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lunedì 16 maggio 2016

Referendum, mossa sporca di Renzi Per vincere cambia tutto (all'ultimo)

Referendum, mossa sporca di Renzi: per vincere cambia tutto (all'ultimo)


La strategia di Matteo Renzi, un premier alle prese con i sondaggi e un tangibile crollo di consenso e popolarità, di giorno in giorno si fa più chiara e delineata. Ormai il fatto che alle Comunali si voterà su due giorni è un dato sostanzialmente certo. Renzi "magnanimo"? Non proprio. Certo, in apparenza la scelta sembra un mezzo autogol: tutti gli analisti dei flussi elettorali indicano che la scelta di votare soltanto la domenica potrebbe avvantaggiare la sinistra, che storicamente ha un popolo più "motivato" ad andare al voto. Non a caso, le polemiche sulla scelta di votare alle amministrative in un giorno soltanto avevano scatenato una violenta polemica, che ora parte archiviata: si voterà anche lunedì.

Ma, attenzione. Putacaso, subito dopo la scelta di spalmare la corsa alle urne su una seconda giornata, ha iniziato a circolare un'indiscrezione, che parimenti ora ha assunto il contorno di un dato di fatto. Si voterà su due giorni anche in occasione del referendum costituzionale di ottobre, quello su cui Renzi si gioca la faccia e il governo: a più riprese ha ripetuto che in caso di vittoria dei "no" abbandonerebbe Palazzo Chigi e la politica. La conferma al voto su due giorni è arrivata dal ministro dell'Interno, Angelino Alfano.

Tutti i sondaggi, ad oggi, indicano i "no" in vantaggio. Renzi, insomma, rischia di saltare. E insomma, è in questo contesto che sarebbe maturata la scelta di spalmare il voto su due giorni anche in occasione del referendum. Il presupposto dietro alla scelta è semplice da comprendere: anche in questo caso, votando in un solo giorno, il "no" sarebbe favorito poiché chi è contrario al pacchetto di riforme è più motivato a recarsi alle urne. Il voto su due giorni, dunque, assume le sembianze di un tentativo di non andare a schiantarsi. Infine, si ricorda che su un referendum costituzionale non vi è alcun quorum da raggiungere: per le ragioni elencate qui sopra, insomma, votare due giorni invece che uno, per il fronte del "sì" è soltanto un vantaggio.

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