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martedì 19 aprile 2016

Buste arancioni, svelato il trucco: quanto avrai davvero di pensione

Buste arancioni Inps troppo ottimistiche: quanto prenderemo (davvero) di pensione



La busta arancione dell’Inps, in arrivo entro l’estate nella buchetta delle lettere, costringerà sette milioni di italiani a misurarsi con i numeri della propria pensione pubblica. Secondo "La Mia pensione Inps" un dipendente trentenne con un reddito attuale di mille euro netti al mese andrà in pensione di vecchiaia nel 2056 con un vitalizio di 1.749 euro lordi, il 75% di una retribuzione finale che, sempre al lordo delle tasse, sarà pari a 2.330 euro al mese. Al netto delle tasse, l’assegno mensile sarà di millequattrocento euro. Se, invece, si assumono ipotesi più realistiche sull’andamento del Pil (Prodotto interno lordo), le rendite e le dinamiche di carriera, realizzate per conto del Corriere della Sera da Progetica, società indipendente di consulenza in pianificazione finanziaria, l’assegno sarà pari a 1.217 euro lordi, il 95% di una retribuzione finale decisamente più bassa, 1.284 euro al mese. Al netto delle tasse l’assegno sarà di 1.029 euro, cioè quattrocento in meno rispetto alle proiezioni Inps. Per un quarantenne che oggi guadagna 2mila euro al mese e che andrà in pensione nel 2045, secondo quanto indicato dall'Inps l'assegno mensile netto sarà di 2.374 euro, che però diventano 1.970 secondo le stime "più prudenti". Mancano dal conto sempre circa 400 euro al mese netti.

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