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martedì 4 aprile 2017

"Veniamo lì e...", sfregio a casa di Salvini: l'ultima vergogna dei teppisti comunisti

I centri sociali di Napoli si danno appuntamento a Pontida il 22 aprile



Non ci sarebbe più motivo ragionevole di parlare ancora dei militanti della sinistra antagonista di Napoli dopo gli scontri dello scorso marzo durante la visita di Matteo Salvini nel capoluogo campano. Archiviata quella pagina di devastazioni, i sinistri napoletani rischiavano di ripiombare nel dimenticatoio più profondo. Finché almeno non si sono fatti venire un'idea sensazionale: continuare a sfottere Salvini, unico motivo per cui la stampa italiana trova ancora interesse a scrivere del gruppo Insurgencia.

Dopo il grande successo mediatico di marzo, i compagni di Insurgencia avevano promesso di sfidare Salvini e i leghisti direttamente a Pontida, luogo simbolo per il Carroccio nel quale da trent'anni festeggia il suo evento più "sacro". La grande prova di coraggio dei compagni si consumerà il 22 aprile con un concerto, sulle note anche del pregiatissimo inno Gente do sud, del bassista dei 99 posse, Massimo Jovane.

Un gran bello sforzo, considerando che di leghisti quel giorno non ci sarà traccia, visto che saranno impegnati a prescindere in qualcosa di più interessante, oltre che distratti dai preparativi per il congresso. A sostenere l'iniziativa non potevano mancare esponenti della lista De Magistris, come Eleonora De Majo che al Corriere della sera ha provato - con discutibile successo - a spiegare che ci vanno a fare dieci napoletani sul prato leghista per eccellenza: "Andiamo per dire che il mondo è di tutti e non devono esserci luoghi simbolo". De Majo arriva tardi, avrebbe dovuto spiegarlo ai suoi compagni che non avendo di meglio da fare, a marzo avevano occupato il Salone d'Oltremare pur di non farlo usare a chi aveva fatto regolare richiesta. Ma potrà mettersi l'anima in pace, perché di leghisti sfaccendati a occupare il prato non dovrebbe trovarne, se seguiranno il suggerimento di Salvini di non accettare provocazioni come queste.

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