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domenica 11 giugno 2017

Autovelox, segnali nascosti e multe, ora basta Rivolta, cambia tutto: "Così vi ridaremo i soldi"

Il presidente Aci: "Ci massacrano di multe. Class action conto i Comuni"



Una class action contro le multe selvagge dei Comuni italiani e gli autovelox-trappola. A lanciare la rivolta è Angelo Sticchi Damiani, presidente dell'Aci, che su Repubblica punta il dito contro le politiche subdole delle amministrazioni. Usano il codice stradale come una tassa, è la sua accusa, anziché pensare alla sicurezza effettiva di chi guida. 

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"Adesso basta con questa valanga di multe che tradiscono lo spirito del codice della strada. È arrivato il momento di intervenire", spiega Sticchi Damiani. "Disseminare i comuni di falsi cartelli di controllo elettronico della velocità per rendere invisibile quello che poi ti falcia o piazzare l'autovelox a tre metri di altezza su un palo mezzo nascosto a bordo carreggiata: guardiamoci negli occhi, queste sono trappole. Non hanno niente a che vedere con quello che vuole lo Stato perché vi siano meno morti e meno incidenti: il modello in questo senso è il Tutor, ha funzionato benissimo ponendo regole chiare e certe che vanno rispettate". L'autovelox, in teoria, dovrebbe servire a far rallentare, non a far multe. "Se ne fai tante vuol dire che hai fallito, che la sicurezza su quella strada non c'è", è la sentenza del presidente dell'Automobile club italiano.

I casi pratici fanno venire i brividi: "Due anni fa denunciai un Comune in provincia di Verona: in un anno aveva incassato 5 milioni con un solo autovelox a tre metri di altezza, che nessuno vedeva. In altri casi sono stati effettuati lavori che hanno reso le strade molto più sicure, ma il divieto è rimasto a 70 all'ora e riecco gli autovelox semi nascosti per fare cassa. Tutto questo è odioso". Sticchi Damiani chiede un patto tra Aci e Comuni: "Gli automobilisti sono stanchi di essere tartassati. Cercheremo di aprire un tavolo per ottenere un protocollo d'intesa che fissi nuove regole. Il fenomeno delle multe vessatorie per far cassa non deve accadere più: metteremo a disposizione dei cittadini il numero del soccorso stradale Aci per raccogliere le segnalazioni, invitandoli a scattare foto geolocalizzate con il telefonino. A quel punto verificheremo noi la segnalazione, e siamo pronti a fare ricorsi collettivi per costringere chi ha incassato in questo modo a restituire i soldi ai cittadini".

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