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domenica 2 agosto 2015

Buoni pasto, al via la "rivoluzione" Cosa cambia (e come ti fregano)

Buoni pasto elettronici, cosa è cambiato




di Tobia De Stefano 



Dal 1˚ luglio 2015 è stato esteso a 7 euro la detassazione dei buoni pasto elettronici. Cambiano regole e consuetudini che valgono per i ticket cartacei? È possibile ancora usare i tagliandi al Super? I buoni sono cumulabili? Li posso utilizzare solo per il pranzo? Libero ha chiesto al presidente Anseb (l’associazione delle società che emettono buoni pasto) Emmanuele Massagli di chiarire tutti i dubbi.

Ci può spiegare come funziona il meccanismo dei buoni pasto? Quali i vantaggi per società emittenti, pubblici esercizi, lavoratori e datori di lavoro?

«Il buono pasto è un servizio sostitutivo di mensa che può essere utilizzato per somministrare alimenti e bevande o cedere prodotti di gastronomia pronti per il consumo immediato. Le aziende che non forniscono un servizio di mensa possono distribuire a tutto il personale un buono pasto per ciascun giorno lavorato. L' importo è determinabile dall' azienda, ma solitamente compreso tra 5,29 (in caso di buono pasto cartaceo) e 7 euro (buono pasto elettronico), ovvero i valori entro i quali il buono è detassato. Le società emittenti stampano i buoni con rigorosi sistemi antifalsificazione e li commerciano; i pubblici esercizi convenzionati godono dell' aumento di clientela connesso all' accettazione dei buoni pasto; i lavoratori hanno a disposizione delle somme detassate per pranzare; per i datori di lavoro il costo del servizio è deducibile e l' Iva è detraibile integralmente. Insomma, un sistema "win win win win".

Ma i pubblici esercizi si lamentano perchè il rimborso è inferiore al valore facciale del buono...

«Il valore facciale è quello a disposizione del lavoratore, il rimborso al pubblico esercente è concordato nel contratto di convenzione con la società emittente».

Un emendamento all' ultima legge di stabilità riguardava i buoni pasto. Cosa prevede e da quando è entrato in vigore?

«Dopo 17 anni di immobilità del valore detassato (un periodo talmente lungo da averlo reso decisamente "fuori mercato"), dal 1° luglio 2015 è stato esteso a 7 euro il vantaggio fiscale dei buoni pasto, sebbene solo se in forma elettronica (concretamente si tratta di badge nei quali sono caricati i buoni pasto consegnati al lavoratore)».

I buoni pasto elettronici saranno più facilmente tracciabili; in questo modo non si lede il diritto alla privacy degli utenti?

«Non vi è alcuna norma che richieda ai datori di lavoro o alle società emittenti di tracciare i buoni pasto. D' altra parte questi sono facilmente tracciabili anche quando cartacei, se letti digitalmente (si pensi al passaggio del codice a barre nelle casse evolute). In questo senso, quindi, con la nuova norma non è cambiato nulla. Non vi è alcun soggetto della filiera che legge impropriamente i dati o viola la giusta privacy dei lavoratori».

Qual è l' attuale diffusione in Italia e in Europa? 

«In Italia attualmente i buoni pasto elettronici sono circa il 20% del totale. Ma è una quota che cresce rapidamente (a tutto vantaggio in primis dei lavoratori, che hanno più valore da spendere) e in un paio di anni i buoni elettronici potrebbero essere la metà del totale dei buoni in circolazione. Siamo ancora a cifre inferiori a quelle che si vedono nel resto d' Europa, ma, appunto, in crescita. In questa prima fase i lavoratori con ticket elettronico che lamentano la mancata accettazione dei buoni possono segnalarlo al proprio datore di lavoro che chiederà alla società emittente di impegnarsi a convenzionare altri esercizi».

Perché il governo sta spingendo per la loro diffusione?

«Il supporto elettronico è indubbiamente un fattore di modernizzazione e ordine del mercato e permette la digitalizzazione della rete degli esercenti, la velocità dei rimborsi e la protezione dalla falsificazione dei buoni».

Esiste un unico Pos per tutti i ticket elettronici?

«I Pos più frequentemente usati sono gli stessi con i quali i publici esercenti leggono le carte di credito. In questo modo si finisce con avere un unico Pos. Ma è possibile che l' esercente, in particolare chi non accetta le carte di credito, possegga diversi Pos a seconda dei ticket elettronici accettati. Gli operatori del mercato, però, si sono già mossi in direzione di uno standard unico che superi il problema dell' incremento dei Pos in uso».

I pubblici esercizi hanno delle agevolazioni per dotarsi dei dispositivi necessari a ricevere i pagamenti?

«Non vi sono agevolazioni governative, ma iniziative messe in campo dalle società emittenti (spesso in questo sollecitate dalle aziende) perché il mercato tenda a digitalizzarsi. Vi sono certamente agevolazioni indirette in termini di velocità del rimborso del buono ricevuto e maggiore valore dei buoni incassati».

Dove posso utilizzare i buoni pasto elettronici? Solo al bar e nei ristoranti o anche nei supermercati e negli altri pubblici esercizi, ad esempio dal panettiere?

«I buoni pasto elettronici, come quelli cartacei, possono essere spesi in pubblici esercizi (bar, ristoranti, self-service ecc...), gastronomie, rosticcerie e supermercati se convenzionati con le società emittenti. In generale, si deve trattare di esercizi in grado di fornire cibi pronti per il consumo o cibo fresco».

È vero che si potrà spendere solo un buono pasto al giorno?

«Anche su questo la normativa non è cambiata. È certamente vero che il datore di lavoro può distribuire solo un buono pasto per giorno lavorato. Può invece capitare che il lavoratore ne utilizzi più di uno quando il valore del pasto è superiore al valore del buono in possesso».

È vero che sarà possibile spendere i buoni elettronici solo a pranzo? C' è il limite temporale delle 20?

«Non vi è stato alcun intervento normativo in questo senso, quindi la normativa rimane la stessa e sul punto non pone una fascia temporale di utilizzo, bensì prevede che il buono sia utilizzato durante la giornata lavorativa, anche se domenicale o festiva, anche qualora l' orario di lavoro non preveda una pausa per il pasto».

I buoni pasto elettronici hanno ancora una scadenza o potranno essere spesi senza limiti temporali?

«Così come i buoni pasto cartacei, anche quelli elettronici hanno una scadenza, di cui è informato il lavoratore (e che, solitamente, è piuttosto ampia)».

Pensioni, lunedì i soldi: di quanto sarà il rimborso

Inps, arrivano i rimborsi delle pensioni: di quanto sarà l'assegno




Lunedì 3 agosto i pensionati con un reddito inferiore a 1.500 euro percepiranno 796,27 euro di arretrati. Arriva così il risarcimento dopo la bocciatura della Corte Costituzionale del mancato adeguamento degli assegni scattato nel 2012 e deciso dal governo Monti. Lo spiega, a titolo esemplificativo, la circolare con cui l’Inps che fornisce le istruzioni applicative del decreto pensioni, con cui il governo ha definito l’entità delle rivalutazioni degli assegni superiori a tre volte il minimo.

Gli assegni  - L’una tantum comprende 210,6 euro di arretrati relativi al 2012, 447,2 euro per il 2013, 89,96 per il 2014 e 48,51 per il 2015. A partire dal 2016, l’assegno mensile percepito dal pensionato sarà di 1.541,75 euro. Più in generale, per gli anni 2012-2013 viene riconosciuta una rivalutazione del 40% per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a tre volte il trattamento minimo Inps e pari o inferiori a quattro volte il trattamento minimo, del 20% per i trattamenti superiori a quattro volte il minimo e pari o inferiori a cinque volte e del 10% per quelli superiori a cinque volte il minimo e pari o inferiori a sei volte il minimo. La rivalutazione non è riconosciuta per i trattamenti superiori a sei volte, vale a dire circa 3.000 euro lordi mensili.   

Gli anni 2015 e 2015 - Per il 2014 e per il 2015 la rivalutazione è pari al 20% dell’aumento ottenuto per ogni fascia di reddito nel biennio 2012-2013. Per il 2016, la rivalutazione è pari al 50% dell’aumento ottenuto per ogni fascia di reddito nel biennio 2012-2013. Alla ricostituzione dei trattamenti pensionistici si provvede d’ufficio.

Gli arretrati - Le somme arretrate, spiega ancora l’Inps, devono essere assoggettate ad Irpef con il regime della tassazione separata, con esclusione delle somme maturate successivamente al 31 dicembre 2014, assoggettate, invece, a tassazione ordinaria. I rimborsi per le pensioni comprese tra le tre e le sei volte il minimo sono dovuti anche nel caso in cui il titolare del trattamento sia nel frattempo deceduto.

Gli eredi - Gli eredi però dovranno presentare una domanda, spiega una circolare dell’Inps. "Il calcolo delle differenze spettanti verrà effettuato anche per le pensioni che al momento della lavorazione risulteranno eliminate", si legge nel testo. "Il pagamento delle spettanze agli aventi titolo sarà effettuato a domanda nei limiti della rescizione.  Con il decreto 65 del 2015 approvato dal Parlamento non si è attuata la sentenza dell’Alta Corte che ha dichiarato incostituzionale il blocco della perequazione delle pensioni introdotto dal Governo Monti", sottolinea Domenico Proietti, segretario confederale della Uil e Romano Bellissima, segretario generale della Uil pensionati. Secondo i calcoli del sindacato la percentuale di rimborsi che arriverà ai pensionati sarà tra il 10,82 e il 37,27% del dovuto, a seconda dell’ammontare delle pensioni. "È una grandissima ingiustizia - affermano Proietti e Bellissima - contro la quale la Uil e la Uil Pensionati si sono battute e continueranno a battersi. Si sono privati milioni di pensionati di risorse legittime che potevano utilmente sostenerela ripresa dei consumi e aiutare i primi segnali di ripresa dell’economia italiana".

sabato 1 agosto 2015

"Famelici di mazzette, mai pagato tanto" Chi è l'uomo che sputtana (tutto) il Pd

Salvatore Buzzi: "I politici del Pd di Roma e Lazio? Famelici, mai pagato così tanto"




Trema il Pd di Roma e del Lazio per le ultime rivelazioni di Salvatore Buzzi a giudici nell'ambito dell'inchiesta Mafia capitale. Il numero uno della Coop 29 giugno ha tirato fuori dal cilindro una lista di nomi e cognomi delle giunte del Comune della capitale e della Regione Lazio, cui avrebbe corrisposto in passato tangenti per ottenere appalti. Quello che viene fuori è un teatro dell'avidità: "Mai pagato tanto, politici famelici" ha affermato Buzzi al gip.

Accusati - Sotto accusa dunque la giunta di Roma e quella Regione guidata dall'allora presidente Nicola Zingaretti. Quello confessato da Salvatore Buzzi è un mercato parallelo, una continuo affluire di soldi nelle tasche dei politici per poter ottenere appalti di ogni tipo; manutenzione del verde, raccolta rifiuti, gestione immigrati, assistenza anziani e minori, pulizia delle strade: per ogni appalto preso, Buzzi caccia dal 3 al 5% delle cifre.

Le mazzette - Per il Palazzo della provincia all'Eur, comprato da Zingaretti quando era ancora in costruzione, intascarono soldi il capo di gabinetto Maurizio Venafro, il segretario generale Antonio Calicchia e Peppe Cionci; quest'ultimo è un imprenditore che si è occupato di finanziare le campagne elettorali di Zingaretti e Marino. Soldi anche per vincere la gara per il riscaldamento e l'energia negli ospedali del Lazio: un miliardo e 250 milioni divisi fra maggioranza e opposizione col capogruppo Pdl Luca Gramazio a orchestrare il tutto. Tangenti anche per l'assegnazione da 100milioni del centro unico delle prenotazioni, e qui saltano fuori nomi del Comune di Roma, famelici secondo Buzzi. Ventiduemila euro a Francesco D'Ausilio del Pd, e mazzetta anche all'ex presidente del consiglio comunale Coratti: "Il cda Ama (società di smaltimento rifiuti, ndr) è roba nostra, ci devi pagare" avrebbero detto a Salvatore Buzzi.

Ogni mese - E poi ancora da verificare ci sono le cifre date da Buzzi, mille euro al mese a Figurelli, 2.5mila a un ingegnere dell'ente Eur, 26mila a Tassone per le potature a Ostia e 6mila per le spiagge, 10mila per la pulizia degli autobus al membro del cda Atac (trasporti pubblici) e in direzione regionale del Pd Andrea Carlini. L'ex amministratore delegato di Ama Franco Panzironi avrebbe ricevuto quasi un milione di euro in tre anni, e avrebbe tolto un appalto già assegnato a Buzzi per la manutenzione dei cimiteri, dopo che l'imprenditore si era ribellato al finanziamento della Fondazione Nuova Italia di Alemanno. Ci si potrebbe coprire l'intera Roma con i nomi che muovevano (muovono?) Mafia capitale. E Salvatore Buzzi ha aperto un altro capitolo.

IL FISCO CI UMILIA La guida per i contribuenti: "Con noi devi parlare così"

L'Agenzia delle Entrate suggerisce ai contribuenti le frasi con cui rivolgersi al Fisco: il bon ton delle tasse




L'educazione prima di tutto. Prima anche della furia che possono scatenare le cartelle esattoriali che il Fisco vi spedisce a casa. L'Agenzia delle entrate ha infatti diffuso un comunicato stampa in cui suggerisce al contribuente in che modo rivolgersi al tanto odiato (questo però non lo dicono) Fisco. La questione è ripresa da un articolo de Il Giornale a firma di Camilla Conti. In particolare viene descritto il corretto e rispettoso modo in cui è "auspicabile" rispondere, entro settembre, alle richieste di chiarimento avanzate dagli sceriffi delle tasse in merito al Modello unico 2013 (sui redditi del 2012).

In caso di errore - E per educare i tartassati, l'Agenzia prende a modello la risposta reale fornita da un contribuente assai educato. Viene, nello specifico, suggerita una risposta da usare che sia "semplice e immediata, fuori da qualsiasi formalità, e per questo in linea con la nuova stagione di dialogo inaugurata dall'Agenzia delle entrate". Ovvero, dopo i chiarimenti che è necessario offrire in merito a discrepanze ravvisate dal Fisco fra reddito dichiarato e 770, bisognerebbe aggiungere una frase del tipo: "Spero davvero che il rapporto di collaborazione tra Fisco e contribuenti possa sempre più migliorare, come auspicato dalla Vostra comunicazione e come, devo ammettere, la segnalazione ricevuta dimostra". Roba da Pyongyang, insomma.

In caso di "rettifica" - Se al contrario la dichiarazione non presenta errori, il Fisco prende a modello la risposta di un secondo contribuente. Di seguito, la miglior via per far notare il non-errore: "Si ritiene che i compensi percepiti sono stati correttamente dichiarati e che nessuna correzione deve essere effettuata". Quello che non bisogna mai dimenticare, va da sé, è di porgere distinti saluti "nell'esprimere il proprio apprezzamento per il tenore della comunicazione inviata dall'Agenzia che si ispira alla collaborazione e alla fiducia verso il contribuente". Ricordate quando alle scuole elementari la maestra individuava il primo della classe e diceva a tutti gli altri "dovete fare come lui"? Ecco, in buona sostanza oggi il Fisco fa la stessa cosa, individuando il più mansueto dei tartassati ed elevandolo ad esempio assoluto. E se per caso a voi fosse venuta in mente qualche parolaccia, qualche verboso anatema da rivolgere (per lettera) all'Agenzia delle Entrate, redimetevi: in ginocchio, sui ceci.

Caivano (Na): I 5 Stelle a Monopoli: Tagliatevi l'indennità

Caivano (Na): I 5 Stelle a Monopoli: Tagliatevi l'indennità, a Crispano lo hanno già fatto. Il 6 agosto intanto, Monopoli assumerà una persona nel suo Staff, con paga da dirigente a spese dei contribuenti caivanesi



di Gaetano Daniele




Taglio delle indennità, una parola slogan che la usano quasi tutti i politici in campagna elettorale per racimolare qualche voto. A Crispano però, il Sindaco Antonio Barra fa sul serio. Ed infatti, con Delibera numero 1, del 26 giugno, si riduce e riduce il 25% delle indennità a sindaco e assessori. Un gesto nobile, non proclami e chiacchiericcio da Bar. Soldi, appunto, che saranno devoluti ad associazioni benefiche sul territorio. E a Caivano? Dopo oltre due mesi di proclami in campagna elettorale, e dopo più di un mese dal fatidico giuramento, il neo Sindaco Monopoli tace. Anzi, non tace. Indice un concorso per assumere all'interno del suo Staff, una sorta di addetto stampa, pagato con contratto da Dirigente. Alla faccia del bicarbonato di sodio, avrebbe detto il principe della risata, oppure: e io pago? poco importa, è uguale. Ma il Sindaco Monopoli non disse che voleva ridurre il numero dei dirigenti? Insomma, solamente l'ex Sindaco di Caivano, Pippo Papaccioli prima, e il Movimento 5 Stelle dopo, in un ultimo incontro con il Sindaco Monopoli, hanno chiesto appunto, al primo cittadino di tagliarsi gli emolumenti (circa 2.500 euro al mese per il sindaco e circa 1.200 euro al mese per ogni assessore).

Insomma, intanto si aspetta il vincitore del concorsone il giorno 6 agosto, proprio mentre il caldo prende e i cittadini sono al mare o distratti appunto dal caldo, un nuovo addetto si appresta a guadagnare un significativo stipendio da dirigente comunale, (altro che tagli) speriamo non sia qualcuno che, in precedenza ha sostenuto la campagna elettorale del dott. Monopoli e, appunto, sia un completo estraneo alla politica. 

Caserta, al Famila di Viale Carlo III, il Sabato si possono degustare le specialità della casa

Caserta, al Famila di Viale Carlo III, il Sabato si possono degustare le specialità della casa 



di Gaetano Daniele 


Da Sinistra l'Ing. D'Angelo
seguito da due impiegati del Famila


Al Centro Famila di Viale Carlo III, il sabato si trasforma in festa, difatti, si possono degustare le specialità della casa. Un servizio offerto a tutti i clienti del Famila. Un'iniziativa che, l'Ing. D'Angelo del Centro Famila ha sposato esclusivamente per i suoi clienti, e nota: Assaporare un gustoso aperitivo tra clienti, amici e non, è un modo in più per familiarizzare. Fare la spesa deve essere anche un'opportunità per incontrarsi tra clienti e scambiare opinioni. Vi aspettiamo tutti i giorni, il sabato appunto, con l'aperitivo offerto da noi. 

In Sicilia il colpaccio stradale dei grillini: apre la Palermo-Catania (a spese loro)

Sicilia, apre la bretella finanziata dal M5s: collega Palermo e Catania




Divieto di transito a Crocetta e a tutta la casta. Con un cartello che recita quanto scritto, è stata inaugurata oggi, venerdì 31 luglio, la bretella stradale, quella che chiamano "la via dell'onestà". La particolarità di questa strada è di essere stata finanziata dai deputati del Movimento 5 stelle della Regione Sicilia. Costruire la nuova bretella stradale è costato circa 300mila euro - soldi interamente donati dai deputati regionali - e la via è stata realizzata nei tempi previsti. Farà risparmiare molto tempo agli automobilisti che sceglieranno di percorrerla al posto della deviazione di Polizzi Generosa. Un colpaccio, quello dei grillini.

Il viadotto crollato - Questa nuova via arriva in soccorso agli automobilisti che non possono più percorrere l'Autostrada 19 che collega Palermo a Catania perché un viadotto lungo il suddetto percorso è crollato, e ancora non si sa come e quando potrà tornare a funzionare. Agli automobilisti che devono viaggiare fra le due città siciliane, la Regione ha consigliato l'unica alternativa, la deviazione attraverso la statale 626 e verso il piccolo comune di Polizzi Generosa, allungando tantissimo il percorso. La nuova via si preannuncia dunque come una manna dal cielo per la viabilità siciliana. 

La strada - A partire dalle sette di sabato mattina la strada sarà percorribile da tutti, ma con alcuni accorgimenti suggeriti da un'ordinanza sindacale del Comune di Caltavulturo. A causa di una pendenza che in alcuni punti tocca addirittura il 27%, il limite di velocità sarà di soli venti chilometri orari. Le moto potranno percorrerla solo in discesa in direzione Scillato. Ci sarà il divieto di sorpasso e non potranno circolare i mezzi pesanti. Il tratto è lungo appena un chilometro, e mette in comunicazione la Ss643 con la Sp24. Una scorciatioia per gli automobilisti siciliani. Un ammortizzatore nell'attesa che sistemino il famigerato viadotto.