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giovedì 16 giugno 2016

"Lasciami stare sono piccolo". Ma il parroco continuava ad abusare di lui

"Lasciami stare sono piccolo". Ma il parroco abusava di lui



di Giovanni Neve




Bufera nel brindisino. In manette un parroco. La testimonianza choc della vittima: "Io capivo che non era una cosa per bambini"


"Io capivo che non era una cosa per bambini, mi immaginavo che non era una cosa per bambini, gli dicevo sei grande, per favore, lasciami stare, sono un bimbo. Qualche volta piangevo". Un bambino di 10 anni racconta agli inquirenti quello che ha subito da Francesco Caramia, ex parroco arrestato e condotto in carcere questa mattina dai carabinieri. Alcuni stralci delle dichiarazioni sono contenute nell'ordinanza di custodia cautelare richiesta dal pm Milto Stefano De Nozza e disposta dal gip Maurizio Saso.

L'arresto del pedofilo

Caramia, 42enne nato a Mesagne (Brindisi), è stato arrestato e condotto in carcere con l'accusa di atti sessuali continuati e pluriaggravati su un bambino di 10 anni. I fatti risalgono agli anni 2009 e 2010. Il provvedimento restrittivo è stato richiesto dal pm Milto Stefano De Nozza e disposto dal gip Maurizio Saso. Nello scorso dicembre i carabinieri avevano fatto perquisizioni e sequestri nella chiesa in cui prestava la sua opera, la San Giustino de Jacobis del rione Bozzano, notificandogli contestualmente una informazione di garanzia. Una volta appreso di essere indagato, don Caramia si era dimesso dall'incarico. Di recente l'arcivescovo di Brindisi, monsignor Domenico Caliandro, ha nominato un suo sostituto.

Le dichiarazioni della vittima

Secondo quanto raccontato dal bambino, che faceva il chierichetto, le violenze avvenivano al termine degli incontri di catechismo "almeno due volte alla settimana". Il parroco, stando sempre al racconto del ragazzino che all'epoca dei fatti aveva 8 anni, acquisito nella forma dell'incidente probatorio, gli diceva che doveva "stare tranquillo" perché tutto ciò che faceva con lui "era per opera di Dio e che quello era solamente amore che voleva ricevere". Gli accertamenti sono partiti dalla denuncia di un pediatra, formulata nel luglio del 2015: il minorenne aveva raccontato al professionista di aver subito abusi e aveva riferito anche alcuni dettagli.

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