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mercoledì 8 giugno 2016

Doppio canone Rai, la mazzata: a rischio 23 milioni di case italiane

Doppio canone Rai, a rischio 23 milioni di case


di Sandro Iacometti



La lotteria del canone Rai in bolletta è ufficialmente partita. E le vittime si preannunciano numerose. La pubblicazione, sabato 4 giugno, in Gazzetta Ufficiale dell' attesissimo decreto attuativo del ministero dello Sviluppo (era previsto per il 15 febbraio e porta la data del 13 maggio) ha confermato la scorciatoia che sarà utilizzata dal fisco per far scattare la presunzione di possesso della tv e quindi l' addebito sulla bolletta elettrica dei 100 euro di canone (in 10 rate, ma solo per quest' anno con rata unica di 70 euro e poi 30 euro rateizzati). «Per la coincidenza del luogo di fornitura di energia rispetto alla residenza», si legge, «le informazioni sono desumibili direttamente dai contratti della tipologia clienti residenti e dai contratti della tipologia altri clienti domestici». Per questi ultimi l' Agenzia delle entrate incrocerà i dati del contratti con quelli anagrafici, per i primi, invece, non sarà fatto alcun controllo, dando per scontato che il titolare dell' utenza residenziale domestica abiti nel luogo di fornitura dell' energia. Equazione per nulla pacifica.

Come scrive il garante della privacy nel suo parere al decreto ministeriale del 27 aprile scorso, «suscita perplessità la scelta di individuare i soggetti obbligati al pagamento del canone, automaticamente e in via presuntiva, attraverso i dati relativi alla tipologia di tariffa applicata per l' erogazione dell' energia (...) senza effettuare preventive verifiche con i dati di residenza presenti in anagrafe tributaria». Il problema è che i dati dei contratti sono spesso fasulli. La tariffa, scrive sempre il garante, «risulta applicata dalle imprese in base alla mera richiesta del cliente», senza richieste di autocertificazione né verifiche a campione. Con le disposizioni previste dalla legge di stabilità e dall' autorità dell' energia, che introducono il vincolo, pubblicizzato anche in bolletta, tra utenza residenziale e canone, la questione dovrebbe essere superata per il futuro. Ma per le imposte che saranno caricate dal prossimo luglio seguendo la tariffa applicata, gli errori saranno all' ordine del giorno. Per avere un' idea delle dimensioni del mare in cui il fisco effettuerà la sua pesca a strascico, basti pensare che le utenze domestiche in Italia sono complessivamente 29,4 milioni, di cui 23,5 residenziali, a fronte dei circa 15,7 milioni di abbonati Rai attuali a cui si aggiungono 1,2 milioni di morosi .

Per evitare di finire per sbaglio nella rete bisogna avventurarsi nel mondo delle dichiarazioni sostitutive, necessarie sia per certificare la non detenzione della tv sia, il caso più a rischio di doppio balzello, per comunicare che il canone è già pagato da un altro componente del nucleo familiare. E qui viene il bello. Le modalità di invio della dichiarazione sono infatti state ufficializzate solo sabato scorso con il decreto, ma il termine stabilito dall' Agenzia delle entrate per lo stesso invio è scaduto il 16 maggio (da ora si potrà evitare solo il pagamento del canone per il secondo semestre 2016). Non solo. Il decreto ha stabilito che per le dichiarazioni bisogna usare «esclusivamente» il modello approvato dal fisco il 24 marzo.

Il che significa, a differenza di quanto previsto sul sito delle Entrate (valgono «tutte le dichiarazioni, purché rese ai sensi dell' articolo 47 del DPR 445/2000») che le autocertificazioni presentate prima finiscono nel cestino. Quanto al modello del fisco, esso deve essere inviato o in modalità telematica (con le credenziali Entratel o Fisconline) o via pec (ma solo se si è in possesso di firma digitale) oppure per raccomandata (ma con il plico, senza busta).

Si capisce bene che con questo percorso ad ostacoli ben pochi saranno riusciti a fare le cose come prescritto. Per loro non resta che la strada del rimborso, che dovrebbe avvenire con un accredito in bolletta. Come chiederlo, nessuno ancora lo sa. Le modalità, si legge nel decreto, «saranno definite con provvedimento del direttore dell' Agenzia delle entrate da emanarsi entro 60 giorni». Nel frattempo, meglio organizzarsi. Questo il consiglio del legale dell' Aduc, Emmanuela Bertucci: «Verificare con estrema attenzione le bollette elettriche dal mese di luglio in poi. Se ci sono importi di canone non dovuti, consigliamo di stornare la somma relativa e comunicare il mancato pagamento sia all' Agenzia delle entrate sia alla società elettrica». Basterà? Lo sapremo presto.

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