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giovedì 14 aprile 2016

Libia, inquietante minaccia all'Italia "Siamo pronti a farvi la guerra"

La Libia pronta alla guerra: "Se Gentiloni torna useremo la forza"



Certo, c'è Fayez Al Sarraj, il premier designato dalla comunità internazionale per cercare di riportare ordine in una Libia ormai da anni martoriata dalla guerra civile e nel caos più completo che fa tanto comodo all'Isis. E poi c'è Khalifa Ghwell, l'uomo che di fatto controlla l'80% del Paese nordafricano e al quale il popolo libico ha conferito il mandato di governo attraverso il Parlamento di Tripoli. "Se poi arriva uno qualsiasi e pretende di comandare perchè sponsorizzato dall'Europa o dall'Onu non ci interessa, noi facciamo gli interessi del popolo libico, ad esso rispondiamo" attacca in una intervista concessa al quotidiano La Stampa. Ce l'ha Ghwell, non solo con Sallaj.

Ma anche e sopratutto col ministro degli Esteri italiano Gentiloni, che nelle scorse ore era volato in Libia proprio per incontrare il premier internazionalmente riconosciuti e manifestargli il sostegno suo e dell'Italia. Per Ghwell, però, quella visita è un atto di illegalità che viola le nostre leggi e che noi non tollereremmo se dovesse ripetersi. Si tratterebbe di una palese violazione dello stato di diritto libico e siamo pronti a opporci con tutta la nostra forza". L'intervistatore gli chiede se quello appena lanciato sia un avvertimento. E lui: "Assolutamente sì, useremo ogni mezzo per opporci a quello che sarebbe un attacco contro la Libia".

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