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domenica 11 dicembre 2016

Gentiloni: "Io soldatino di Renzi" Non cambia nulla e non si vota

Gentiloni: "Io soldatino di Renzi". Non cambia nulla e non si vota



Paolo Gentiloni è stato incaricato dal presidente Sergio Mattarella e lui ha accettato "con riserva". "Dalle consultazioni", ha spiegato il neo premier "è emersa l'indisponibilità delle maggiori forze delle opposizioni a condividere responsabilità in un nuovo governo. Dunque non per scelta ma per senso di responsabilità ci muoveremo nel quadro del governo e della maggioranza uscente" per "dare all'Italia un governo nella pienezza dei poteri". 

La legge elettorale - E "cercherò di svolgere il compito con dignità e responsabilità", assicura Gentiloni, "per accompagnare e facilitare il lavoro parlamentare per definire le nuove regole elettorali", con "sollecitudine". "Tengo presente l'urgenza di cui ha detto il presidente della Repubblica: riferirò al più presto al capo dello Stato".

Le dimissioni di Renzi -  Il nuovo presidente del Consiglio parla anche del suo predecessore: "Renzi non ha accettato un reincarico come da impegno assunto durante la campagna referendaria e la sua coerenza merita rispetto da parte di tutti".

I terremotati - "Sono infine consapevole dell'urgenza di dare all’Italia un governo nella pienezza dei poteri e rassicurare i nostri cittadini che affronteremo con il massimo impegno le priorità internazionali, economiche e sociali, a cominciare dalla ricostruzione delle zone colpite dal terremoto". 

Come prevede la procedura, subito dopo aver accettato con riserva, Gentiloni si è recato prima a palazzo Madama per incontrare il presidente del Senato Pietro Grasso poi a Montecitorio per incontrare la presidente della Camera, Laura Boldrini.

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