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domenica 4 dicembre 2016

Lucia Annunziata: "Perché voterò no" Il colpo di grazia a Matteo Renzi?

Lucia Annunziata: "Perché voto No al referendum"



All'antivigilia del referendum, dalle colonne digitali dell'Huffington Post, la direttrice Lucia Annunziata annuncia il suo No alla riforma costituzionale. Una bastonata bella e buona a Matteo Renzi. Le argomentazioni delle Annunziata sono lunghe ed articolate, e in definitiva spiega che "la vittoria del Sì darà sicuramente un premier più forte, ma non un paese più solido. Non solo perché la battaglia prima delle urne è stata lacerante, ma soprattutto perché una vittoria ottenuta sulla paura e sulle forzature, come si diceva, aggrava la distanza fra classi dirigenti ed elettori. La vittoria del Sì assicurerà dunque un Renzi più forte, ma non una maggiore stabilità. È questo il 'meraviglioso' paradosso che spiega come mai la formula non abbia finora funzionato, in nessun paese dove è stata applicata".

La sentenza: Fuksas ridotto sul lastrico? Quanti milioni deve pagare l'archistar

Fuksas, la Corte dei Conti: Nuvola, deve restituire 2,5 milioni di euro



Massimiliano Fuksas è stato strapagato per la Nuvola. Lo stabilisce la Corte dei Conti che chiede all'architetto del Centro Congressi di Roma inaugurato di recente dopo 18 anni di lavori di restituire 2,5 milioni di euro. "L'invito a dedurre firmato dal vice procuratore generale della magistratura contabile regionale, Massimiliano Minerva", si legge sul Corriere della Sera, "si concentra sull'incarico di direttore artistico riconosciuto a Fuksas in aggiunta a quello di direttore dei lavori. Due ruoli sostanzialmente sovrapponibili, scrive il pm, e il primo dei quali è di fatto senza giustificazione".

A tutti gli effetti Fuksas, come estrapolato dalla procura, aveva già responsabilità del progetto nella fase preliminare oltre ad essere l'ideatore. Eppure come direttore dei lavori l'architetto ha più volte rimandato al direttore artistico, dunque a se stesso, in maniera assolutamente ingiustificata alcune scelte formali come il tipo di rivestimento esterno per la Nuvola, il colore delle pavimentazioni, la tipologia di lavabi e portoni.

sabato 3 dicembre 2016

Claudia Galanti, una stella senza pace: hanno arrestato il suo fidanzato (vip)

Claudia Galanti senza pace: arrestato il suo fidanzato



Ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari per l'imprenditore fiorentino Tommaso Buti, 50 anni, fidanzato della showgirl paraguaiana Claudia Galanti. Sequestrati beni per circa 2 milioni di euro. Il provvedimento giudiziario, al momento è  stato emesso solo nei confronti del fratello Francesco Buti, 55 anni, in quanto il fratello Tommaso è all'estero. L'ipotesi di reato è bancarotta fraudolenta. 

L'indagine  della Guardia di finanza, come evidenzia La Nazione, è partita da un'attività info-investigativa che ha fatto emergere la presunta sottrazione da parte di Tommaso Buti, con il concorso del fratello Francesco, di oltre 3 milioni di euro a danno della societa' "S. Srl" (società con sede a Firenze ed operante nel settore della creazione, progettazione, produzione e commercializzazione di orologi da polso e loro componenti, nonché nella prestazione di servizi di marketing e di intermediazione commerciale).

Il Nucleo di Polizia Tributaria ha scoperto che Tommaso Buti da un lato avrebbe versato i proventi dell'attività imprenditoriale della società su un conto corrente personale; dall'altro, avrebbe utilizzato fondi della stessa società per finalità personali, così da riuscire ad avere un altissimo tenore di vita, altamente sproporzionato anche rispetto a quanto fiscalmente dichiarato. Buti è  stato segnalato all'Autorità Giudiziaria fiorentina anche per l'ipotesi di reato penale di  infedele dichiarazione per gli anni d'imposta 2012, 2013 e 2015: avrebbe omesso di dichiarare redditi per oltre 2,3 milioni di euro. 

Vergogna a Udine: non porta il velo e sua mamma la massacra di botte

Udine, picchiata dalla madre perché non portava il velo a scuola



Una studentessa di origini nordafricane, da anni residente in Italia, voleva adeguarsi agli usi e costumi occidentali ma la madre non riesce ad accettarlo e la picchia selvaggiamente. La ragazzina si recava ogni giorno a scuola, un istituto superiore di Udine, con il velo, salvo poi toglierselo una volta arrivata in classe. Tutti i giorni, la stessa identica routine per salvare le apparenze con i genitori, finché la madre, martedì, arrivata prima a scuola, la scorge senza velo. Pretendendo la sua uscita in anticipo, la porta subito a casa dove la percuote e, avvisando subito il padre fuori città, la minaccia di future ripercussioni.

La giovane spaventata, l'indomani, si reca a scuola e si confida con il preside e gli insegnanti, temendo il prossimo arrivo del padre. La scuola, allarmata dalle evidenti contusioni (ferita al labbro e altre "ammaccature" fortunatamente guaribili) ha subito allertato la Squadra Mobile che ha provveduto prontamente all'allontanamento del minore dal tetto di casa. La madre, ora indagata sia dalla Procura di Udine sia dalla Procura dei minori, ha ammesso di aver alzato le mani sulla figlia ma di averlo fatto per i suoi comportamenti erronei, non certo per motivi religiosi.

Truffe e raggiri in autostrada, la mappa: le 10 stazioni di servizio più pericolose

Truffe e raggiri La mappa: le 10 stazioni di servizio più pericolose



Pacchi con l'elenco telefonico venduto al posto dell'ultimo modello di computer", furti d'auto, truffe di vario genere. Sono circa 9 mila le vittime ogni anno dei raggiri che hanno luogo nelle aeree di servizio in autostrada. Il dato è stato stimato dal quotidiano Il Giornale che ha incrociato i dati delle denunce raccolte ogni anno da Polstrada. E ha stilato una lista delle dieci stazioni dove con più frequenza sono stati registrate truffe e raggiri. Eccolo:

A4 Fratta Nord

A4 Arino Ovest

A13 San Pelagio Ovest

A 13 Po Ovest

A 14 Sillaro Ovest

A 14 Canne della Battipaglia Ovest

A10 Bordighera Sud

A 10 Valle Chiappe sud

A 12 Riviera Sud

A 12 Versilia Ovest

A1 La Macchia Ovest

A1 Teano Ovest

A3 Salerno Ovest

PANICO TRA I RENZIANI La gaffe in diretta a Raitre: Delrio ha inguaiato Matteo

Delrio, la gaffe in diretta dalla Berlinguer: panico nel Pd



Renzi si dimette. Forse: un grosso guaio, in diretta. E se a combinarlo è Graziano Delrio, renziano noto per la sua prudenza, il fatto è clamoroso. Il ministro delle infrastrutture e Trasporti ieri sera era ospite di Bianca Berlinguer a #cartabianca su Raitre. Quando gli chiedono cosa succederà se vince il No al referendum, lui risponde pacifico: "Credo che in quel caso Renzi andrà dal Capo dello Stato a rassegnare le sue dimissioni". Appena sentite queste parole, nel Pd inizia l'agitazione: la parola d'ordine, tra i renziani, era evitare commenti sul "dopo" nelle ultime ore, perché in fondo sarà una partita da giocare solo dopo il voto, in base alle proporzioni dell'eventuale sconfitta, e con l'ultima parola che spetterà al presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Un grave imbarazzo, dunque. Non a caso dopo qualche minuto è lo stesso Delrio a cercare di porre rimedio alle sue incaute parole: "Se perdiamo perdiamo, prendiamo atto che non siamo riusciti a convincere gli italiani. Credo che Renzi appunto come ha già detto più volte andrà dal Capo dello Stato a consegnare la sua disponibilità". Non dimissioni, dunque, ma disponibilità "a valutare il percorso". Tradotto: Renzi potrebbe tornare alla Camere per una sfiducia formale o intavolare la trattativa per un suo reincarico. 

La salute della donna in Italia ‘Foto’ di Onda e Farmindustria

La salute della donna in Italia ‘Foto’ di Onda e Farmindustria


di Matilde Scuderi



Le donne italiane hanno un'aspettativa di vita di 85 anni, contro gli 80,3 degli uomini; quelle che un tempo erano ritenute malattie a prevalenza maschile come le malattie cardiovascolari, obesità, carcinoma polmonare, sono ora fra le principali cause di morte per le donne. Rispetto agli uomini consumano più farmaci, con una prevalenza d'uso del 67,5% contro il 58,9% negli uomini, fumano di meno - il 14,8% di donne dichiara di fumare sigarette rispetto al 24,5% degli uomini - e fanno meno uso di alcol -  le consumatrici a rischio sono l'8,2% rispetto al 22,7% dei consumatori. Nonostante le donne in sovrappeso siano meno degli uomini (28,2% contro 44,8%), sono loro a praticare meno sport e a essere più sedentarie: solo il 10,3% fa attività sportiva con continuità e il 44,1% è sedentaria, contro rispettivamente il 27,1% e il 35,5% degli uomini. A fare il punto sulla salute della donna è il Libro bianco di Onda, l'Osservatorio nazionale sulla salute della donna,  grazie alla collaborazione con Farmindustria, presentato Roma. Giunto alla quinta edizione, il Libro bianco sulla salute della donna, che tradizionalmente fotografa lo stato di salute delle donne italiane, viene quest'anno realizzato in concomitanza del decennale di Onda, Osservatorio costituito nel 2006 con l'intento di unire le forze e le competenze per promuovere in Italia la medicina di genere e richiamare l'attenzione delle Istituzioni, del mondo scientifico-accademico e sanitario-assistenziale nonché della popolazione, sulla salute della donna.

Inoltre, quest'anno si è deciso di inserire nel volume uno spazio dedicato al welfare femminile che affronta temi quali le politiche di conciliazione, il welfare contrattuale, le pensioni e i loro riflessi sulla salute femminile, nonché un'analisi del welfare aziendale in particolare nel settore farmaceutico, dove vi sono molte donne in posizioni apicali e dove vige una grande attenzione alle lavoratrici. "Tutti aspetti che offrono importanti spunti di interesse e riflessioni e che Onda vuole impegnarsi ad approfondire, con l'obiettivo di offrire una sempre maggiore attenzione ala salute della donna" chiarisce Francesca Merzagora, presidente di Onda. Emerge ad esempio quanto le donne italiane siano sottoposte a peggiori condizioni lavorative rispetto agli uomini, fattore questo che le espone a maggiori rischi di stress con ripercussioni sulla salute. Migliori condizioni si riscontrano nelle aziende farmaceutiche, dove il gender gap è molto inferiore alla media, perché le mansioni delle donne sono di primo livello e sono molte le iniziative per rendere il luogo e il tempo di lavoro più compatibili con le esigenze di vita privata. Oltre al welfare, gli argomenti del volume spaziano dalla sicurezza dei punti nascita alla tutela della fertilità, dalla prevenzione cardiovascolare declinata al femminile alla depressione nei cicli vitali della donna, dallo stato dell'arte della ricerca oncologica in rosa alle problematiche associate a sovrappeso e obesità femminili, dal dolore cronico all'impatto delle malattie autoimmuni reumatiche sull'essere 'donna', dalle demenze alla condizione della donna anziana alla violenza in genere.

"La nostra è una sfida intrapresa con idee e con slancio, convinti che si possa dare un contributo per modificare l'impostazione androcentrica della medicina che, sin dalle sue origini, relegava gli interessi per la salute femminile ai soli aspetti correlati alla riproduzione - spiega Merzagora - Il volume rinnova il nostro impegno volto a rendere l'approccio di genere uno strumento di programmazione sanitaria e di pratica clinica, a garanzia di una medicina sempre più personalizzata e basata sulla centralità del paziente, cosiddetta genere-specifica. Come da tradizione consolidata, dal 2007 ogni due anni, nella realizzazione del Libro bianco abbiamo al nostro fianco Farmindustria e per questa edizione, nel decennale dell'Osservatorio, abbiamo deciso di sviluppare un'impostazione differente del volume per dare uno spazio di approfondimento alle tematiche contemplate dal primo Manifesto sulla salute della donna, presentato in EXPO 2015. Abbiamo voluto anche considerare due aspetti, quello del welfare al femminile e della farmacologia di genere, su cui è necessario sempre più investire, considerato l'impatto sulla salute delle donne e sulla loro qualità di vita".

"Dieci anni di Onda ed edizione numero cinque del Libro bianco sulla salute della donna: traguardi importanti - afferma il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi - per continuare a camminare insieme e mettere in evidenza il legame strettissimo tra donne e imprese del farmaco, In Italia infatti l'occupazione femminile è del 43%, una quota che supera addirittura il 50% nella R&S. E per le donne molte imprese hanno da tempo sviluppato un welfare che favorisce il bilanciamento tra carriera, famiglia e vita privata. Senza dimenticare di prendersi cura della loro salute: nel mondo sono 850 i farmaci in sviluppo per le malattie tipiche dell'universo rosa. Le imprese del farmaco hanno puntato sulle donne perché il loro successo è parte del successo dell'industria farmaceutica nel cambiare in meglio la vita di milioni di persone".

"Strumenti quali la conciliazione dei tempi di vita e lavoro hanno lo scopo di unire - mettere d'accordo - le diverse esigenze delle donne con il mondo del lavoro - afferma Rossana Dettori, dirigente CGIL Nazionale - Nascono quindi, come strumenti positivi necessari per rendere libere le donne, libere di scegliere sul proprio corpo, sulla propria vita lavorativa e familiare. In questi anni le politiche nazionali ed europee hanno spesso prodotto vincoli negativi per le donne costringendole a scegliere tra famiglia e lavoro o ad accettare condizioni di lavoro capestro con ripercussioni sulla loro salute psico/fisica. Credo sia oggi indispensabile che governo, sindacati, associazioni e datori di lavoro pubblici e privati, collaborando insieme, rimettano al centro la conciliazione vita/lavoro, riconsegnando alle donne la loro libertà". "La legge di stabilità 2016 conferma la volontà del Governo di favorire il ricorso al welfare aziendale, o meglio contrattuale, anche nell'ambito dell'erogazione della parte variabile del salario legata alla produttività - sostiene Giovanna Ventura, segretaria confederale CISL, Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori - Le donne sono una risorsa strategica per un welfare contrattuale che insieme concilia una risposta ai (nuovi) bisogni di sicurezza sociale e di salute e crescita del paese e della sua economia".

"Ancora oggi sussistono troppi alibi che impediscono di superare davvero le differenze tra donne e uomini - ribadisce Tiziana Bocchi, segretaria confederale UIL, Unione Italiana del Lavoro - In quest'ottica crediamo che la ricerca dedicata alla medicina di genere possa essere di fondamentale importanza. Basti pensare che una delle conseguenze del conclamato reddito più basso delle lavoratrici è la loro minore capacità rispetto agli uomini, di provvedere efficacemente alla propria salute. È necessario, quindi, un vero cambiamento culturale che, attraverso una maggiore attenzione alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, sappia approdare a una vera 'condivisione' delle opportunità, dei diritti e dei doveri tra i due generi: perché entrambi devono farsi carico anche di quel 'lavoro di cura' che la Costituzione affida, purtroppo, a uno solo dei due".