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lunedì 3 aprile 2017

"Deficienti che ci rompono i cogl..."  Gentiloni e gli statali: Feltri atomico

Feltri, gli statali e Paolo Gentiloni: l'Italia divisa tra privilegiati e poveracci


di Vittorio Feltri



Noi di Libero abbiamo simpatia per gli statali anche se svolgono male un lavoro importante, tanto è vero che la burocrazia è considerata una malattia grave. Non è colpa loro se gli uffici di cui sono responsabili non funzionano, di norma, ma se per caso funzionano danneggiano i cittadini impotenti, disarmati contro i dittatori del timbro, della regola, della carta.


NX Hybrid ICON. Padrone della scena.


Oggi a 39.500 euro con sedili in pelle Tahara, Cruise Control, Lexus Parking System, trazione integrale e cambio automatico. Lasciati catturare.



Per esemplificare debbo citare una questione personale. Ogni settimana torno a Ponteranica da Milano dove esercito la mia modesta professione di giornalista. Mia moglie al sabato mi mostra la corrispondenza. Apro le buste e compulso. Quattro o cinque lettere su dieci sono di Equitalia. Ieri una di esse affermava proditoriamente che devo pagare 6.694 euro per motivi non rivelati. Un’altra mi ingiungeva di versare subito 6.856 euro. Una terza mi sollecitava di saldare 940 euro. Può darsi che lo Stato pretenda legittimamente da me queste somme. Darò ogni documento al mio commercialista, che non mi assiste gratuitamente, e verificherò se si tratta di un’altra truffa. Infatti alcune settimane orsono mi fu notificata una cartella fiscale che segnalava un mio debito di 36 mila euro e rotti nei confronti dell’erario. Ingoiata l’ennesima pastiglia antiipertensiva, mi recai nello studio del solito valente fiscalista e gli feci presente il problema. Questi studiò la pratica e concluse che Equitalia aveva sbagliato. Non dovevo sborsare un centesimo. Lui stesso provvide a segnalare all’ufficio dei pazzi l’errore. Sprecò una mattinata per chiarire l’equivoco. Ma chi mi risarcisce per queste seccature, e uso un termine gentile? Il burocrate con i suoi avvisi scritti a capocchia mi provoca insulti cardiaci, e sono obbligato a tacere, non sono nemmeno autorizzato a sparargli. Non solo, sono costretto a remunerare il ragioniere che ha scoperto l’imbroglio. E la settimana prossima ci sarà di sicuro un altro demente patentato che mi spaventerà con una nuova cartella minatoria.

Perché ho raccontato questa storia? Non certo per esibizionismo, ma per dimostrare che noi sudditi siamo in balìa di deficienti i quali percepiscono uno stipendio sicuro, che ora Gentiloni promette di aumentare, allo scopo di romperci i coglioni, roba fragile. Sarebbe utile che il premier ci spiegasse perché intende premiare impiegati e funzionari pubblici, alcuni dei quali forse meritevoli, che hanno quale compito principale quello di renderci la vita difficile. Bisogna aggiungere che i benefici accordati agli statali piovono in un momento in cui trionfa la disoccupazione e si registra una orrenda crisi salariale nel settore privato. I redditi degli operai e categorie affini sono calati e piombati sotto il livello della decenza, cosicché la povertà avanza e spaventa le masse, già abbastanza terrorizzate dall’immigrazione fuori controllo. Non mi sembra il caso, data la situazione, di allargare il divario tra gli stipendi correnti, da fame, e quelli ricchi della casta burocratica che per altro brilla per assenteismo e fannullaggine, e nonostante ciò non viene colpita con licenziamenti punitivi. Mentre un poveraccio cameriere in un ristorante, se il locale chiude per fallimento, non percepisce un soldo, altro che cassa integrazione guadagni. Gentiloni, per favore, non incentivi le ingiustizie.

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