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lunedì 26 giugno 2017

ORA BASTA Ecco il volto della bestia Marocchino stupra 22enne: come ha ridotto la ragazzina

Pescara, marocchino col permesso di soggiorno scaduto stupra una ragazzina


di Tito Di Persio



Violenza sessuale di gruppo, lesioni e rapina aggravata: con queste accuse ieri mattina, a Pescara, un giovane marocchino è stato arrestato dalla polizia e portato in carcere. L’uomo, che gli inquirenti hanno identificato con le iniziali D.E., risulta avere 22 anni, essere pluripregiudicato e in possesso di un permesso di soggiorno scaduto. Il provvedimento è stato firmato dal gip Antonella Di Carlo su richiesta del pm Rosangela Di Stefano.

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Tutto è partito dalla denuncia presentata a marzo da una ragazza, anche lei 22enne. Secondo quanto raccontato dalla giovane, costei, lo scorso 28 febbraio, mentre tornava a casa con un amico percorrendo la via Tiburtina, è stata avvicinata da due uomini stranieri che stazionavano vicino a un capannone abbandonato, noto rifugio dei tossicodipendenti locali. Uno dei due stranieri aveva aggredito a calci e pugni il ragazzo che era con lei, immobilizzandolo; l’altro l’aveva picchiata e costretta ad avere un rapporto sessuale. A stupro concluso, i due criminali avevano rubato il portafogli e lo smartphone alla ragazza e i soldi al suo amico, prima di dileguarsi.

La giovane era stata accompagnata in ospedale, dove era stata sottoposta al protocollo medico previsto per i casi di stupro e quindi dimessa con sette giorni di prognosi per «sospetta violenza sessuale ed un ematoma della mandibola destra». Il ragazzo che l’accompagnava, invece, ha avuto tre giorni di prognosi per una lesione ad un dente. La vittima aveva quindi deciso di sporgere denuncia e dai primi di marzo la squadra mobile ha iniziato le indagini per risalire agli autori delle violenze. Il marocchino arrestato ieri è stato riconosciuto grazie alle accurate descrizioni fornite dalle due vittime e alle immagini registrate da alcune telecamere di videosorveglianza che si trovano in diverse zone della Tiburtina. Gli investigatori adesso sono al lavoro per identificare il suo complice ed arrestare pure lui.

E sempre ieri, a Pescara, i carabinieri hanno arrestato un marocchino 29enne senza fissa dimora, responsabile di aver rapinato un 50enne di origini pugliesi all’interno di Parco D’Avalos. L’italiano era stato aggredito con calci e pugni dallo straniero, il quale lo aveva derubato della catenina d’oro che portava al collo. Da successivi accertamenti è emerso che il marocchino era stato sottoposto a divieto di rientro nel Comune di Pescara per tre anni. L’uomo, che si chiama Yassine Assimi, è infatti pregiudicato per reati contro la persona e il patrimonio.

Quella marocchina è la nazionalità straniera più numerosa nelle carceri italiane. Secondo gli ultimi dati, risalenti al 31 maggio, nei nostri istituti penitenziari risultano esserci 3.568 marocchini, in grandissima parte maschi, per una percentuale pari al 18,4 per cento della popolazione carceraria straniera. Dopo i romeni, i marocchini risultano essere anche gli stranieri con il maggiore numero di denunce: 39.688 secondo i dati Istat relativi al 2015.

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