennano. Tutto inizia dalla maxi-rissa nel cuore della notte: botte in aula, dove si discutevano le riforme costituzionali. Botte da orbi tra democratici, vendoliani e grillini. E così, il giorno successivo, dopo ore convulse e al grido di "votatevi da soli questo obbrobrio di riforme", le forze di opposizione hanno optato per l'Aventino, ossia l'abbandono dell'Aula. L'annuncio ufficiale è arrivato da M5s, Lega Nord e Sel, mentre Forza Italia si è accodata alla discussione dopo essersi presa un poco di tempo in più per rifletterci (la stessa Forza Italia che, prima della forzatura su Sergio Mattarella, avrebbe probabilmente agito in un altro modo). Un terreno scivolosissimo, dunque, per Renzi, che fronteggia la tostissima protesta dei vendoliani ai quali si era riavvicinato durante la corsa quirinalizia, e che fronteggia anche i - gravi - malumori degli azzurri. E i voti azzurri, per l'esecutivo di Matteo, fino ad oggi si sono rivelati fondamentali.

La minoranza Pd - Ma per Palazzo Chigi il problema più grosso è che è tornata a ruggire anche la minoranza Pd. Il dissidente dem Alfredo D'Attore ha spiegato chiaro e tondo: "Le riforme non si possono fare a colpi di maggioranza". Dunque l'invito al dialogo con il Movimento 5 Stelle. E durante l'assemblea Pd il medesimo concetto è stato ripetuto da Gianni Cuperlo, che ha proposto di aprire alle richieste dei grillini, nel dettaglio accettare l'idea di votare a marzo l'articolo 15 del ddl Boschi, quello sul referendum. "Non possiamo votare le riforme con l'aula mezza vuota", ha spiegato Cuperlo. Una situazione di stallo, dunque. Tanto che prima dell'assmblea il capogruppo Pd, Roberto Speranza, aveva detto: "Piuttosto che non farle, queste riforme ce le facciamo da sole". Provocazione poi, almeno fino ad ora, rientrata.

La riunione - Ai suoi, riuniti, dopo le insistenze della minoranza, Renzi ha ribadito quanto sostenuto in precedenza: "Se passa la logica per cui l'ostruzionismo blocca il diritto e il dovere della maggioranza di fare le riforme è la fine. Minacciano di non votare? Problema loro". E ancora: "C'è un derby tra chi vuole cambiare l'Italia e chi vuole rallentare il cambiamento. Nelle opposizioni sta avvenendo un gigantesco regolamento di conti". Poi il premier ha confermato le scadenze temporali: sabato la chiusura della fase dedicata agli emendamenti, e voto finale a marzo. Ma le parole di Renzi non sono bastate per calmare le acque. Al termine della riunione è tornato a farsi sentire Stefano Fassina, eterno rivale di Matteo: "E' inaccettabile votarsi le riforme da soli. Abbiamo fatto il capolavoro politico di ricompattare tutte le opposizioni". Frasi che hanno fatto ulteriormente arretrare il capogruppo Speranza, che ha corretto il tiro: "Non siamo soddisfatti. Un'aula con i banchi vuoti non è l'aula che vogliamo. Abbiamo i numeri per andare avanti anche da soli. Ma penso che sia un errore per noi, un errore per la democrazia italiana, un errore per le opposizioni".

Dopo Falciani, la nuova lista di evasori: tra i furbetti italiani spunta un altro Pd

La Procura di Milano indaga per una maxi-evasione da otto miliardi di euro in Svizzera, sospettato anche il Pd Francantonio Genovese





Ci sono altri 351 nomi di italiani correntisti in Svizzera, oltre ai 7mila della lista Falciani pubblicati nell'inchiesta de L'Espresso, compreso un nome noto fino a poco fa parlamentare del Pd di Matteo Renzi. Sono clienti della Credit Suisse, intestatari sulla carta di polizze assicurative sulle quali ha messo gli occhi la Procura di Milano in un'indagine su possibili frodi fiscali per "svariate centinaia di milioni di euro". Solo loro avrebbero portato in Svizzera somme per un miliardo di euro, stando ai dati delle Fiamme gialle riportati dal Corriere della sera. E il numero di questi "assicurati" potrebbe salire a mille con un potenziale evaso di otto miliardi di euro. Ad alzare il coperchio è stato il direttore centrale dell'Agenzia delle entrate, Aldo Politco, che in una comunicazione del 12 dicembre 2014 ai responsabili delle direzioni regionali ha scritto di: "Una situazione particolarmente grave" che "denota, da parte di clienti italiani titolari delle disponibilità estere, la marcata intenzione di occultrare al Fisco italiano la loro reale situazione patrimoniale ed economica".

Messina-Zurigo - Nel gruppo dei 351 che avrebbero nascosto le proprie ricchezze oltre frontiera, c'è l'onorevole Pd Francantonio Genovese, già noto alle cronache giudiziarie e prossimo a comparire davanti al Tribunale di Messina per rispondere, con oltre venti imputati, di associazione per deliquere finalizzata al peculato, truffa, falso in bilancio e altri reati. L'ex Pd, Margherita, Ppi, Udr, Cdu e Dc era stato arrestato a maggio 2014 dopo l'autorizzazione concessa dalla Camera. A Messina hanno ricevuto da Milano gli atti sulla sospetta maxi-evasione svizzera. Solo nella segnalazione del Fisco del 2005, risultava che Genovese avesse portato al di là delle Alpi 16 milioni di euro, una cifra ritenuta spopositata rispetto al reddito dichiarato. Su di lui ora pende anche l'ipotesi di riciclaggio.

Il triangolo - Le polizze veniva vendute su due canali: direttamente dalla casa madre Credit Suisse Life & Pension Aktiengesellschaff (Clsp) con sede in Liechtenstein; e poi c'era la vendita da parte di Credit Suisse Life, che ha sede nelle isole Bermuda. Proprio questo secondo canale, secondo il Fisco italiano, serviva per: "Sfuggire anche alla tassazione sugli interessi maturati sui depositi capitali detenuti in Svizzera, la cosiddetta 'euroritenuta'", così il denaro era nascosto ai controlli italiani. Formalmente le polizze erano incentivate con un "premio" che Credit Suisse garantiva ai correntisti che le sottoscrivevano. Di fatto quelle assicurazioni erano scatole nelle quali nascondere i soldi lontano dai controlli italiani, attraverso il canale bermudese per finire in Svizzera.

Scudo beffardo - A permettere alla Finanza di scoprire la triangolazione finta assicurativa Italia-Bermuda-Svizzera sono stati alcuni "assicurati" che hanno usufruito dello "scudo fiscale". Questi avevano aderito al programma di voluntary disclouse, che permette di far rientrare i capitali investiti all'estero pagando una multa ridotta. Da lì è partita un'indagine per frode fiscale, ostacolo all'attività di vigilanza, riciclaggio e abusivismo finanziario. Gli inquirenti vogliono verificare anche le responsabilità diretta della banca svizzera e dei funzionari che hanno promosso le polizze ai facoltosi clienti italiani. Alle mille assicurazioni sotto la lente del Fiamme gialle se ne potrebbero aggiungere presto altre.

"Venite con noi, avrete 50mila euro" La proposta indecente agli ex grillini

Compravendita parlamentari, il montiano all'ex grillina: "Venite con noi, avrete 50mila euro"





I parlamentari? Si possono comprare, pur "nei limiti della legge". Ora c'è la prova. Un video. Eloquente. Una clip-pirata diffusa dal Movimento 5 Stelle, un dialogo tra l'ex M5s Mara Mucci - ora nel gruppo Alternativa Libera - e Mariano Rabino, deputato montiano. Nella registrazione si sente Rabino mettere sul piatto agli ex pentastellati la possibilità di entrare nel gruppo di Scelta Civica e avere così a disposizione, come previsto dalle norme parlamentari, "50mila euro al mese" per le necessità organizzative del gruppo. Sulla pagina Facebook del gruppo M5s alla Camera l'accusa è diretta: "Se li stanno comprando uno ad uno. 50mila euro al mese dei soldi dei cittadini per appoggiare il governo Renzi. Fate girare questa vergogna, tutti devono sapere". Nel dettaglio si sente Rabino affermare: "Però, voglio dire, noi un po' di struttura ne abbiamo e paradossalmente posso dirti, se voi 10 vi collegate a noi 23 (...) noi abbiamo le risorse". E ancora: "Se non ce la fate a mettere su un gruppo e voi vi aggiungete noi aumentiamo le risorse". Quindi le cifre: "In 10 vuol dire 50mila euro al mese. Ragionate...". Insomma, dopo lo strappo quirinalizio sull'elezione di Sergio Mattarella, dopo la rottura del Patto del Nazareno e dell'intesa con Forza Italia, oggi che anche il ruolo di Angelino Alfano e Ncd potrebbero essere ridimensionati, nella maggioranza si cercano nuovi numeri. Nuovi voti. Nuove adesioni. E dunque si tenta di "far ragionare" gli ex grillini sulle opportunità che derivano dall'aderire a un determinato gruppo, ovviamente di maggioranza. Una compravendita "legale", ma che sta già facendo parecchio discutere.

Renzi, Mattarella e la sindacalista: il piano segreto per la patrimoniale

Cisl, Annamaria Furlan propone una patrimoniale per i redditi superiori ai 500mila euro





Puzza di patrimoniale. L'ultima spinta verso l'odiosa tassa è arrivata da un sindacato che, ad oggi, per l'odiosa tassa non si era mai esposto: la Cisl. Effettuando un'inversione a "u" rispetto alla precedente gestione targata Raffaele Bonanni, la segretaria Annamaria Furlan ha infatti presentato la proposta di una legge di iniziativa popolare in materia fiscale. Secondo le indiscrezioni la signora avrebbe tratto ispirazione dalle parole pronunciate da Sergio Mattarella nel corso del suo discorso di insediamento: la legge, infatti, prevede un bonus da mille euro per i redditi sotto i 40mila euro, un nuovo assegno familiare che si alzi al crescere dei carichi familiari e si riduca al crescere del reddito e l'introduzione della local tax e una seria lotta all'evasione fiscale. Ma non è tutto. Già, perché il progetto prevede anche una patrimoniale sui redditi superiori ai 500mila euro, esentando dal computo della ricchezza prima casa e titoli di Stato. Il costo del piano è stimato in 39 miliardi di euro, da coprire con gli attuali 80 euro, l'imposta patrimoniale, la lotta all'evasione, la revisione delle agevolazioni fiscali e nuove misure di contrasto di interesse. Ma il punto è che il "partito della patrimoniale", ora, s'arricchisce della Cisl e della Furlan, la quale dal momento della sua ascesa al vertice del sindacato si è mostrata piuttosto vicina a Matteo Renzi, soprattutto sulla battaglia per rivedere l'articolo 18. Il timore, per gli italiani, è che i due possano trovare una certa sintonia anche sulla più odiosa e invisa delle tasse, la patrimoniale.

Una donna sbugiarda mister Repubblica: tutta la verità sugli articoli di Rampini...

Federico Rampini sbugiardato da una donna: i suoi articoli? quasi tutti Copiati





Federico Rampini, firma di punta di Repubblica, ha un vizio: il copia e incolla. Il celebrato corrispondente debendettino dagli States viene infatti costantemente sbugiardato da Marion Sarah Tuggey, traduttrice free lance per Il Foglio, Eunwes e Rivista Studio. La signora, infatti, dal suo profilo Twitter @masaraht, segnala tutte le occasioni in cui Rampini scopiazza gli altrui articoli. Ma la Tuggey non si limita a una mera segnalazione, già, perché pubblica in maniera sinottica i due link degli articoli, quello della fonte originale (spesso il NY Times o il Financial Times) e quello del buon Rampini. Non solo "scopiazzamenti", ma anche stravolgimenti. La Tuggey ha infatti accusato il corrispondente di Repubblica di aver trasformato in un'intervista quella che, in verità, era una lunga risposta scritta da Vandana Shiva, la crociata anti-Ogm, sul suo sito personale per replicare alle accuse del New Yorker. La Tuggey, infine, ha anche denunciato che nei casi in cui Rampini cita la fonte straniera, nei suoi articoli poi (ri)appare - tradotto pari pari - circa il 70-80% dell'articolo originale. L'ultimo attacco a Rampini, come segnala Italia Oggi, è arrivato l'11 febbraio, quando il giornalista ha firmato un pezzo sull'autocritica di mister Twitter, Dick Costolo, che ha parlato della sua battaglia (persa) contro i cosiddetti troll. Un pezzo, secondo la Tuggey, "ispirato" a un articolo uscito su The Verge. E così la signora ha twittato: "A nessuno fa schifo #Rampinomics. Il suo atteggiarsi a divo quando è 80% sollo copincolla/traduci?".