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sabato 4 giugno 2016

Elezioni, l'allarme dei sondaggisti: il grande rischio di questo voto

Elezioni, l'allarme dei sondaggisti: l'effetto sorpresa



C'è il silenzio pre-voto. Non si possono pubblicare i sondaggi. Ma i sondaggisti lanciano l'allarme astensionismo. Nicola Piepoli al Corriere della Sera spiega come, con il passare del tempo, dal lontano 1946 l'affluenza alle urne sia sempre più diminuita. Alle politiche del 2013 votò il 75,2 per cento. Ma per Piepoli il calo delle presenze alle urne non è un dramma e cita il caso della Gran Bretagna che, non registra punte altissime di partecipazione al voto, eppure "è un paese molto democratico". Diversamente la pensa Roberto Weber: "Il calo è molto allarmante. C' è scontento, insofferenza. Si rischia di scendere sotto il 50 per cento: i sondaggi sottostimano le astensioni, perché chi non è interessato al voto tende a non partecipare". Secondo Weber non bisogna attribuire la responsabilità della disaffezione al fatto che si voti in una domenica di giugno, per di più alla fine di un lungo ponte:  "Quando c' è la motivazione, il resto incide poco". Carlo Buttaroni (Tecnè) concorda sostenendo che la campagna elettorale è statas "fiacca e i candidati non sono di livello". 

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