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domenica 18 settembre 2016

Parisi: "Renzi è un pericolo per l'Italia" Avviso di sfratto: "Adesso siamo pronti"

Il siluro di Parisi: "Renzi pericolo per l'Italia". E lancia una frecciata ai big di Forza Italia



Se Stefano Parisi riuscirà a vincere lo scetticismo dei big di Forza Italia, forse potrà dirlo solo il tempo. Ma almeno a chiusura dei due giorni di convention a Milano, il manager ci ha tenuto almeno a lanciare un avviso di sfratto per Matteo Renzi in vista del prossimo referendum costituzionale. "Renzi non è un pericolo per la democrazia - ha detto Parisi - ma per lo sviluppo dell'economia. Non c'è pericolo di un colpo di stgato, ma della morte del Paese che è molto più grave".

Alla fine del primo evento organizzato dal manager già candidato sindaco a Milano per il centrodestra, il bilancio è positivo almeno sugli intenti: "Sono stati due giorni densi ed essere così tanti ad ascoltare relazioni così intense e piene di contenuto è importante". Lo spirito di fondo sul quale Parisi insiste è rendere più inclusiva la coalizione: "Molti dei miei colleghi di Confindustria votano No perché hanno paura che dopo ci sia il caos - ha aggiunto Parisi - cosa che non sarà perché ci sarà una forza politica, il centrodestra, che sostituirà Renzi al governo. Siamo pronti se siamo uniti".

Il messaggio più politico è riservato ai dirigenti del partito berlusconiano, quando Parisi ribadisce che la base di partenza resta il manifesto liberale di Berlusconi del '94, ma da aggiornare "perché il Paese è cambiato". Per i big forzisti l'appello è chiaro: "Dobbiamo trovare un nuovo spirito, la capacità di lavorare gomito a gomito, superando la logica dell’invidia che ormai pervade questo Paese. Occorre uscire dal linguaggio del pensiero dominante e perseguire il linguaggio della verità. Superare quell'invidia che spinge un capo o un dirigente che ha un collaboratore più bravo di lui a metterlo da parte". Questi, dice: "sono i giochi di un' amministrazione nella quale è impossibile generare energie positive. A noi - prosegue Parisi - interessa far lavorare quelli bravi. E se c’è qualcuno che ha più benzina, è bene lasciarlo andare". Quindi: "Abbiamo bisogno di un approccio nuovo che ci consenta di essere una forza in grado di far tornare l’Italia ad essere un grande Paese".

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