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martedì 30 aprile 2013

L'attentatore Preiti in cella si dispera: Cosa ho fatto?

L'attentatore Preiti in cella si dispera: Cosa ho fatto?


L'attentatore
Luigi Preiti

"Cosa ho fatto? Non lo so. Non so spiegare": è quanto ripete Luigi Preiti nella sua cella a Rebibbia, riferiscono gli agenti penitenziari che lo sorvegliano a vista. Trasferito nel carcere romano dall'Ospedale San Giovanni, l'attentatore di Piazza Montecitorio è in isolamento, sotto, appunto, la continua sorveglianza di una telecamera. Secondo gli agenti, la preoccupazione di Preiti va al figlio: "Non potevo più mantenerlo, ero disperato".









Vincenzo Spadafora
garante per l'infanzia e l'Adolescenza
E proprio sull'intervista al figlio, nasce la polemica: "E' inaccettabile il comportamento di certa stampa che in preda a una irresistibile ricerca di spettacolarizzazione della notizia rischia di strumentalizzare il ruolo di un minorenne in una vicenda drammatica come quella della sparatoria davanti Palazzo Chigi". Così Vincenzo Spadafora, garante per l'infanzia e l'Adolescenza, in merito all'intervista al figlio 11enne di Preiti. "I mezzi d'informazione - ricorda Spadafora (giustamente) - hanno una grande responsabilità nella tutela dei minori, da anteporre all'informazione, tanto più se la notizia non esiste". Condanna unanime anche dall'Ordine dei Giornalisti: "No alla violazione della Carta di Treviso". 

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