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giovedì 24 settembre 2015

Confalonieri, messaggio dal carcere "Dovete aiutarlo, rischia la pazzia"

Fedele Confalonieri visita Marcello Dell'Utri in carcere: "Vive come un sequestrato, temo che vada fuori di testa"




Da un patron di Mediaset come Fedele Confalonieri ci si aspetterebbe di tutto tranne che vederlo aggirarsi per il carcere di massima sicurezza di Parma. Tutto si spiega quando viene rivelato il motivo della sua presenza fra le celle: una visita all'amico Marcello Dell'Utri, una delle tante.

La vita in carcere - Secondo quanto rivela il Corriere della Sera, Confalonieri ha deciso di raccontare qualcosa dell'ultimo incontro, nonostante questo gli provochi "molto dolore". Il profilo dell'amico che Confalonieri descrive è quello di un uomo provato, che si sente "un sequestrato". È dimagrito 15 chili in 18 mesi e, alle volte, si lascia abbattere dal contesto di massima sicurezza che lo circonda. Secondo Confalonieri, Dell'Utri si dedica alla biblioteca del carcere, dove trova conforto nei suoi amati libri, ma il rischio che "vada fuori di testa" è alto.

L'ingiustizia - "Lo Stato non ha più il diritto di tenermi qui", avrebbe confessato Dell'Utri. L'ex senatore si riferisce al fatto che la Corte europea dei diritti dell’uomo ha ritenuto ingiusta la condanna impostagli dalla giustizia italiana per concorso esterno in associazione mafiosa. I fatti che riguardano Dell'Utri, sono riferiti a prima del 1994, anno in cui la Cassazione elaborò, per la prima volta in modo compiuto, la fattispecie di reato. Per questo, secondo Confalonieri, la vicenda non è altro che "un caso di giustizia che va risolto il prima possibile", polemiche politiche a parte.

Il passato - Per i giudici Dell'Utri è stato condannato perché considerato l'"amico di Silvio Berlusconi" indicato dai pentiti che, dal 1974 al 1992, fu il garante decisivo dell’accordo tra l'ex premier e Cosa nostra. E per questo, ora, sta scontando sette anni di carcere. Ma per il patron Mediaset il suo amico rimane "una persona che comunque ora è ingiustamente detenuta, perché qualsiasi cosa gli sia stata addebitata, ora non può più esserlo. Gli dico che abbiamo avuto una vita piena - ha aggiunto Confalonieri - che siamo avanti negli anni e che se ci lamentassimo rischieremmo magari di far arrabbiare il Padreterno. Però - ha detto - lui in effetti il purgatorio lo sta già scontando", qui, in carcere. 

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