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domenica 11 dicembre 2016

DEM ESCONO STRAVOLTI Al Colle crisi di nervi del Pd: il mistero dietro quella porta

Al Quirinale la crisi di nervi del Pd: cosa è successo dietro a quella porta



I quattro delegati del Pd ci hanno messo un po' a uscire dalla porta dell'ufficio del Presidente della Repubblica. Lunghi tentennamenti, tante perplessità davanti a una situazione che ormai sembra delineata, per volontà altrui. Quando compare in testa a tutti Luigi Zanda i musi sono lunghi per il vicesegretario, Lorenzo Guerini, il presidente Dem, Matteo Orfini, e i capogruppo di Camera e Senato, Ettore Rosato. Lo stesso senatore a confessare che fino all'ultimo hanno tentato di trovare l'accordo dei gruppi all'opposizione, incassando solo sono no.

Il mandato per la formazione di un governo quindi è tutto nelle mani del Partito Democratico. Come previsto, il gruppo di maggioranza relativa alla Camera e al Senato ha ricevuto la richiesta dal Capo dello Stato per individuare il nome del prossimo candidato alla Presidenza del Consiglio. Tutte le intenzioni da parte dei quattro delegati del Pd ricevuti al Quirinale di verificare le condizioni per un governo di larghe intese si sono scontrate con il "larghissimo rifiuto - ha detto Luigi Zanda - da parte di tutti i gruppi di opposizione a formare un governo di unità nazionale". Il pallino quindi resta nelle mani del Pd per formare il prossimo governo con una condizione di fatto imposta da Mattarella: "l'obiettivo - ha aggiunto Zanda - è di portare il Paese quanto più presto possibile alle Elezioni Politiche".

Resta il rebus su chi possa accettare questa patata bollente. In testa ai rumors resta Paolo Gentiloni, accompagnato dal possibile incarico a Pier Carlo Padoan e come ultima spiaggia di nuovo a Matteo Renzi. Non sarà un nodo facile da sciogliere, vista anche la reazione dei Dem davanti alla domanda insistente dei giornalisti: "Nomi ne avete fatti?" con i delegati Pd in fuga rinchiusi in un silenzio imbarazzato.

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