"I giovani che vanno all'estero? Bene", tragica gaffe del ministro Poletti
"Conosco gente che è andata via e il Paese non soffrirà a non averli più fra i piedi". Il ministro del lavoro Poletti fa una gaffe micidiale, poi si scusa.
"Bisogna correggere un’opinione secondo cui quelli che se ne vanno sono sempre i migliori - ha detto a colloquio con i giornalisti a Fano -. Se ne vanno 100mila, ce ne sono 60 milioni qui: sarebbe a dire che i 100mila bravi e intelligenti se ne sono andati e quelli che sono rimasti qui sono tutti dei pistola'".
Compresa, in un secondo tempo, l'infelicità della sua uscita, ha rattoppato come poteva. "Evidentemente mi sono espresso male e me ne scuso. Non mi sono mai sognato di pensare che è un bene per l’Italia il fatto che dei giovani se ne vadano all’estero", ha dichiarato all’Ansa. Ma intanto la fuga dei tanti ragazzi in cerca di occupazione ha ripreso i contorni che le sono propri, quelli di una ferita che sanguina: un’emorragia di energie per il Paese. Aggravata dai dati Inps appena diffusi: boom di voucher, aumento dei licenziamenti disciplinari e diminuzione dei contratti a tempo indeterminato dell’89% rispetto al 2015.

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