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sabato 19 marzo 2016

Mossa clamorosa: Cav e Alfano insieme cosa faranno per fregare Meloni e Salvini

Berlusconi e Alfano ancora alleati: dove, come e cosa cambia per il centrodestra



Silvio Berlusconi vuole riproporre il "modello Milano" anche in Sicilia. Tradotto: Forza Italia tornerà alleata con Ncd, come del resto già accade in Regione Lombardia e nella candidatura comune di Parisi a sindaco di Milano. Intervistato dal quotidiano La Sicilia, è lo stesso Cavaliere a lanciare un messaggio chiaro ad Angelino Alfano, lo stesso giorno in cui Maurizio Lupi a sua volta chiede a Berlusconi di riunire i moderati allontanandosi dalla "destra lepenista di Salvini e Meloni". 

"Non servo rancore" - "In politica vince chi non serba rancore. Ncd è un partito costituito da donne e uomini che vengono dal centrodestra, la cui collocazione naturale è con noi. E sono solo felice quando, come a Milano, si creano le condizioni perché i moderati stiano tutti insieme; mi auguro che questo succeda anche in Sicilia". A lavorare alla grande intesa siciliana è Gianfranco Miccichè: "Sono ottimista e so che con i moderati faremo grandi cose. La gente ci chiede di stare uniti, non divisi. La posizione di Ncd a livello nazionale ovviamente mi dispiace, ma ora stiamo parlando della Sicilia. Mi sta a cuore parlare dei temi siciliani, più che di quelli nazionali". 

Il messaggio a Salvini e Meloni - Con il Pd demolito dalla gestione disastrosa del governatore Rosario Crocetta, la vittoria finale del Movimento 5 Stelle nell'isola sembra sicura. E la Sicilia è, storicamente, un laboratorio politico assai complesso che raramente è riuscito ad esportare assetti ed alleanze sul piano nazionale, ma il nuovo patto tra Forza Italia e Ncd potrebbe inviare un messaggio (bellicoso) agli attuali compagni di viaggio dell'ex premier. Che non potrebbero essere più tali, tra qualche settimana. 

Flop Bignardi, tragedia in prima serata tutta la colpa è di un big della politica

Daria Bignardi, il suo primo flop a Raitre: tragedia in prima serata, la colpa è di un big



Primo flop del direttore Daria Bignardi. E la colpa è di Walter Veltroni. Ieri sera è andato in onda in prima serata il documentario (flop) diretto da Walter Veltroni I bambini sanno, che al cinema non ha visto nessuno. E neppure in tv: l'ascolto ha toccato un misero 3.8% di share in prima serata su Raitre, nella rete diretta da Daria Bignardi. Che ottiene così il suo primo croccante fiasco. 

Questi infatti i risultati delle altre reti: su Raiuno Don Matteo 10 ha registrato nella prima puntata 7.264.000 telespettatori, share 27,07% e nella seconda (in seconda serata) 6.542.000, 29,62%. Il netto è di 6.903.000, 26,22%. Virus - Il contagio delle idee ha registrato su Raidue 974.000 telespettatori, share 4,17%. Il Segreto, in prima tv, ha registrato su Canale 5  3.489.000 telespettatori, share 14,28%. Le Iene Show su Italia 1 ha fatto nella presentazione 1.054.000 telespettatori, share 3,86% e nel programma 2.021.000, 9,42%. Su Rete 4 il film Pari e dispari ha toccato 1.292.000 telespettatori, share 5,32%. Infine su La7 l'esordio di Eccezionale veramente ha registrato 854.000 telespettatori, share 3,73%.

"Quel farmaco fa venire il tumore": all'estero è stato ritirato, in Italia no

"Quel farmaco fa venire il cancro". All'estero è stato ritirato, in Italia no



In Italia l'Actos, farmaco per la cura del diabete, è regolarmente commercializzato. In Germania e Francia è stato ritirato, negli Stati Uniti c'è stata addirittura la condanna dell'azienda produttrice a 9 miliardi di dollari (poi ridotti a 36,8 milioni) in risarcimento per i pazienti, visto che aveva nascosto intenzionalmente i rischi legati all'uso del farmaco e addirittura distrutto la documentazione scientifica tra il 2002 e il 2012. L'Actos è un farmaco in compresse che dovrebbe curare il diabete mellito di tipo 2. Come scrive la Stampa, però, il farmaco contiene un principio attivo, il pioglitazone, associato a un aumento del rischio di contrarre il cancro alla vescica.

L'indagine - La procura di Torino ha aperto un fascicolo sul farmaco prodotto dalla Takeda Pharmaceutical Co. e dalla Eli Lilly & Co., ipotizzando il reato di commercio e somministrazione di medicinali guasti. Il rischio che l'uso del farmaco possa aumentare le possibilità di sviluppare un cancro alla vescica è indicato da diversi documenti e relazioni degli ultimi anni, da quella della Commissione europea del 2011, a un altra dell'Aifa che nell'agosto dello stesso anno mostrava l'aumento del rischio di cancro alla vescica, tant'è che la correlazione è stata inserita nella scheda tecnica del farmaco.

Migranti, c'è l'accordo Ue con la Turchia: gli irregolari saranno rimandati indietro

C'è l'accordo Ue con la Turchia: i migranti irregolari saranno rimandati indietro



Gli Stati membri dell'Unione Europea e la Turchia hanno trovato l'accordo per arginare l'ondata migratoria che sta coinvolgendo alcune zone dell'Europa e avrà effetto immediato. A partire dal prossimo 20 marzo inizieranno le operazioni per individuare i migranti irregolari mentre i ritorni inizieranno a partire dal 4 aprile. 

Italia - In conferenza stampa Matteo Renzi si è detto soddisfatto del vertice: "L'accordo raggiunto rispetta i requisiti che ci eravamo dati c'è un esplicito riferimento ai diritti umani, alla libertà di stampa e quei valori fondanti dell'Europa. La nostra posizione era sì all'accordo, ma non a tutti i costi, abbiamo ottenuto questo principio, adesso vedremo di lavorare per fare in modo che tutto vada nel miglior modo possibile. Alle parole ora devono seguire i fatti. L'accordo - continua il Premier italiano - con la Turchia è frutto di un lungo negoziato, vedremo se sarà applicato, l'auspicio naturalmente è tutto. Lo stesso approccio dovrà valere con i paesi del Nord Africa". 

Le condizioni - Nelle prossime ore saranno più chiari i termini dell'accordo, ma tutti i migranti in arrivo nelle isole greci saranno registrati individualmente e le loro richieste di asilo analizzate una per una. Chi non dovesse avere i requisiti necessari sarà riportato in Turchia. 

Debiti con Equitalia arriva la svolta Sanatoria: a chi spetta e come si ha

Debiti con Equitalia: la svolta, arriva la sanatoria: a chi spetta



Obbligare Equitalia ad accettare la rateizzazione dei debiti dei cittadini insolventi con l'erario o con l'Inps. Anna Maria Bernini, ex ministro delle Politiche Ue nel governo Berlusconi IV e oggi senatrice di FI, vuole lanciare un salvagente a chi se la passa male con il fisco. Insieme al collega Emilio Floris e dietro l'impulso di Italo Furlotti, presidente del 'Movimento oppressi dal fisco', ha depositato e presentato ieri al Senato un testo sul quale, ha assicurato, si impegnerà a raccogliere tutte le firme dei senatori.

Il ddl di 'rottamazione dei ruoli' (così denominato dalla stessa Bernini) è destinato a due diverse tipologie di cittadini:

- in grave difficoltà finanziaria, ovvero con un debito per oltre il 50% precedente al 31 dicembre 2010;

- in momentanea difficoltà finanziaria, con un debito oltre il 50% precedente al 21 dicembre 2012.

I primi accettano il pagamento integrale dell'Iva, pagamento integrale contributi o il 75% dei tributi, ottenendo lo stralcio integrale di sanzioni, interessi e dell'aggio di riscossione. Quelli in momentanea accettano lo stesso trattamento, pagando il 95,5% dei tributi, fermi restando lo stralcio come nel caso precedente.

Per importi inferiori a 50mila euro, il debito si estingue con 8 rate trimestrali pagabili in 2 anni.

Per quelli superiori a 50mila euro: 12 rate trimestrali, pagabili in 3 anni.

La scelta - "Non è un condono - ha spiegato Bernini - perché non ha come destinatari dei biechi evasori fiscali ma persone normali che lavorano - artigiani, commercianti, imprenditori - che a fine mese si trovano davanti al drammatico interrogativo se pagare il mutuo, i dipendenti o le rate del fisco. E dato che la soglia della povertà è aumentata drasticamente, non di rado a domandarsi come fare per mantenere i figli e la famiglia e con quali soldi comprare da mangiare". Le cifre non lasciano scampo: al 28 febbraio 2015, scrive Bernini, le somme iscritte a ruolo a carico dell’agente della riscossione ammontavano a 682,2 miliardi ma 580,2 di questi sono da considerare prudenzialmente inesigibili e il loro recupero risulta incerto. "Invece, con la nostra proposta, l'erario è in grado di recuperare questi crediti", ha assicurato la senatrice di FI.  "Ora - ha spiegato Bernini - il contribuente va da Equitalia e chiede per favore di poter negoziare un piano di rientro.Con la nostra proposta invertiamo l'ordine dei fattori: obblighiamo l'agente della riscossione, sulle base di un calcolo aritmetico che consente all'erario di recuperare i crediti deteriorati, riducendo l'importo del capitale eliminando gli interessi, ad accettare un piano concordato di rientro, con una rateizzazione compatibile con le possibilità finanziarie del contribuente".

PRESO IL TERRORISTA Ecco dov'era nascosto Salah Dettaglio-choc sul covo

Preso il super ricercato del Bataclan, il dettaglio inquietante sul nascondiglio



Dopo una fuga durata 4 mesi Salah Abdeslam, l'ottavo uomo del commando degli attacchi di Parigi, è stato catturato a Bruxelles in un raid delle forze speciali belghe a Molenbeek. Abdeslam, secondo quanto riportano i media belgi era nascosto in un appartamento ed è ferito a una gamba. Gli agenti hanno sparato alle gambe per neutralizzare il super ricercato che non aveva risposto quando gli avevano intimato di arrendersi. Il terrorista è stato trasportato in un ospedale nell'area di Bruxelles, riferisce l'emittente Rtbf. Nella sparatoria sarebbe rimasto ferito anche un poliziotto.

Le indagini Dalle prime indagini è emerso che l'appartamento di Molenbeek dove è stato trovato il super ricercato, che dunque sarebbe rimasto nascosto nel suo quartiere dove dallo scorso novembre era stata scatenata una caccia all'uomo senza precedenti che per giorni ha anche letteralmente paralizzato l'intera Bruxelles - era sotto sorveglianza da due giorni.L'edificio, al numero 79 della rue des Quatre Vents, è di proprietà del comune di Molenbeek-Saint-Jean, una delle 19 municipalità di Bruxelles e che l'appartamento dove il super ricercato si nascondeva era in affitto alla madre di un suo amico.

venerdì 18 marzo 2016

Mistero Bergoglio: quei test clinici e il viaggio del prete dagli 007 cinesi

Vatileaks, la rivelazione clamorosa: i test clinici falsi di Papa Francesco consegnati agli 007 cinesi



I test clinici (falsi) sulla salute di Papa Francesco finiti in mano agli 007 della Cina. Sarebbero questi gli ultimi clamorosi sviluppi del processo Vatileaks. Secondo quanto riferisce Repubblica monsignor Lucio Vallejo Balda avrebbe effettuato un misterioso viaggio a Dubai in compagnia dell'ex colonnello dei Ros Giuseppe De Donno, per consegnare ai servizi segreti di Pechino la cartella clinica di Bergoglio. Il militare, tuttora sotto processo per la trattativa Stato-Mafia, smentisce categoricamente: "Ma quali 007, lui era in missione di carità". Ma il viaggio c'è stato, e dalle carte del processo emergerebbe che Balda, imputato insieme a Francesca Chaouqui e ai due giornalisti Gianluigi Nuzzi ed Emiliano Fittipaldi, avrebbe consegnato ai servizi le analisi di sua madre.  

La mail e gli esami modificati - A settembre la gendarmeria vaticana perquisisce l'abitazione della commissione vaticana sulle Finanze e dentro cellulare e pc trovano le chat di Whatsapp con Nuzzi, Fittipaldi, la Chaouqui, le password di accesso ai database della Cosea e un paio di mail in cui parla con De Donno del viaggio in Dubai. E poi, scrive Repubblica, spuntano anche i file dell'elettrocardiogramma e delle analisi del sangue della madre 82enne del monsignore, con intestazione modificata: al posto del nome della signora, quello di Jorge Mario Bergoglio. 

Il viaggio a Dubai - "Conosco Balda da molti mesi, almeno dal 2014. Con lui ero in ottimi rapporti. È stata la Chaouqui a presentarmelo, spiega sempre De Donno a Repubblica. "Io dovevo andare a Dubai per lavoro, lui per incontrare persone legate all'associazione benefica Messaggeri della Pace a cui voleva chiedere dei finanziamenti o non so bene cosa. Il periodo coincideva, quindi abbiamo deciso di andare insieme, tutto qua. Il biglietto me lo sono pagato da solo, ovviamente". A Dubai, rivela l'ex colonnello, "Balda girava con l'abito talare e un trolley. Mi sembrava molto rilassato, siamo stati a cena in albergo. Non sono stato con lui tutto il tempo, quindi non saprei dire con chi si è visto". Resta un  mistero anche sul motivo, eventuale, di quell'incontro: forse per accreditarsi con i cinesi, o forse per avere da loro qualcosa in cambio.