Terroristi infiltrati tra i migranti, le carte segrete: l'Europa sa tutto, quanti sono
Terrorismo e migranti, ufficialmente è vietato parlarne, o anche solo azzardare un collegamento. Ma la realtà è molto più drammatica: l'Unione europea sa tutto e ha in mano anche i numeri, da brivido: sarebbero un migliaio i possibili terroristi infiltrati in Europa sfruttando le rotte dei migranti, via Mediterraneo o attraverso i Balcani. Questo almeno riferiscono i report dei servizi di sicurezza dei singoli paesi, consegnati in un dossier unico a Bruxelles, di cui riferisce il Tempo.
A fine novembre il ministro dell'Interno francese Bernard Cazeneuve aveva parlato di "minaccia jihadista mai stata così elevata", e d'altronde sul tavolo delle autorità di mezza Europa era già scattato l'allarme per possibili attentati ai mercatini e alle manifestazioni di piazza natalizie. Una possibile strage, a Strasburgo, era stata appena sventata dall'intelligence francese.
Il problema è che non basterà però "filtrare" i nuovi arrivi, perché siamo di fronte a un "terrorismo islamico a chilometro zero", che fa proseliti presso chi vive da anni e magari e nato in Europa, attirando i disperati o semplicemente i più influenzabili nella rete del jihadismo. Il camionista del tir di Berlino è stato sequestrato a 600 metri dal mercatino, al terrorista sono serviti poi pochi minuti per mettere in atto il suo piano omicida. Gli esperti parlano di "strategia palestinese", con una fitta rete di attentati affidati non più all'organizzazione centrale dello Stato islamico ma a cani sciolti, "volenterosi della morte" che non necessitano nemmeno più di un particolare addestramento militare. A loro, da Nizza a Berlino, non si chiede più di saper maneggiare kalashnikov o fabbricare esplosivo, ma semplicemente di saper guidare un camion e farlo schiantare sulla folla ignara. Un terrorismo low cost e forse per questo ancora più difficile da prevenire.

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