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martedì 22 settembre 2015

"Le donne in pensione a 62-63 anni" Poletti lancia il piano: quanto perdono

Riforma delle pensioni, il ministro Poletti: "Donne via dal lavoro a 62-63 anni, 10% in meno nell'assegno"




Il Ministro del lavoro Giuliano Poletti apre al nodo pensioni: "Ci stiamo lavorando". Due i fronti d'azione flessibilità in uscita con penalizzazione e età anticipata per le donne. "Siamo consapevoli che c'è un problema col turn over, se le persone restano a lavoro troppo a lungo, non si liberano posti per i giovani, che devono inserirsi"ha detto Poletti, da Modena, confermando che si sta lavorando con il Ministro dell'economia Pier Carlo Padoan alla riforma. 

Le possibilità - Il problema è creare una flessibilità in uscita che superi la legge Fornero che prevede il pensionamento a 66 anni e tre mesi (che diventano 66 e sette mesi nel 2016), senza gravare eccessivamente sulle finanze pubbliche. Due le ipotesi in campo. La prima, sostenuta da Damiano e Baretta, prevede la possibilità di anticipare l'uscita fino a 62 anni, con una penalizzazione del 2 per cento all'anno. Ma i costi stimati intorno ai 4 miliardi, non lasciano tranquilli. L'alternativa è la proposta di Boeri, che consisterebbe in un calcolo interamente contributivo dell'assegno. In questo caso,senza costi aggiuntivi per le casse pubbliche, si arriverebbe a riduzioni fino al 30% dei trattamenti. La soluzione potrebbe essere un compromesso tra le due ipotesi. La percentuale di penalizzazione potrebbe salire dal 2% della prima proposta fino al 3-4% annuo, per un massimo tra il 12 e il 15%. 

Le donne - L'altra apertura riguarda le donne: sarebbe al vaglio l'uscita anticipata delle donne dal lavoro dal 2016 a 62-63 anni con 35 di contributi: una nuova opzione per le donne che prevedrebbe, invece del ricalcolo contributivo, una riduzione dell'assegno legata alla speranza di vita e pari a circa il 10% per tre anni di anticipo rispetto all'età di vecchiaia. 

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