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mercoledì 2 novembre 2016

"Se vogliamo rinviare il referendum..." Alfano chiama il Cav, Renzi lo umilia

Alfano ci prova: "Se Berlusconi è d'accordo, possiamo rinviare la data"



"Noi non abbiamo chiesto nessun rinvio della data elettorale" del referendum costituzionale del 4 dicembre, "ma qualora una parte dell’opposizione fosse disponibile a valutare una ipotesi di questo genere, io sono convinto che sarebbe un gesto da prendere in altissima considerazione". L'ombra non è tanto quella del ricorso del presidente emerito della Corte costituzionale Valerio Onida contro il quesito referendario ma quella del terremoto in Umbria e Marche, che da più parti nel Pd e ora anche nel governo potrebbe venire utilizzato come "alibi" per spostare la data del referendum e prendere tempo. Non un dettaglio da poco: tutti i sondaggi danno il "No" in vantaggio e i trend non sembrano invertirsi a ridosso del voto. Spostare le urne potrebbe giovare all'esecutivo, magari contando anche su un rinnovato clima di unità istituzionale nel clima dell'emergenza sismica.

Alfano ci prova - Dopo le indiscrezioni e gli abbozzi, a confermarlo è direttamente il ministro dell'Interno Angelino Alfano, in un'intervista a radio Rtl. "Ritengo - ha proseguito Alfano - che la cultura di Governo e la posizione politica di un movimento come Forza Italia che sta nel Partito Popolare Europeo e che è guidato da qualcuno che ha dovuto subire anche dei terremoti durante la propria gestione del Paese, mi riferisco a Berlusconi e L'Aquila, conosca bene quanto diventi indispensabile recarsi sui luoghi del sisma, e quanto anche dal punto di vista dello spirito pubblico diventi difficile una campagna elettorale che separa un Paese che invece ha bisogno di essere unito".

Smentita categorica - Tempo qualche minuto e arriva da fonti di Palazzo Chigi la "smentita categorica" dell'ipotesi di rinviare il voto per l'emergenza-terremoto. Ne è dimostrazione, sottolineano dal governo, l'agenda del premier Matteo Renzi che giovedì sera sarà a Padova per una manifestazione per la campagna elettorale. Smentita che, più che allontanare i dubbi, sembra aumentare il senso di imbarazzo per il "peso" di Alfano nell'esecutivo.

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