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lunedì 6 aprile 2015

Sondaggione-verità sulle elezioni: ecco dove vincerà il centrodestra...

Regionali 2015, il centrodestra può sperare: in 4 regioni la sfida è aperta

di Tommaso Montesano 



In vantaggio in Veneto e Campania, possibile sorpresa in Liguria e Marche, all’ inseguimento in Puglia. Ecco come il centrodestra si avvicina alla tornata elettorale del 31 maggio, quando si voterà in sette Regioni. Un test che riguarderà circa 17 milioni di italiani.

L’accordo tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini ha dato nuova linfa al centrodestra, anche se resta da sciogliere il nodo dell’alleanza tra l’asse FI-Lega e Area popolare. Il Cav ha fissato l’obiettivo minimo: conservare il Veneto e, soprattutto, la Campania, dove corre per la conferma l’unico governatore di Forza Italia: Stefano Caldoro. Sul Veneto, i sondaggi diffusi giovedì sera a Porta a Porta da Ipr Marketing e Tecné hanno fatto scattare l’allarme al quartier generale di Luca Zaia. Il governatore uscente sarebbe sì in vantaggio sulla pd Alessandra Moretti, ma di un’incollatura: da un minimo dello 0,5% (38%-37,5%) ad un massimo del 2% (39%/37%). Ma Zaia, con le rilevazioni di Swg in tasca, allontana il pessimismo: «Io ho dati diversi». Dati che lo vedrebbero sopra il 40%, con Moretti indietro di oltre 10 punti. Quanto a Flavio Tosi, il sindaco di Verona che ha rotto con il Carroccio, sarebbe attestato (con l’appoggio di Area popolare) a poco più del 10%.

Il centrodestra, anche senza l’accordo con i centristi di Angelino Alfano, sarebbe comunque in vantaggio in Campania sul candidato di centrosinistra. Caldoro, infatti, secondo Ipr Marketing avrebbe tre punti di margine su Stefano De Luca (41%/38%). Un vantaggio che Forza Italia spera di puntellare con l’accordo, che pure tarda ad arrivare, con Ncd. Le possibili sorprese potrebbero arrivare da Liguria e Marche. Il patto FI-Lega ha spianato la strada alla candidatura unitaria di Giovanni Toti, consigliere politico dell’ex premier, contro la renziana Raffaella Paita. Prima dell’intesa, la candidata del Pd aveva quasi otto punti di vantaggio sul leghista Edoardo Rixi (32,5%/24,8%). Nello staff di Berlusconi sono convinti che l’unità del centrodestra dietro Toti (gettato nella mischia non certo per partecipare e il cui peso elettorale sarà testato nei prossimi giorni) possa favorire l’aggancio, anche in considerazione della forza (oltre il 15%) del terzo incomodo, il parlamentare del Pd Luca Pastorino, sostenuto da Sel, Sergio Cofferati e Pippo Civati.

Dove, a sorpresa, la partita potrebbe essere aperta è nelle Marche. Il centrodestra, forte dell’unità tra FI e Area popolare con il sostegno di liste civiche, appoggia la candidatura, per un terzo mandato, del governatore uscente Gian Mario Spacca, già eletto con il Pd. Sull’altro fronte, lo sfidante è l’ex sindaco di Pesaro, Luca Ceriscioli, vincitore delle primarie del centrosinistra. La media degli ultimi sondaggi vede Ceriscioli attestato sul 40%, ma Spacca sarebbe staccato di soli cinque punti.

Resta in salita, invece, la strada in Puglia. Secondo le rilevazioni di Swg, Michele Emiliano, l’ex sindaco di Bari candidato del centrosinistra, conserva dieci punti di vantaggio su Francesco Schittulli, che peraltro ieri ha quasi strappato con Forza Italia schierandosi con Raffaele Fitto: «FI non ha aderito alla mia richiesta ragionevole di avere liste forti. Vado avanti con gli altri partiti e movimenti che mi sostengono». La coalizione di centrodestra è in bilico. Il vantaggio dei candidati del centrosinistra è solido anche in Toscana e Umbria: Enrico Rossi è vicino al 50%, Catiuscia Marini supera il 40%.

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