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mercoledì 13 maggio 2015

L'alleanza tra Montezemolo e Alonso: sparano due siluri contro la Ferrari

Fernando Alonso e Luca Cordero di Montezemolo contro la Ferrari: "Non è cambiato niente", "Ha solo fortuna"





Un ferocissimo Fernando Alonso torna a provocare la Ferrari. L'asturiano, sassolino dopo sassolino, sta svuotando le sue capienti scarpe. Dopo il Gp di Spagna - deludente per le rosse che sono finite molto, molto dietro alle Mercedes - il pilota della McLaren si è sbottonato: "Resto contento della mia scelta di passare in McLaren - ha dichiarato a Sky Sports News - l'anno scorso ero a mezzo minuto-un minuto dalla Mercedes, quest'anno la Ferrari in Spagna ha preso 43 secondi. Non è cambiato niente, non è cambiato niente per 5 anni e non volevo che la cosa si ripetesse per il sesto o per il settimo anno". E proprio come Alonso, anche l'ex presidente Luca Cordero di Montezemolo, "detronizzato" da Sergio Marchionne, ha colto l'occasione per commentare il passo indietro della Ferrari. Anche il suo, inutile sottolinearlo, un commento al vetriolo: "Onestamente penso che la Ferrrari abbia avuto un po' di fortuna. Quest'anno, a parte la Mercedes, non ha rivali. La Williams non è migliorata, la Red Bull è implosa e la McLaren è in crisi. In breve la Ferrari comincia ogni gara col podio in tasca. Ma la fortuna è inutile se non se ntrae vantaggio". Insomma, per Montez i buoni risultati di Arrivabene e compagnia sono dovuti soltato ai passi indietro dei competitor. Si attendono repliche.

"QUATTRO ANNI DI GALERA" Per Briatore i guai più grossi

Flavio Briatore, evasione fiscale: chiesti quattro anni di condanna





Grossi guai per Flavio Briatore. La storia della presunta evasione fiscale relativa al maxi yacht può costargli una condanna a quattro anni. E' questa infatti la richiesta dei pm Walter Cotugno e Patrizia Petruzzielo nei confronti di mister Billionaire, finito a processo a Genova per una possibile sottrazione milionaria al Fisco italiano. Secondo l'accusa, infatti, Briatore avrebbe intestato a una società di comodo lo yacht Force Blue, simulando l'attività di chartering. In buona sostanza, sempre secondo l'accusa, il manager avrebbe evaso l'Iva sull'acquisto dell'imbarcazione, e inoltre non avrebbe pagato le accise sul carburante (per i pm il Force Blue, inoltre, era sempre stato nella sua esclusiva disponibilità). Nell'ambito dello stesso processo sono state chieste condanne tra 3 anni e 3 anni e 10 mesi nei confronti dei coindagati di Briatore. Nel dettaglio sono stati chiesti 3 anni e 10 mesi per il comandante dello yacht, Ferdinando Tarquini, mentre per gli ex amministratori della Autumn Sailing Ltd Laruence Eckle Teyssedou, Dominique Warluzel e Maria Pia De Fusco, sono stati chiesti rispettivamente 3 anni e 10 mesi, 3 anni e 6 mesi e 3 anni. Il giudice Marco Panicucci ha fissato tre udienze per le discussioni delle difese.

martedì 12 maggio 2015

Benzina, fare il pieno e non pagare Perché oggi è possibile: assolta

Pavia, ruba il pieno di benzina: assolta per la "particolare tenuità del fatto". Effetti della riforma Renzi





Fare il pieno di benzina e non pagare un euro. E' possibile, parole di giudice. Il caso arriva da Pieve Porto Mortone, in provincia di Pavia. Una donna aveva fatto rifornimento, e al momento di pagare ha spiegato di non avere soldi per saldare il conto con all'area di servizio Total Erg. La donna si era però impegnata a saldare il debito con una dichiarazione scritta. La promessa non è mai stata mantenuta, così la donna è stata denunciata e processata con l'accusa di insolvenza fraudolenta.

Effetti collaterali - La sorpresa, però, è arrivata con la pronuncia del giudice, dello scorso 6 maggio: Camelia Serban, 30enne, è stata assolta. Si tratta dell'effetto collaterale della nuova legge del governo Renzi sulla depenalizzazione dei reati minori. La signora, infatti, è stata assolta per la "particolare tenuità del fatto". Il giudice ha spiegato che il fatto era di scarsa rilevanza, sia per la cifra non saldata sia per il tipo di reato. A favore della donna, inoltre, il fatto che risultasse incensurata. In definitiva, la signora ha fatto un pieno da 121,48 euro senza mai pagarlo.

Le motivazioni - Il fatto risale al 28 agosto del 2012, quando la signora Serban disse al gestore della pompa di benzina di essersi accorta di non avere con sé il denaro necessario per pagare. Come detto, poi è scattata la denuncia. Il caso si è trascinato per tre anni, fino alla paradossale sentenza: "Si può concludere per l'assoluzione dell'imputata - si legge nelle motivazioni della sentenza - perché non punibile. Effetti, come detto della riforma made-in-Renzi approvata lo scorso 16, il decreto legislativo 28/2015, sulla depenalizzazione di alcuni reati.

Ebola, sospettato un infermiere sardo Era appena tornato dalla Sierra Leone

Sassari, ricoverato infermiere sospettato di aver contratto l'ebola tornato dalla Sierra Leone




Ricoverato questo pomeriggio a Sassari un infermiere sospettato di aver contratto il virus Ebola. L’uomo ha lavorato per un’associazione di volontariato in Sierra Leone dal 15 febbraio al 6 maggio scorso con dei sintomi compatibili con quelli del virus. Il reparto Malattie infettive dell’ospedale sassarese è attrezzato con apposite strutture di degenza previste per la presa in carico di possibili pazienti.

Ora, per garantire la massima sicurezza dei cittadini, il caso è trattato come un codice rosso che scatta in caso di febbre oltre i 38,6 gradi e qualora il paziente sia stato in zone a rischio Ebola nei 21 giorni precedenti. Il virus, infatti, diventa contagioso solo nel momento in cui compare la febbre. L’uomo ha avuto oggi un picco di febbre a 39,2 ma non ha avuto contatti con altre persone né con animali domestici.

lunedì 11 maggio 2015

Caivano (Na):Politica, Forza Italia regala gelati ai ricchi e ai poveri ed il gelato lo si sà, regala sorrisi

Caivano (Na): Politica, Forza Italia regala gelati ai ricchi e ai poveri ed il gelato lo si sà, regala sorrisi 





Vieni anche tu a mangiare un gelato, non badare al portafogli, paga Forza italia, paga Navas. Il tutto in collaborazione con Algida. Insomma, detto in campagna elettorale fa un certo effetto, ma soprattutto detto da Forza Italia, da Navas e dal partito del candidato sindaco Simone Monopoli, fa addirittura specie. 

Solo il 31 marzo scorso, il candidato sindaco di Forza Italia, Simone Monopoli, dichiarava quanto: "Per riportare legalità, sviluppo sostenibile, partecipazione, condivisione dei processi politici e amministrativi, vivibilità e trasparenza. Terrò fuori dalla coalizione le liste inquinate e sono convinto che le forze dell’ordine alzeranno la soglia dei controlli in campagna elettorale per evitare becere pratiche legate alla compravendita dei voti”. Insomma, ci chiediamo se questo modo di interpretare la politica e la campagna elettorale sia poi tanto distante dalla busta della spesa o dalla compravendita di voti. La parola ai cittadini 

sabato 9 maggio 2015

Renzi, la botta a Baffino "A loro piace solo perdere"

Genova, Matteo Renzi contro la sinistra del Pd: "Ci sono due sinistre: una che vuole cambiare, l'altra che vuole perdere"





La vittoria di David Cameron in Inghilterra torna utile al segretario del Partito democratico Matteo Renzi per togliersi altri sassolini dalla scarpa con i dissidenti della minoranza di sinistra Dem. In Liguria per la campagna elettorale, dove il Pd ha candidato alla presidenza della regione Raffaella Paita - già indagata per l'alluvione a Genova - Renzi ha letto il risultato inglese con la tesi che: "Ci sono due sinistre: una a cui piace cambiare e una a cui piace perdere". Logicamente, la prima è la sua, la seconda l’opposizione interna al Pd, che con la partenza di Pippo Civati è divenuta opposizione tout-court. La frecciata però è ad ampio raggio e coinvolge anche Massimo D'Alema. Da più parti Renzi è accusato di essere responsabile del calo di iscrizioni al Pd, lui liquida la polemica etichettando l'ala sinistra del partito come i: "nostalgici del 25%". La vittoria di Cameron torna utile anche per difendere il suo Italicum: "In Inghilterra oggi Cameron ha vinto le elezioni, e ha preso la maggioranza dei seggi, con il 36 per cento dei voti. In Italia, con l’Italicum, con il 36 per cento si va al ballottaggio. Quanta superficialità e studiata disinformazione c’è stata nel dibattito sulla legge elettorale, tanto che si è parlato di deriva autoritaria". Il riferimento è anche al capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta, che in Aula aveva parlato di "bivacco di fascismi renziani", a lui Renzi ha replicato: "Utilizzare quel riferimento significa profanare la memoria di chi è morto".

Lo Stato paga la casta degli zingari: per ogni famiglia 2.750 € al mese

Roma, la casta degli zingari: per ogni famiglia 2750 euro al mese

di Beatrice Nencha 



Mantenere una famiglia rom in un Centro di raccolta della capitale costa al Comune di Roma circa 33mila euro l'anno, pari a 2.750 euro al mese a nucleo famigliare. Quasi il triplo rispetto all’assistenza domiciliare garantita dal Campidoglio a un disabile invalido al cento per cento, che percepisce tra gli 850 e i 900 euro mensili di rimborsi con cui pagare il proprio badante, che spesso non arrivano a coprire nemmeno tutte le spese. Continuano a infiammare la polemica politica i dati svelati dal Rapporto Centri di Raccolta s.p.a. stilato dall’Associazione 21 Luglio e presentato mercoledì in Campidoglio, secondo cui «il sistema dell’accoglienza per soli rom a Roma vale 8 milioni, una cifra superiore del 30% rispetto allo scorso anno: è quanto ha speso il Comune di Roma nel 2014 per segregare e violare i diritti umani di 242 famiglie rom nei cosiddetti «centri di raccolta».

Il primo a denunciare questo «strabismo» dei fondi, destinati con profusione ai nomadi rispetto ai tagli subiti dai portatori di handicap, è il capogruppo della lista Marchini, Alessandro Onorato. Che in un post pubblicato su Facebook, picchia duro: «Nel 2014 Ignazio Marino ha fatto spendere al Comune di Roma 33mila euro l’anno per ogni famiglia Rom. Una vergogna ancora più grande se pensiamo che una famiglia che ha un bambino autistico o con una malattia gravemente invalidante percepisce al massimo 500 euro al mese». Dopo l’ultima proposta dell’assessore alle Politiche sociali Francesca Danese di destinare il bonus Casa anche ai Rom, Onorato annuncia che «a breve la lista Marchini presenterà una delibera per indicare percorsi alternativi», sul superamento dei Centri di raccolta. Che, secondo il consigliere, stanno diventando un grimaldello per creare pericolosi percorsi privilegiati anche all’interno della Pubblica amministrazione: «Mesi fa la giunta Marino ha fatto un bando da 300mila euro in cui si conferisce un punteggio più elevato alle Coop che assumono Rom per ripulire i campi nomadi. Così, oltre a discriminare i disoccupati romani, si premiano gli artefici stessi del degrado dei campi».

Dopo la sparata dell’assessore Danese sul bonus Casa, furenti anche le associazioni dei disabili, che si vedono tagliare i fondi per servizi come trasporto, laboratori e attività sociali. «A me, disabile al 100% su sedia a rotelle, il Comune garantisce 900 euro al mese di assistenza domiciliare per la badante, che però mi costa complessivamente 1.479 euro» spiega Roberta Sibaud, vicepresidente della Consulta Handicap di un Municipio. Più duri i commenti su Facebook dei romani, stufi di vedere spuntare insediamenti Rom o centri per rifugiati, che stanno per riversarsi anche in zone residenziali come l’Olgiata (Roma Nord). «Ho incontrato in XV Municipio il prefetto Gabrielli, disponibile a valutare un sito alternativo per accogliere i cento rifugiati in arrivo, destinati nell’ex Scuola privata Socrate in località San Nicola», commenta la consigliera Lavinia Mennuni. «Siamo contrari alla realizzazione di un centro di accoglienza a San Nicola: come Fdi-An non vogliamo che questa operazione porti altro disagio, emarginazione sociale e povertà». E se il prefetto annuncia l’arrivo di altri 2mila richiedenti asilo, l’assessore Danese cerca di arginare l’emergenza dopo l’incontro di ieri tra Viminale, Comuni e Regioni sull’emergenza immigrazione: «Roma accoglie già oltre 10mila richiedenti asilo. Con tutta l’area metropolitana si arriva a 66mila totali. Questi numeri non possono consentire ulteriori aggravi. Abbiamo raggiunto il nostro tetto».