L'Avvocato Risponde: "Alimenti e diritti del convivente"
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| Avv. Mario Setola |
Domanda:
Egregio avvocato, mi chiamo Carmina e scrivo da Casoria. Innanzitutto, complimenti. Seguo sempre con attenzione la sua Rubrica e le notizie de il Notiziario sul web. Mio figlio è disoccupato e vive in affitto con sua moglie. Alcuni giorni fa mi ha detto che io e mio marito siamo obbligati a dargli dei soldi come alimenti, ma a me sembra strano. Io e mio marito siamo pensionati, anche volendo, non riusciremmo a dare molto a nostro figlio. Mi può dare, per favore, qualche chiarimento: mio figlio ha ragione? Grazie ed arrivederci.
L'avvocato Risponde:
Veda signora Carmina, la questione è alquanto complessa e, visto che tocca sentimenti e rapporti familiari, altrettanto delicata. Il Codice Civile, agli artt.433 e seguenti, disciplina la fattispecie degli "alimenti", intesi come somma di denaro che una persona deve erogare ad un'altra, che versa in stato di bisogno, per garantire il suo mantenimento. Tale obbligo, ovviamente, non è generalizzato. Il Codice prevede che tale versamento debba essere effettuato da una determinata categoria di soggetti il cui elenco deve intendersi tassativo. Tali soggetti sono: - il coniuge; - i figli, legittimi, legittimati, naturali od adottivi; - i genitori; - generi e nuore; - suocero e suocera; - fratelli e sorelle. La somma oggetto di "alimenti" deve essere tale da garantire a chi ne beneficia la sopravvivenza, assicurando, ad esempio, il vitto, il vestiario, le cure mediche. Dalla domanda, signora, non si comprende se sua nuora lavori o meno ovvero se lei abbia nipoti economicamente indipendenti: tali aspetti sono fondamentali. In caso affermativo, proprio perché l'elenco di cui sopra è tassativo, sua nuora sarebbe obbligata a garantire la sopravvivenza di suo figlio, come normalmente dovrebbe avvenire tra coniugi. Nel caso in cui sua nuora non lavori, ma lei abbia uno o più nipoti occupati, tale obbligo graverebbe su di loro. Solo se, oltre alla nuora inoccupata, non vi dovessero essere nipoti economicamente indipendenti, lei e suo marito sareste obbligati a versare a suo figlio gli alimenti. Nella stragrande maggioranza dei casi, i rapporti familiari si basano sull'affetto e, nel limite del possibile, i genitori assicurano ai propri figli quanto necessario per vivere. Altre volte, però, in caso di cattivi rapporti si rende necessario l'intervento del Giudice il quale è chiamato a determinare l'importo degli alimenti, tenendo conto di una molteplicità di fattori, quali le condizioni di chi li domanda e le condizioni economiche di chi li deve versare. Nel caso di specie, inoltre, sarebbe necessario sapere se suo figlio abbia o meno effettuato delle donazioni. In caso affermativo, chi ne ha beneficiato è obbligato a garantire a suo figlio quanto a lui necessario per vivere, sino però a concorrenza del valore della donazione se esistente nel suo patrimonio. Il versamento degli alimenti deve avvenire mediante assegno alimentare da corrispondersi anticipatamente ovvero accogliendo nella propria casa colui che dovrebbe riceverli. Mi auguro, signora, che i rapporti tra lei, suo marito, da una parte, e vostro figlio, dall'altra, siano normali e che riusciate a trovare un accordo.
Saluti
Avv. Mario Setola – Civilista- Esperto in Diritto di Famiglia
Studio: Cardito (Na) Corso Cesare Battisti n. 145
Cell. 3382011387 Email: avvocato.mariosetola@libero


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