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sabato 17 settembre 2016

Le paure di Tiziana prima della denuncia: "Perché ho girato quei video". Da brividi

Le paure di Tiziana prima della denuncia: "Ero fragile e depressa, ecco perché quei video "



Chiedeva per la sua salute di essere aiutata a bloccare quell'incontrollata diffusione di video. Raccontava di aver avuto un periodo di fragilità psicologica. Faceva i nomi dei primi destinatari a cui aveva ingenuamente inviato quel materiale che la ritraeva in momenti imbarazzanti. Non aveva capito che mandare in giro quelle immagini significava mettere la sua intimità nelle mani di gente che ne avrebbe potuto fare qualsiasi cosa. 

"Ero fragile e depressa" con queste parole Tiziana Cantone, che si è suicidata martedì scorso a Mugnano, si era rivolta alla Procura di Napoli. "In un momento di temporanea instabilità psicologica, ho iniziato una corrispondenza virtuale. Si trattava di un gioco virtuale a scopo sessuale", è la premessa da cui parte Tiziana, nel presentare querela nel luglio 2015, e denunciando le quattro persone, tutti uomini, che oggi risultano indagati con l'ipotesi di diffamazione. Qualche mese dopo, a ottobre, Tiziana verrà anche ascoltata per integrare con nuovi elementi, precisare e fornire ai pm ulteriori dettagli. 

Intanto lei smette di uscire di casa perché le è capitato di essere riconosciuta e derisa. Non va più a fare la spesa, al cinema, in palestra. Gli amici non la chiamano più, spariscono: rimane sola. Inizia a stare male ed avere attacchi di panico, pensa al suicidio ma viene fermata in tempo. L'unica persona che le è accanto e che la sostiene anche nelle spese dell'avvocato è l'ex fidanzato anche se non è chiara un suo eventuale ruolo in tutta la faccenda dei video. 

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