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lunedì 25 maggio 2015

Follia ultrà prima del derby: due accoltellati, sono gravi

Derby Lazio - Roma, due tifosi accoltellati vicino lo stadio Olimpico





Due tifosi romanisti sono stati accoltellati vicino lo stadio Olimpico, al lungotevere Thaon di Revel, mentre andavano allo stadio per assistere al derby Lazio-Roma. I due sono stati accoltellati entrambi all’addome, e sono stati trasportati dal 118 in codice rosso al policlinico Gemelli. Le loro condizioni sono gravi, ma non sarebbero in pericolo di vita. I due tifosi romanisti sono stati accoltellati nel corso di piccola rissa con tifosi laziali. Poco prima di questo episodio c’era stato un lancio di pietre e fumogeni sempre sul lungotevere tra le diverse tifoserie che stanno raggiungendo l’Olimpico. Fuori lo stadio c'è stato qualche attimo di tensione ma finora nessuna carica delle forze dell’ordine che presidiano la zona. A Largo De Bosis un gruppetto di tifosi romanisti si è avvicinato più del consentito alle forze dell’ordine che, per qualche secondo, hanno azionato un idrante ad altezza suolo senza colpire i tifosi mentre dall'altra parte sono state lanciate un paio di bottiglie. La situazione comunque è tornata subito alla normalità.

L'Europa, è il momento peggiore: quattro Paesi vogliono andarsene

L'Europa si sta sgretolando: in Spagna e in Polonia vincono gli euroscettici





Grecia, Inghilterra. E ora anche Polonia e Spagna. I risultati delle elezioni locali nella penisola Iberica e quelle presidenziali nella terra di Woijtila rischiano di far salire a quattro i Paesi che potrebbero girare le spalle all'Unione Europa. Alla Grecia a rischio default e all'Inghilterra di David Cameron che si prepara al referendum sulla "Brexit" si aggiungono infatti la Spagna dove ha stravinto Podemos, la formazione anti-austerità nata dal movimento degli Indignados: e la Polonia dove è stato eletto presidente l'euroscettico Duda. Si tratta di quattro Stati importanti che preoccupano Bruxelles che vede nel giro di qualche mese sgretolarsi il sogno di un'Europa unita, economicamente competitiva e solida. Un segnale che, secondo gli analisti, dovrebbe costringere l'Ue a prendere atto di una necessaria trasformazione a cominciare dalla revisione dei Trattati che rendano immune l'Unione economica da nuove tempeste monetarie che potrebbero arrivare con la perdita di importanti Stati membri.

Spagna - Con le elezioni locali gli spagnoli hanno iniziato ad archiviare il bipartitismo Pp-Psoe, protagonista della vita politica iberica da metà degli anni ’70 alla fine della dittatura franchista. È stato un risveglio amaro quello del premier spagnolo Mariano Rajoy: il suo Partito Popolare, coinvolto in scandali ma anche artefice delle misure di austerità che stanno risollevando il Paese, è ancora il primo con il 27,02% ma ha perso oltre 10 punti rispetto alle precedenti elezioni. Il Ppe perde molte città, a partire dalla capitale Madrid (dove anche quì è primo per un soffio), ed in molte regioni, dove se vorrà continuare a governare dovrà aprire a intese con altre formazioni, a partire dai liberali di Ciudadanos. Exploit confermato per Podemos, la formazione anti-austerità nata dal movimento degli Indignados, che è il primo partito a Barcellona, anche se sarà complicato formare una colazione per guidare la città, e secondo nella capitale. Pablo Iglesias, leader di Podemos, ha definito l’esito del voto come "il segno del cambiamento politico" e "l’inizio della fine del partitismo" in Spagna dove si sta vivendo "un cambiamento irreversibile" e preannuncia la sfida al Partito Popolare del premier Rajoy alle politiche di novembre. Male, ma senza sprofondare, i socialisti del Psoe al 25,02, due punti in meno rispetto al 2011, che in molti comuni potrà essere co-protagonista per formare coalizioni con Podemos. A Siviglia governeranno i socialisti, a discapito del Pp, mentre a Valncia, i popolari, dove erano al potere da soli, dovranno aprire ad altre formazioni. Il voto ha anche sancito la sconfitto della sinistra di Izquierda Unida.

Polonia - Andrzej Duda ha vinto le elezioni presidenziali in Polonia, affermandosi nel ballottaggio sul presidente uscente Bronislaw Komorowsk. Il 42enne candidato del partito della destra populista Legge e Giustizia, che aveva già vinto il primo turno il 10 maggio scorso, non ha mai nascosto il suo euroscetticismo, la sua contrarietà all'Europa unita e all'entrata di Varsavia nell'euro, dichiarando di voler tutelare in primo luogo gli interessi della Polonia. Sostenuto dagli ambienti più conservatori dalla Chiesa polacca, ha tra l'altro dichiarato di voler punire con la reclusione le donne che si sottopongono alla fecondazione in vitro.  Komorowsk, esponente del partito di centrodestra al governo, Piattaforma civica, ha riconosciuto la vittoria dell’avversario che ha ottenuto il 52% dei voti, contro il 48% del  presidente uscente, eletto nel 2007. "Chi ha votato per me ha votato per il cambiamento", ha affermato Duda nel discorso della vittoria - pronunciato la notte scorsa di fronte a centinaia di sostenitori - ed ha promesso che sarà il presidente di tutti e che "le porte del palazzo presidenziale saranno sempre aperte". Il risultato elettorale è un test importante in vista delle elezioni parlamentari del prossimo autunno in cui il partito Legge e Giustizia punta ad ottenere il controllo del governo.

Lo scenario - Alla luce dei risultati elettorali in Spagna e in Polonia e delle affermazioni del ministro Varoufakis  sull'impossibilità di Atena di pagare i suoi debiti, si profila quindi uno scenario inquietante per l'Europa. Tanto è vero che i mercati hanno però reagito negativamente, soprattutto per le elezioni in Polonia, sia per l’incertezza che questo esito alimenta in vista delle elezioni politiche di fine ottobre che per la linea economica del partito di Jarosalaw Kacynski, ostile all’ingresso nell’euro e che ha promesso di sganciare i mutui dal franco svizzero per collegarli allo zloty. La divisa polacca ha perso lo 0,7% sul franco e lo 0,3% sull’euro mentre i titoli delle principali banche, PKO, Pekao e BZ WBK, hanno perso fino al 4%.

Anche il Papa può sbagliare: ecco cosa fa ogni mattina...

Papa Francesco: "Al mattino leggo solo Repubblica, ci metto dieci minuti"





La pluralità dell’informazione non è una dote apprezzata dentro le mura vaticane. Durante una lunga intervista rilasciata al quotidiano argentino La Voz del Pueblo, Papa Francesco ha infatti dichiarato di leggere “solo un giornale, La Repubblica, che è un giornale per il ceto medio. Lo leggo la mattina e non impiego più di dieci minuti”. A differenza del predecessore Benedetto XVI, che si informava su molti giornali italiani e tedeschi e sul Tg1, Bergoglio non ha la stessa pazienza. Idem per la televisione: “Non la guardo dal 1990. È un voto che ho fatto alla Vergine del Carmelo la notte del 15 luglio 1990”. Non saranno certo stati contenti della notizia l’Osservatore romano e L’avvenire, scavalcati da De Benedetti e dal collega Ezio Mauro. La dimostrazione che il Papa può sbagliare

Calcio violento - In Argentina però la vera notizia è stata la dura presa di posizione contro gli Ultras negli stadi. In particolare dopo la partita fra il River Plate e il Boca Junior, culminata con il ferimento di quattro giocatori del River. “La maggioranza degli ultrà non lottano per la propria squadra – ha dichiarato Bergoglio, che di calcio se ne intende - sono mercenari. Anche in Italia ci sono stati problemi tra gli ultrà, che non necessariamente lottano per il proprio club”. 

Caivano (Na): Che paura le domande, meglio i monologhi! Sirico stufo delle chiacchiere di Monopoli, lo invita a non mancare all'incontro-confronto di oggi con Cogito

Caivano (Na): Che paura le domande, meglio i monologhi! Monopoli scappa ai confronti ma Sirico stufo delle sue chiacchiere lo invita per l'ultima volta a partecipare all'incontro-confronto di oggi con "Cogito". 

Riportiamo di seguito il comunicato di Luigi Sirico 



Arch. Luigi Sirico
Candidato sindaco (centro sinistra)

Caro Monopoli, anzi Monotono, perché ormai come un disco rotto ripete tutti i giorni le stesse chiacchiere inutili, mi permetta di complimentarmi con Lei. Poiché Lei è una sorgente inesauribile di figuracce, a cui cerca, poi, di porre rimedio, con argomentazioni ancora più astruse e patetiche delle cause.

Prima stampate propaganda elettorale usando impunemente il marchio dell’Algida e poi scopriamo che è tutta colpa del povero tipografo. Poi invece la foto del vescovo di Aversa con un suo candidato utilizzate a fini di propaganda elettorale. Infine, mi avvertono che a suo dire io mi sarei preso una ramanzina dal Commissario Prefettizio di Caivano, perché mi sarei accompagnato con alcuni dipendenti del Comune, durante la campagna elettorale. 

Mo pure il commissario. 

Invece le posso assicurare che in vita mia non ho mai nemmeno incontrato il Commissario Prefettizio dott. Contarino. Figuriamoci la ramanzina. 

Infine caro dott. Monopoli Cuor di Leone, Lei mi ricorda un ragazzo della mia infanzia, verso cui la natura non fu prodiga di coraggio, il quale, dopo aver offeso qualcuno, scappando, diceva “se ti acchiappo vedi che ti faccio”

Ma tutte queste fesserie che racconta in giro, perché non me le dice in faccia. Quale altra scusa si inventerà pur di sfuggire ad un confronto pubblico? Parla solo con i cittadini? Bene, anzi benissimo, mi dica tutto al cospetto dei cittadini. A dirigere il confronto dovrà essere un giornalista che lei stima? Va bene anche questo, scelga Lei il giornalista. 

Quello che aveva da dire al PD e all’UDC (ma poi l'Udc non è stato il suo partito?) lo ha già detto in consiglio comunale? Bene, anche io ho detto molte cose su Forza Italia, ma sono pronto a ripeterle anche a Lei. 

A proposito perché non viene oggi alla redazione di Cogito, alle 18.30? o quando vuole. In attesa della prossima fesseria, Le porgo i più Cordiali Saluti

Caserta (Ce): Cronache di Caserta e Napoli Sindaci a Confronto

Caserta (Ce): Cronache di Caserta e Napoli Sindaci a confronto 



Elezioni Amministrative 2015 - Sindaci a confronto 

Riproponiamo un altro spezzone dell'incontro-confronto organizzato da Cronache di Caserta e Cronache di Napoli, condotto dai giornalisti Ciro Giugliano e Giancarlo Maria Palombi. Ricordiamo che il primo Incontro-Confronto fu organizzato dal nostro blog, il Notiziario sul web, il secondo Incontro-Confronto dal Giornalista di Caivano Press, Francesco Celiento e, appunto, il terzo da Cronache di Napoli e Cronache di Caserta. Presente in studio, Giuseppe Papaccioli, Luigi Sirico e Giuseppe Ziello. Assente Simone Monopoli



Bce, Mario Draghi: "Divergenze strutturali tra Paesi Ue sono esplosive per l'euro"

Bce, Mario Draghi: "Divergenze strutturali tra Paesi Ue sono esplosive per l'euro"





Le divergenze strutturali tra i paesi dell'Eurozona possono diventare pericolose ed esplosive e l'euro non è un dato irreversibile. Parola del presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi, che dal forum Bce di Sintra, in Portogallo, lancia l'allarme: "In una unione monetaria non ci si può permettere di avere profonde e crescenti divergenze strutturali tra paesi, perché queste tendono a diventare esplosive" e "possono arrivare a minacciare l'esistenza dell'unione monetaria". Davanti a banchieri centrali, accademici e membri dei vari governi, riuniti per parlare di inflazione, occupazione, produttività e politica monetaria, Draghi ha sottolineato come la Bce sia "il custode" della moneta unica europea e ha sostenuto che in una unione monetaria "la banca centrale dovrebbe discutere dei problemi che possono influenzare l'adempimento del suo mandato di stabilità dei prezzi o di minare l'esistenza dell’unione stessa".

Roba da 007, gira una mail inquietante: "Usciamo dall'eurozona, ma non..."

Inghilterra fuori dall'Eurozona, il giallo della mail segreta finita ai giornali: il piano inquietante





L'Inghilterra sta pensando ad uscire dall'Eurozona. Si sa, ma non si dovrebbe sapere. E soprattutto, non si dovrebbe sapere che la Banca d'Inghilterra ha preparato una task force coordinata da sir Jon Cunliffe (vicegovernatore e responsabile del monitoraggio sui rischi dei crac finanziari) per studiare lo scenario di una "Brexit" con la consegna di non dire nulla alla stampa. Il caso è molto strano, per certi versi inquietante. Un vero e proprio giallo che gira tutto intorno ad una mail inviata per sbaglio da Jeremy Harrison, capo delle relazioni con la stampa della Banca centrale britannica, a uno dei vicedirettori del Guardian. 

"Bocche cucite". Poi... - Come spiega il Corriere della Sera, il documento era riservatissimo e indirizzato a quattro manager interni, ma ora lo conoscono tutti: Harrison spiegava cosa dire e non dire ai giornalisti, specificando che nessuna mail dovesse essere trasmessa dal team di studio a James Talbot (capo della divisione strategica della Banca), è già questo è un capolavoro di ironia. "James  - si legge - può dire al suo team che sta lavorando a un progetto a breve termine sulle economie europee... Questo sarà un lavoro in profondità su un ampio spettro di tematiche economiche europee. Lui non dovrà aggiungere altro". Quindi bocche cucite anche all'interno dell'Istituto. Riguardo alla possibilità di un referendum sull'uscita dell'Inghilterra dall'eurozona, poi, alla stampa deve essere comunicato solo "che ci sarà molto da lavorare in Europa nei prossimi due mesi, indicando alcune delle specifiche questioni (esempio la Grecia) che potrebbero essere di preoccupazione per la Banca". 

"Pressioni dal premier Cameron?" - Una riservatezza massima che fa a cazzotti con la linea annunciata dal governatore Mark Carney sul tema della Brexit ("Massima trasparenza") e che, secondo il Guardian, nasconde qualcosa di più grave. Secondo il giornale progressista più importante del Paese (e del Mondo), sul "Project Bookend", questo il nome del dossier segreto, ci potrebbero essere le pressioni indebite del premier David Cameron e del cancelliere dello scacchiere George Osborne. Alta finanza, politica, equilibri internazionali: un caso da Sherlock Holmes, o forse da 007. Licenza di uccidere (l'euro).