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venerdì 6 novembre 2015

Le ferie dei magistrati sono da tagliare: la sentenza che fa piangere le toghe

Ferie dei magistrati, la Corte Costituzionale: sì al taglio, inammissibile il ricorso del Tribunale di Ragusa




La Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile la questione di legittimità sollevata dal tribunale di Ragusa sulla riduzione delle ferie per i magistrati, da 45 a 30 giorni, contenuta nel decreto legge approvato lo scorso anno in materia di arretrato civile. La Corte ha bocciato il ricorso "per difetto di motivazione in punto di rilevanza": quando il rimettente "non spieghi adeguatamente le ragioni per le quali ritiene di dover applicare la norma della cui legittimità costituzionale dubita per proseguire nel giudizio pendente dinanzi a sé, la questione - si legge nella sentenza n. 222 depositata oggi - è inammissibile". Nel caso in esame "nell'itinerario argomentativo seguito dal giudice a quo - osserva la Consulta - non è ravvisabile alcun elemento che chiarisca le ragioni per le quali egli ritiene di dover fare applicazione delle disposizioni censurate, per consentire la
prosecuzione del procedimento in corso". 

Nel caso in esame "nell'itinerario argomentativo seguito dal giudice a quo - osserva la Consulta - non è ravvisabile alcun elemento che chiarisca le ragioni per le quali egli ritiene di dover fare applicazione delle disposizioni censurate, per consentire la prosecuzione del procedimento in corso". La Corte ricorda inoltre di aver "già avuto più volte occasione di delineare l'ambito di applicazione e la finalità dell'istituto della sospensione feriale dei termini processuali, precisando che esso, nato dalla necessità
di assicurare un periodo di riposo a favore degli avvocati e procuratori legali è anche correlato al potenziamento del diritto di azione e di difesa, richiamato dall'articolo 24 della Costituzione a cui "deve essere accordata tutela, quando la possibilità di agire in giudizio costituisca per il titolare l'unico rimedio per far valere un suo diritto. Risulta, dunque, evidente - conclude la sentenza - che l'individuazione del periodo di sospensione feriale dei termini processuali risponde a un'esigenza di garanzia dell'effettività del diritto di difesa nel periodo di riposo degli avvocati, ben diversa da quella sottesa alla previsione del periodo di congedo ordinario dei magistrati, cui sono viceversa indirizzate, a titolo esclusivo, alcune delle censure" sollevate dal tribunale di Ragusa.

Berlusconi sarà in piazza con Salvini Nasce il fronte anti-Renzi: il patto

Silvio Berlusconi sarà in piazza a Bologna insieme a Matteo Salvini e Giorgia Meloni




In piazza con Matteo Salvini ci sarà anche Silvio Berlusconi. A Bologna, domenica 8 novembre, il "Blocca-Italia" leghista diventerà la più grande manifestazione anti-renziana del centrodestra italiano. A darne l'annuncio è stato lo stesso Berlusconi, che si è detto "ben lieto di accettare l'invito del segretario della Lega". Un passo indietro, o meglio avanti rispetto alla brusca frenata di un giorno fa che sembrava una rottura quasi definitiva tra Forza Italia e Lega. "Non potevamo restare indifferenti dinanzi alle pressioni dei nostri elettori (e anche di qualche onorevole, ndr), che in questi giorni hanno insistentemente chiesto una forte dimostrazione di unità del centrodestra - ha spiegato il Cav in una nota -. Questa unità si è concretizzata ieri nella riunione dei capigruppo di Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d'Italia, per il coordinamento della nostra azione parlamentare a partire dalla legge di stabilità, a conferma che i movimenti del centro-destra hanno l'assoluta consapevolezza di poter vincere soltanto se uniti". "L'appuntamento con Matteo Salvini e con Giorgia Meloni - ha concluso - è quindi fissato per le ore 12 di domenica 8 novembre in Piazza Maggiore a Bologna".

Spara ai ladri e gli rovinano la vita Ermes Mattielli è morto di crepacuore

Dopo la condanna, è morto Ermes Mattielli. Doveva risarcire i rapinatori feriti




Non ce l'ha fatta Ermes Mattielli, l'artigiano 62enne di Velo d'Astico (Vicenza) ricoverato da due giorni all'ospedale San Bortolo dopo aver subito un infarto. Mattielli era diventato suo malgrado famoso dopo aver subito una rapina nel deposito della sua attività. Mattielli ha sparato con la sua pistola ai due rapinatori, due uomini di origine albanese, ferendoli all'interno del cortile del deposito. L'uomo era stato condannato a 5 anni e 4 mesi per duplice tentato omicidio e doveva anche risarcire i due rapinatori con 135mila euro. Una cifra che lui stesso, intervenuto pochi giorni fa alla Zanzara su Radio 24 da Giuseppe Cruciani, aveva conferma confermato di non avere, essendo stato di fatto costretto a chiudere la propria attività ed essendo rimasto senza soldi. Le condizioni di salute di Mattielli si sono aggravate nei giorni successivi alla notizia della condanna definitiva, fino al ricovero e poi al decesso in ospedale.

Don Maurizio Patriciello, il prete della mobilitazione nella Terra dei Fuochi, venerdì a Senigallia

Don Maurizio Patriciello, il prete della mobilitazione nella Terra dei Fuochi, venerdì a Senigallia


(di viveresenigallia)


Don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, Napoli, è da tempo a fianco del suo popolo per promuovere giustizia e legalità, messe a dura prova da camorra, disoccupazione e disastri ambientali. Tante le sue battaglie per la bonifica della cosiddetta 'Terra dei fuochi', un'area tra le province di Napoli e Caserta in cui sono state stoccate centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti tossici e i tassi di mortalità per malattie oncologiche sono tra i più alti  in Europa.

Don Maurizio porterà la sua testimonianza venerdì 6 novembre 2015, alle 21.15, al Teatro 'Portone' di Senigallia in occasione della Giornata del creato.

Unanimemente riconosciuto come la voce e la coscienza pulita della Terra dei Fuochi, Maurizio Patriciello, parroco della Parrocchia di San Paolo Apostolo in Caivano, è sicuramente prete di trincea. E’ da sempre impegnato nella lotta contro la camorra ritenuta complice del traffico di rifiuti tossici sversati nel cuore della Campania con conseguenze drammatiche per le popolazioni di quelle zone. E’ entrato in seminario a 29 anni dopo aver lavorato come paramedico in ospedale, collabora come editorialista con il quotidiano “Avvenire”. Rifacendosi a don Mazzolari dice “ognuno di noi deve lavorare per essere promosso a uomo”.

Nella battaglia che sta conducendo riconosce l’impegno della Chiesa, della comunità locale, ma quello ancora troppo debole della politica che tende a ridimensionare. La forza di cambiare, dice, gli viene dalla sofferenza della gente che lo spinge a fare tutto quello che è possibile per uscire da questo scempio.

LA DRITTA SUL PIENO Un trucchetto sulla benzina fa durare di più auto e soldi

Benzina dopata con additivi: l'auto dura di più e si risparmia


di Dino Bondavalli



Fare il pieno con uno di questi carburanti anziché con benzina o gasolio standard può costare dai 5 ai 10 euro in più. Ma, se li si utilizza con costanza, nell’arco della vita di un’auto i combustibili premium possono garantire benefici tali da trasformare il sacrificio economico al distributore in un buon investimento già dopo 5 anni.

Anche se la differenza di 10-15 centesimi al litro che ci si trova a pagare alla pompa è tutt’altro che irrilevante, specie per chi percorre molti km l’anno, i vantaggi sembrano oggettivi. Tanto che, al di là delle strategie commerciali e delle politiche industriali che spingono le diverse compagnie petrolifere a privilegiare l’aumento della potenza piuttosto che la riduzione dei consumi o il minor impatto ambientale, gli effetti positivi sul motore accomunano i principali marchi.

Dire se la differenza di prezzo sia giustificata o se alla lunga l’utilizzo di carburanti premium possa tradursi addirittura in un risparmio grazie alla riduzione dei consumi e alla minore necessità di manutenzione, «è difficile», dice Franco Del Manso, responsabile Ufficio rapporti internazionali e tecnici dell’Unione Petrolifera. I dati comparati sugli effetti dei carburanti premium e standard sono custoditi dai produttori con ancora più cura di quanto non accada con le formule di benzina e gasolio.
Una prova su strada condotta dal mensile Quattroruote nel 2011, nell’ambito della quale due vetture identiche alimentate una con gasolio standard e l’altra con premium avevano entrambe percorso 50mila km lungo gli stessi percorsi e con lo stesso stile di guida, aveva rivelato che i benefici erano concreti. E che, soprattutto, aumentavano con il passare del tempo. 

Se su strada il vantaggio medio in termini di minori consumi era stato dell’1,1% il divario nelle ultime migliaia di km era cresciuto «fino al 3,8%». Non solo. Nei test effettuati al banco «il vantaggio dell’auto alimentata con gasolio speciale è stato del 6% a inizio prova, e addirittura del 12% a fine», recita il resoconto della rivista.

Benefici erano poi stati registrati sullo stato del motore. Nella vettura alimentata con gasolio premium, che aveva anche evidenziato un avviamento più facile alle basse temperature, iniettori, camere di combustione e valvole risultavano privi di incrostazioni. In quella alimentata con gasolio standard erano invece presenti depositi e residui, comunque non tali da compromettere il funzionamento ottimale della vettura.

«La sensazione di un esperto è che possa essere conveniente spendere qualcosa in più», commenta Del Manso, «i fuel speciali, infatti, garantiscono diversi benefici: da un lato, grazie ad additivi e sostanze detergenti che evitano la formazione di depositi, salvaguardano pompe e iniettori nella fase di alimentazione, cosa fondamentale per le prestazioni e il contenimento delle emissioni. Dall’altro, grazie all’impiego di combustion improver, garantiscono la combustione completa ed evitano che si sporchino le valvole, cosa che pregiudica il rendimento del motore».

Ma c’è di più. I carburanti premium offrono una qualità superiore a quelli standard già a partire dalla formulazione, particolarmente curata. Inoltre, in molti casi sono prodotti senza l’impiego dei biocarburanti, che per legge devono essere immessi per una quota del 5% (che salirà al 5,5% nel 2016, al 6,5% nel 2017, al 7,5% nel 2018 e fino al 10% nel 2020) nella benzina e nel gasolio commercializzati.

«Alcune aziende scelgono di non mettere biocarburanti nei fuel speciali, raggiungendo la quota del 5% di biocarburanti da immettere nella benzina e nel gasolio solamente attraverso i fuel standard», spiega il tecnico dell’Unione Petrolifera. In questo modo evitano possibili effetti negativi.

I biocarburanti, infatti, possono creare «problemi in fase di alimentazione e fare intasare i filtri formando funghi e morchie», dice Del Manso, «inoltre sopra i 100 gradi possono diventare instabili e creare incrostazioni, oltre al fatto che riducono comunque un po’ i rendimenti e fanno aumentare leggermente i consumi, visto che hanno un potere calorifico inferiore». Tanti piccoli dettagli che alla fine fanno la differenza. E che aiutano a capire perché «i fuel speciali vanno utilizzati regolarmente. Limitarsi a fare un pieno ogni tanto serve a poco», conclude l’esperto.

Ecco la misteriosa telefonata tra Renzi e Mineo sulla Boschi

Ecco la misteriosa telefonata Renzi-Mineo sulla Boschi




La data è 11 giugno 2014, l’ora poco prima di cena. E’ in quel momento che a Corradino Mineo, ancora senatore del Pd arriva una telefonata inattesa da parte del presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Quel pomeriggio Mineo è stato sostituito dal Pd nella commissione affari costituzionali del Senato che sta affrontando la celebre riforma costituzionale. Anche senza Mineo- che vuole un Senato elettivo- la maggioranza in commissione ci sarebbe, per cui quella sostituzione sembra solo punitiva…“Pronto, Corrado? Sono Matteo…”, l’esordio della telefonata ha tono cordiale. Renzi prosegue: “sei furioso, eh? Ti capisco…”. Mineo lo interrompe: “…avete preso una decisione tanto antipatica quanto inutile, certo che sono furioso…”. Renzi sospira: “… beh, avete… Non è così. Io sinceramente ero pure contrario…”. Mineo si arrabbia: “… dai, non questo. Almeno non prendermi in giro!”. Renzi: “no, no… dico davvero… Non sono stato io. L’ha voluto a tutti i costi Maria Elena, ed è lei che si è irrigidita sul Senato non elettivo. A me andava bene la riforma anche eleggendo i senatori, ma lei si è impuntata. Se dicevo di no, poi facevo la pazza… Comunque è una sostituzione tecnica, solo temporanea.. Mi capisci, no…?”.

Ecco, è questa la telefonata cui si riferiva Mineo in quello che è sembrato un antipatico pizzino: “Renzi è succube di una donna bella e decisa…”, in cui il senatore fuoriuscito dal Pd sembrava alludere a ben altro confessato in privato. Il giorno dopo Mineo ha fatto una parziale marcia indietro, fingendosi stupito che la stampa avesse interpretato quel pizzino con “allusioni sessuali”, quando lui si riferiva a questioni politiche. In effetti così è stato. E non è affatto detto che Renzi sia politicamente succube di Maria Elena Boschi. E’ assai più probabile che come con tanti altri si sia fatto beffe di Mineo, raccontando la prima favola che gli è venuta in mente…


giovedì 5 novembre 2015

Terrorismo, stop ai voli da Milano La compagnia che ferma gli aerei

Stop a tutti i voli da Milano a Sharm El Sehik. La decisione della compagnia low cost




La compagnia aerea Easyjet ha deciso di annullare da oggi i voli programmati da Milano verso Sharm El Sheikh, così come già deciso per quelli da Londra e Manchester. La compagnia inglese si è così adeguata alla raccomandazione del governo di David Cameron che aveva sconsigliato ai voli civili di sorvolare l'area a sud della penisola del Sinai dopo lo schianto dell'Airbus russo nel quale hanno perso la vita 244 persone. Nonostante lo scetticismo del governo egiziano, sulla strage sta crescendo la convinzione in ambito internazionale che a far cadere l'aereo sia stato un ordigno esplosivo. La stessa intelligence americana ha dichiarato di avere forti sospetti che la tragedia sia stata causata da una bomba custodita in una valigia, probabilmente caricata a bordo attraverso il semplice imbarco dei bagagli all'aereoporto di Sharm.