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giovedì 3 novembre 2016

Il marchio di moda che non vedrete più Debiti per decine di milioni / Guarda

Stefanel affoga nei debiti: il marchio rischia di sparire per sempre


di Nino Sunseri



Le speranze di Bepi Stefanel per il momento sono andate deluse. Il cavaliere bianco su cui molto aveva sperato per salvare il gruppo di famiglia non c'è o comunque non si è ancora palesato. Così all'imprenditore veneto non è rimasto che chiedere l' ammissione al concordato preventivo «in bianco» o «con riserva». È la procedura introdotta da Corrado Passera quando era ministro dello Sviluppo economico e che riflette il "Chapter 11" molto utilizzato negli Usa per risolvere le crisi aziendali. Consente di proseguire la produzione congelando i debiti. Nell' attesa, naturalmente, di trovare un accordo con le banche.

Piazza Affari, ovviamente non ha apprezzato l'annuncio del concordato preventivo tanto che il titolo ha perso circa il 40%. Meno di una settimana fa le azioni Stefanel erano balzate su voci di un passo indietro da parte della famiglia. L' indiscrezione, ripresa da Libero era stata smentita lasciando intendere la volontà di Giuseppe di restare al suo posto.

Fonti vicine al gruppo avevano fatto trapelare l'esistenza di trattative piuttosto avanzate per l'ingresso di un cavaliere bianco. Se il negoziato fosse andato a posto Giuseppe Stefanel avrebbe tenuto una quota (probabilmente vicina al 30%) lasciando ai nuovi soci spazio attraverso un aumento di capitale. La trattativa, se c' è, non si è ancora conclusa e purtroppo non chiaro se si concluderà mai.

Non si può dire che la famiglia Stefanel non abbia fatto di tutto per salvare l'azienda fondata da Carlo negli anni '50 con l' etichetta "Maglificio Piave". In sei anni ha fatto due aumenti di capitale e tre ristrutturazioni del debito. Sforzi, però, che non sono serviti a uscire dai guai. Nel frattempo sono state effettuate vendite importanti come quello di Nuance.

Complessivamente i debiti sono scesi da 160 a 85 milioni ma non è bastato. Non a caso la società di revisione non ha certificato la semestrale non essendoci i presupposti per la continuità aziendale. Non solo la perdita netta consolidata a giugno è stata di 13,3 milioni, ma soprattutto non c' è più capitale dato che il patrimonio consolidato è ora negativo per 11,5 milioni. Di fronte a queste cifre le banche hanno puntato i piedi. La pazienza è molta, ma non infinita.

Le ristrutturazioni del debito alla Stefanel sono cominciate nel 2008 e al quarto giro la giostra si è fermata. I creditori hanno apprezzato gli sforzi ma ora basta. Hanno atteso l'arrivo del cavaliere bianco che, nonostante le promesse, non si è visto. Non è nemmeno detto che arrivi tanto presto. L'azienda ha una perdita strutturale che solo in questi ultimi mesi sembra sanata. Troppo breve il successo per trovare il compratore. Nel frattempo un altro pezzo pregiato del Nord-est si è avvitato nella crisi.

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