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sabato 2 aprile 2016

Il ministro e il fidanzato Boschi: perché non lascio

L'intercettazione, il ministro e il fidanzato, parla la Boschi: perché non mi dimetto



Dopo un giorno di polemiche, parla lei direttamente. Il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi che è stata indirettamente coinvolta nello scandalo dell'intercettazione che ha portato alle dimissioni del ministro Federica Guidi.   "L’emendamento ’Tempa Rossà lo rifirmerei domattina: è compito mio, del mio lavoro di ministro, di portare avanti tutti gli emendamenti del governo che vengono presentati" ha dettiili, ministro delle Riforme Costituzionali, intervenendo a Bologna all’incontro promosso dal Pd dell’Emilia Romagna ’La Riforma che cambia l’Italià, organizzata dal Pd dell’Emilia Romagna sulla Riforma e il referendum Costituzionale. 

La difesa di Renzi - Nel suo ultimo giorno di viaggio americano, Matteo Renzi rintuzza le critiche, saluta con toni affettuosi Federica Guidi, difende Maria Elena Boschi e tira la frecciata. Da questo governo, per un caso di opportunità, ci si deve dimettere - spiega - da altri governi non lo si è fatto. Riferimento più che esplicito al suo predecessore Enrico Letta, il cui ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, finì nelle peste, anche lei, per una «telefonata inopportuna», ma non si dimise. Ecco allora il presidente del Consiglio tracciare la linea: noi abbiamo  criteri ben più rigidi di chi potrebbe aver voglia di farci la morale. Quanto a quell’emendamento alla Finanziaria dello scorso anno, innanzitutto sia chiaro che  "il progetto Tempa Rossa e sacrosanto, ed è da portare avanti". Quindi l’aver Maria Elena  Boschi firmato quell’emendamento rientra nella linea politica del governo. Di più: il ministro per i rapporti con il Parlamento firma tutti gli atti di questo tipo per suo ruolo istituzionale. Pertanto, sarebbe assurdo se anche nel caso specifico non l’avesse fatto.

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