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mercoledì 2 novembre 2016

Caivano (Na): Voce alla Politica locale Voce ai giovani La parola al Vicesegretario del PD, Marcantonio Falco

Caivano (Na): Voce alla Politica locale Voce ai giovani La parola al Vicesegretario del PD, Marcantonio Falco


di Gaetano Daniele



Marcantonio Falco
Vicesegretario PD


Come mai questa scelta di aderire al PD?

Innanzitutto perché credo che in Italia non ci sia più spazio per due partiti di sinistra e, poi, il famoso dualismo tra sinistra riformista e sinistra radicale debba finire per il bene stesso della sinistra. Oggi queste due componenti devono riuscire a convivere in uno stesso grande partito che si confronta al proprio interno e democraticamente decide.

Stai ricevendo delle critiche. Dicono che sei un trasformista, che sei passato da Sel, a Liberi cittadini e poi al PD?

Ben vengano le critiche, sono il sale del confronto. Diverso è il processo di piazza che, trovo francamente inconcludente. Non si può essere trasformisti quando si entra nel PD e non quando viceversa dal PD (o da quello che lo precedeva) si esce per entrare nel M5S. Sono scelte politiche che in entrambi i casi vanno rispettate se il fine ultimo è proporre e mettersi a disposizione di un intero Paese. Queste discussioni speciose non fanno avanzare la nostra politica, meno che meno la nostra Caivano. 

Quindi sei contro le polemiche sterili? 

Assolutamente sì e soprattutto non mi faccio distogliere facilmente da queste chiacchiere. Ho le spalle larghe. Sono cresciuto in una famiglia di tradizione socialista. Mi sono formato politicamente seguendo mio padre Donato e mio zio Enzo Falco, che hanno contribuito alla rinascita di questo Paese, ma non credo più sia il tempo di un’azione minoritaria. La scelta poi di costruire, all’interno del PD, un gruppo dirigente giovane con la segreteria di Antonio Angelino, ha fugato ogni dubbio.

Ti hanno accusato di essere il Gennaro Migliore di Caivano. In realtà prima lo hai criticato, poi hai fatto la sua stessa scelta?

Magari lo fossi. Sarei sottosegretario di questo governo. A parte gli scherzi, io criticai la sua scelta perché avrei preferito fosse fatta nell’ambito di un congresso nazionale che chiarisse la contraddizione tra la scelta, fatta da Sel  di aderire al Partito socialista europeo e quella di costruire, nelle elezioni europee, uno schieramento alternativo con Tsipras. Un tale dualismo ha determinato e determinerà sempre il rischio di far vincere la destra.

Allora è rottura con tuo zio Enzo Falco, statista e politico navigato che soprattutto oggi manca alla parte sana del Paese?

La nostra è una famiglia democratica; si discute, si parla, ci si confronta e poi ognuno fa le sue scelte. Mio zio Enzo continua il suo percorso in Sel o in quello che nascerà con Sinistra Italiana. Io voglio dare un contributo a che il PD possa, a Caivano in particolare, diventare un partito giovane, che possa realizzare il salto generazionale e che ridia speranza ad un Paese sostanzialmente morto, senza speranze specialmente per noi giovani.

E per Caivano quali sono i progetti della nuova segreteria del PD?

Battaglia senza tregua a livello amministrativo a questa Amministrazione che si sta caratterizzando per il nulla della sua azione politico-amministrativa. Caivano è arretrata in tutti i campi. Ma l’azione politica fondamentale è ricostruire un rapporto tra i cittadini e la politica, tra i cittadini e le istituzioni, ricostruendo anche un senso di appartenenza che è stato smarrito in questi anni. Dovremmo riuscire a ricostruire l’orgoglio di essere caivanesi, condizione essenziale per costruire un progetto di governo da presentare alle prossime elezioni amministrative. Vogliamo e dobbiamo avere tutto il tempo per fare le cose per bene. Basta approssimazione e progetti di respiro corto. Abbiamo l’ambizione di pensare a Caivano come dovrà essere tra vent’anni, realizzando progressivamente, anno per anno, quanto è necessario.

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