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lunedì 12 dicembre 2016

Fumo. Le aziende studiano soluzioni per chi non riesce a smettere da solo

Fumo. Le aziende studiano soluzioni per chi non riesce a smettere da solo


di Matilde Scuderi



Negli ultimi anni le multinazionali del tabacco - anche spronate degli appelli della OMS, le cui stime parlano di circa 6 milioni di vittime causate dal fumo ogni anno, e dalle campagne di dissuasione diffuse a livello mondiale - hanno investito parte delle proprie risorse nello sviluppo di prodotti che minimizzino i danni legati al tabagismo. In prima linea nel tentativo di fornire alternative meno nocive per la salute, una delle aziende leader del settore, la British American Tobacco (BAT), sta canalizzando gran parte dei propri sforzi nell'innovazione dell'ancora controverso mercato delle sigarette elettroniche - dispositivi che producono vapore attraverso la vaporizzazione di appositi liquidi al loro interno, conosciuti anche come e-cig - che nelle intenzioni dei produttori potrebbero gradualmente sostituirsi alle sigarette tradizionali e addirittura permettere ai fumatori di superare la dipendenza da nicotina grazie alla disponibilità di liquidi contenenti diverse quantità di questa sostanza o persino nicotine free. I minori danni alla salute dovrebbero essere garantiti dal fatto che le emissioni prodotte delle sigarette elettroniche, non provenendo dalla combustione del tabacco - del tutto assente in questi dispositivi - rilasciano una quantità di sostanze chimiche sensibilmente minore rispetto alle sigarette.

Tuttavia la diffidenza dei consumatori e della comunità scientifica nei confronti delle e-cig - originata dai dati conflittuali che emergono dagli studi condotti finora e dall'impossibilità di esaminare gli effetti dell'utilizzo di questi dispositivi sul lungo periodo - non è ancora del tutto superata, tanto che il loro utilizzo è vietato in molti luoghi pubblici al pari delle sigarette tradizionali. Nel tentativo di fare chiarezza sulle sigarette elettroniche e di fugare i dubbi dei consumatori BAT investe molto nella ricerca scientifica e tecnologica, ben un miliardo di dollari negli ultimi cinque anni: esperimenti condotti nei laboratori dell'azienda su tessuti in vitro che riproducono le cellule dell'apparato respiratorio avrebbero mostrato che l'esposizione al fumo delle sigarette elettroniche non provocherebbe né stress ossidativo né alterazioni del DNA, fattori che conducono al cancro e ad altre patologie legate al consumo di tabacco. Inoltre, stando ai dati raccolti nel corso di ulteriori ricerche, le emissioni di vapore delle e-cig conterrebbero fino al 95% di agenti chimici in meno rispetto alle emissioni prodotte dalla combustione di sigarette e sembrerebbero quindi meno nocive rispetto a quest'ultime, dati che troverebbero conferma anche negli studi pubblicati nel Regno Unito da Public Health England e dal Royal College of Physicians.

Insomma, posto che se si vogliono ridurre i danni derivanti dal fumo la scelta migliore è abbandonarlo del tutto, che i dati sono attualmente in fase di completamento e che mancano studi condotti sul lungo periodo, le ricerche finora sembrerebbero mostrare che rispetto alle sigarette tradizionali le e-cig hanno un impatto sostanzialmente minore sulla salute. Sempre nell'ottica della sicurezza del consumatore è riservata grande attenzione alla messa a punto di dispositivi affidabili - punto di particolare interesse dopo i casi di esplosioni di sigarette elettroniche registrati negli USA - e di liquidi contenenti estratti naturali e aromi di grado alimentare che non siano soggetti ad alterazioni potenzialmente nocive. Secondo BAT ad alimentare i dubbi sulle e-cig sarebbe la disinformazione e la mancanza di una normativa in materia che fissi degli standard di qualità e di sicurezza condivisi per i consumatori. Sarebbe inoltre auspicabile eliminare l'associazione tra le sigarette tradizionali e i nuovi dispositivi, obiettivo che l'azienda sta cercando di raggiungere anche con il lancio sul mercato di e-cig dalla forma tondeggiante che mirano a prendere le distanze, anche dal punto di vista visuale, dai prodotti a base di tabacco

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