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mercoledì 13 gennaio 2016

NELLA TERRA DELL'ISIS All'alba scatta il blitz segreto Così l'Italia sbarca in Libia

Missione italiana in Libia: un C-130 preleva 15 soldati feriti




Il blitz è avvenuto nel segreto più totale e il governo ne ha data notizia solo a cose avvenute, quando tutto era andato per il verso giusto. L'altro ieri, alle prime luci dell'alba, un C-130 della nostra Aeronautica militare si è alzato in volo dall'aeroporto di Pratica di Mare. Si è trattato della prima missione in Libia di un paese della comunità internazionale dai tempi dei blitz dei caccia che poi portarono alla caduta del regime di Gheddafi e alla morte del Raìs. Obiettivo, soccorrere 15 feriti, tutti delle tribù di Misurata, vittime dell' attacco terroristico dell' Isis a una scuola di polizia a Zlitan, un paese satellite di Misurata. A bordo del C-13 venti fra medici e infermieri oltre al personale di sicurezza del Ministro dell' Interno. Alle 9.30 l' aereo è atterrato sulla pista dell' aeroporto di Misurata, atteso da un corteo di ambulanze e mezzi ospedalieri.

A richiedere l'intervento italiano era stato, due giorni prima, il premier incaricato a capo del Consiglio Presidenziale, Faiez al Sarraj, con una lettera formale a Palazzo Chigi. Il convoglio con i nostri medici, raggiunto l' ospedale di Misurata, ha prelevato i quindici feriti in grado di poter affrontare il viaggio e quindi ha fatto ritorno in aeroporto. Il velivolo della Difesa con gli ospiti libici a bordo è quindi atterrato verso le 14 a Roma-Ciampino. I feriti sono stati portati all'ospedale militare del Celio, a Roma. Due  nel reparto di medicina intensiva, in prognosi riservata. Gli altri tredici, con fratture agli arti, ferite all' addome, e più in generale lesioni da scoppio, sono stati ricoverati in reparti ordinari del nosocomio.

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