Visualizzazioni totali

mercoledì 3 maggio 2017

CHE COSA C'È DIETRO? "L'ho visto. Cosa è sparito dopo la sua morte" Ultrà suicida, caos alla Juve: il guaio si fa enorme

Suicidio Raffaello Bucci: il borsello sparito Ma un testimone: "Era.."



Il caso di Raffaello Bucci, l'ultrà della Juve che si è suicidato il 7 luglio lanciandosi da un viadotto vicino a Fossano, si complica. E non solo per il fatto che si è scoperto essere stato prima uomo dei servizi segreti e poi "ufficiale di collegamento" tra il club e il tifo organizzato. Già, perché ora i riflettori sono puntati su un borsello, dal quale Bucci non si separava mai, e che è sparito nel giorno del suicidio. Un borsello che, come sottolinea Repubblica, potrebbe nascondere la verità su questo strano suicidio.

MAZDA CX-3 2017

Il Nuovo Suv Compatto da Città. Da oggi ancora più esclusivo con la versione Luxury Edition 



La borsa a tracolla è sparita tra la sera precedente alla sua morte e il 13 luglio, quando è stata riconsegnata alla ex compagna da Alessandro Angelo, dipendente della Juve e amico di Andrea Agnelli. L'ex compagna, Gabriella Bernardis, da par suo sostiene che Bucci fosse stato pestato prima di uccidersi: il borsello dunque potrebbe essere stato conservato dai suoi aggressori. Resta da capire perché. Dentro alla borsa conservava documenti, carte di credito e in particolare le chiavi della casa dell'ex compagna, chiavi che aveva usato la sera prima, quando era andato a innaffiare le piante della donna che era in vacanza. Ma, come detto, quando si trovò il corpo di Raffaele non fu altrettanto ritrovato il borsello.

Secondo gli investigatori, la borsa scomparsa sarebbe un elemento chiave nell'indagine sulle infiltrazioni della 'ndrangheta nella curva della Juventus. La circostanza, inoltre, ha spinto la compagna di Bucci a chiedere la riapertura dell'inchiesta, archiviata lo scorso dicembre: "Ci sono troppe incongruenze. Le lesioni all'occhio e alla mandibola sono incompatibili con la caduta e fanno pensare a un pestaggio, che però non sappiamo collocare temporalmente", sottolinea l'avvocato Paolo Verra che nelle prossime depositerà la richiesta di riapertura.

Gli uomini della Mobile si concentrano dunque sulla ricostruzione delle ultime ore di vita di Bucci, chiedendo conto del borsello ai dipendenti bianconeri. Prima a quelli che, alcuni giorni dopo il suicidio, hanno recuperato la Jeep (presa in leasing proprio dalla Juve). Poi a quelli che hanno svuotato l'auto di tutto ciò che apparteneva all'uomo. E se i primi dicono di non aver notato il borsello, uno dei ragazzi che ha "ripulito" l'auto afferma di averlo trovato sul sedile passeggero insieme alle chiavi quando era in sede.

E proprio di quelle chiavi, la Bernardis aveva chiesto notizie a D'Angelo il giorno precedente, ma l'uomo ha sostenuto di non averle ricevute da nessuno e che fossero sempre state nella macchina e la polizia non le avesse viste o qualcun altro. Oppure, ipotizzava, qualcun altro le aveva rimesse al loro posto. Chi siano queste ipotetiche persone, se esponenti della curva, come i leader dei Drughi, Salvatore Cava e Dino Mocciola (il quale già nel 2014 aveva aggredito Bucci) o elementi dei servizi segreti con cui si era incontrato prima di morire, gli inquirenti, per ora, non sono riusciti a chiarirlo.

Nessun commento:

Posta un commento