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mercoledì 21 dicembre 2016

Il sospetto sul "vero killer" di Chiara: c'è il nome, ora Stasi spera davvero

Stasi e l'ipotesi del secondo ragazzo: i sospetti sul "vero killer" di Chiara Poggi



I frammenti di Dna scoperto sotto le unghie di Chiara Poggi, 9 anni dopo il suo omicidio, appartengono a un giovane che all'epoca dei fatti aveva circa 20 anni, era noti ai genitori della ragazza, frequentava la villetta teatro del delitto al civico 8 di via Pascoli a Garlasco ed era già stato ascoltato due volte dagli inquirenti. La prima volta nei giorni successivi all'omicidio, la seconda più di un anno dopo e ai carabinieri di Vigevano aveva fornito un alibi apparso subito "assai solido e convincente".

Ora però, alla luce della nuova perizia di parte della famiglia di Alberto Stasi, il fidanzato di Chiara condannato a 16 anni per omicidio, tutto potrebbe cambiare. A darne notizia è il Corriere della Sera, riferendo della nuova pista. I legali Fabio Giarda e Giada Bocellari hanno indicato il nome di questa persona all'interno della memoria presentata alla Procura generale. Massimo riserbo sulla sua identità, di lui si sa però che non ha precedenti penali, in questi anni ha condotto una vita regolare, ha un lavoro e non avrebbe mai avuto un legame con Stasi. "Non sappiamo nemmeno se in questo momento sia indagato oppure no", spiegano i legali della famiglia di Alberto: la loro sarebbe una semplice "indicazione" agli inquirenti nella richiesta di revisione del processo. A Stasi venne collegata l'impronta macchiata di sangue scoperta nella villetta di Chiara. La scarpa era di una misura tra il 42 e il 42,5, proprio come quella del giovane fuori dal carcere che ora potrebbe far riaprire il caso.

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