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venerdì 13 maggio 2016

"Come il Re sole". "Servo dei poteri forti" Renzi-De Bortoli: rissa in studio da Vespa

Renzi-De Bortoli: rissa in studio a "Porta a Porta" su banche, referendum e nomine



Scontro doveva essere e scontro è stato. Su tutto o quasi. A "Porta a porta" da Bruno Vespa, è andato in onda il match tra il premier Matteo Renzi e l'ex direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli. Che dagli editoriali del Corriere, al presidente del Consiglio non le ha mai mandate a dire. E così è stato stasera.

Renzi l'ha buttata sui poteri forti, accusando De Bortoli e il Corriere di far parte di quei salotti buoni che sempre hanno taciuto le più scomode vicende italiche, se a loro o ai loro azionisti faceva comodo. Così, ha incalzato l'ex direttore sulle banche: "Perchè quando era direttore del Corriere o del Sole non ha scritto sulla Popolare di Vicenza?". "Beh, su quella di Lodi lo abbiamo fatto" è stata la replica. E ancora, Renzi: "La verità è che sulle banche il gruppo dirigente di questo Paese ha sempre taciuto e ora fa credere che il problema siano quelle quattro banchette", facendo riferimento a Etruria, Carichieti, Cariferrara e Banca Marche.

Lite anche sul referendum istituzionale di ottobre: "Lei è il primo a personalizzarlo. Lei dice 'apres moi le deluge'", affonda De Bortoli citando il re di Francia Luigi XV. "Figuriamoci: l'ultima volta lei mi ha dato del caudillo, se già andiamo su un imperatore francese...", gli ribatte il premier. "Se però perdo, mi dimetto il giorno dopo. Sulle elezioni decide il presidente della repubblica". "Si ricandida?", chiede Vespa. "No, certo che smetto".

De Bortoli: "Comunque, sono stupito che lei legga i miei editoriali". Renzi: Io sono un lettore - risponde Renzi - il fatto che lei non sia elettore non fa di me un non lettore...". Sulle nomine: "Gli amici di infanzia a Palazzo Chigi..." accusa De Bortoli. E il premier: "È riduttivo considerare un amico di infanzia uno che ha creato una roba sui big data per cui guadagna una milionata di euro l'anno, che non guadagnerà più se viene a lavorare con me. Potrei citarle Descalzi, Starace, De Vincenti: persone che ho conosciuto poco prima di sceglierle...".

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