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lunedì 6 febbraio 2017

Occhio al ministro, si fa un partito. Due big già con lui: addio Gentiloni

Occhio al ministro, si fa un partito. Terremoto politico: due big con lui



Quando si è sparsa la notizia che il ministro tecnico Carlo Calenda avrebbe intenzione di mettere in piedi un suo movimento politico - diciamo pure un partito - l'elenco degli interessati si è subito affollato. L'ex ministro montiano, oggi titolare del dicastero per lo Sviluppo economico del governo Gentiloni, non è riuscito a suscitare interesse solo tra qualche peones alla ricerca di un approdo per il prossimo turno elettorale. Con lui si potrebbe aggregare una delle più larghe aggregazioni di centro che la politica italiana abbia conosciuto negli ultimi anni.

I primi segnali, riporta il Giornale, sono arrivati da due nomi noti del Partito democratico, prima Matteo Richetti che ha condiviso l'intervista di Calenda al Corriere della sera ribadendo quanto ne abbia "profonda stima e considerazione". Poi c'è stato il compagno di partito Massimo Mucchetti che ha definito il ministro "una risorsa per il Paese". Ma il colpaccio di Calenda nel partito renziano sarebbe l'alleanza con Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania. Dietro l'operazione napoletana ci sarebbe il parlamentare Giovanni Palladino, già Scelta Civica, che con Calenda ha promosso l'associazione di Montezemolo Italia Futura.

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La calamita Calenda starebbe attirando però altri pezzi da novanta della politica italiana. Avrebbe già incassato la benedizione di Pier Ferdinando Casini e la curiosità di Angelino Alfano. Propio il ministro degli Esteri avrebbe confidato ai suoi: "Calenda è il naturale federatore dei moderati". E non manca interesse anche nel centrodestra, per esempio in Forza Italia con Gaetano Quagliariello, anche se tra le fila dei dirigenti forzisti non si parla ancora apertamente del ministro. Anche per fargli un favore, vista la fine fatta dagli ultimi papabili leader dei moderati affacciatisi negli ultimi anni.

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